Buongiorno.

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Apro piano gli occhi iniziando quella che dovrebbe essere stata un'altra normale giornata con un tintinnio continuo che poco prima nei miei sogni creava una specie di melodia.

Stringo gli occhi per poi riaprirli come a mettere a fuoco la situazione in cui mi trovavo prendendo coscienza che quel suono ritmico non era altro che una sequenza di gocce d'acqua che si infrangevano sul suolo.

Provo a muovermi per sgranchirmi un po' dalla posizione mantenuta durante tutto il sonno ma sento qualcosa bloccarmi, in preda alla confusione mi rendo conto di non essere nel mio letto ma su una sedia di una stanza a me sconosciuta.

Prendo un boccone d'aria per fare chiarezza nei miei pensieri nel tentativo di ricordarmi gli ultimi avvenimenti vissuti prima di questo momento ma ricordo solo due occhi rossi... sembrano familiari ma per quanto mi sforzi non riesco ad attribuirli a nessuno.

Alzo la testa di scatto pentendomene subito dopo a causa del lieve giramento che la mia azione mi provoca, punto i miei occhi confusi sulla porta che si è appena aperta davanti a me...

...

"...e che cazzo."

Da giorni la stessa storia, mi sveglio con questa merda di sveglia e mi alzo di controvoglia per prepararmi ad affrontare un'altra giornata circondato da individui insignificanti che dimenticherò appena metterò piede fuori da questa scuola.

Le eccezioni saranno poche.

Mi guardo allo specchio di sfuggita notando delle orribili occhiaie.
"Tsk"
Nemmeno andare a dormire ad orari davvero ridicoli mi aiuta a farle diminuire, chissà che cazzo faccio durante la notte.

Apro distrattamente l'acqua della doccia perché in questi dormitori di merda l'acqua calda parte dopo secoli... mi chiedo con che coraggio mia madre paghi le rette, quella strega deve tenerci molto al mio futuro.

Mi avvicino al lavandino e mi butto un po' d'acqua congelata in faccia, buongiorno mondo.

...

"Bakugou!"

Quell'imbecille di Kaminari mi chiama così forte da farsi sentire nonostante gli auricolari ma questi ultimi mi forniranno un'ottimo alibi quando mi chiederà perché non lo calcolo.
Sorrido al solo pensiero ma mi sento avvolgere in un abbraccio.

Io e il biondo possiamo considerarci... poco più che conoscenti, non mi dispiace sentirlo parlare e devo ammettere che passare il tempo con lui è meno fastidioso del dovuto.
Forse siamo amici ma non penso gli darò mai la soddisfazione di ammetterlo.

Mi sento scuotere e capisco di essermi bloccato a pensare, tolgo una cuffia e mi giro con un'espressione infastidita verso la fonte del mio disturbo.

"Amico... ogni mattina ti trovo qui mezz'ora prima dell'inizio della lezione e mi sento quasi in dovere di disturbare la tua pace interiore, lo sai, però devo darti una brutta notizia.
Anche se pensi di essere invisibile solo perché non tieni in considerazione la mia esistenza vedo benissimo che quando ti chiamo fai una faccia ridicola quindi è inutile che ghigni soddisfatto pensando alla scusa delle cuffie."

Lo guardo con le sopracciglia leggermente alzate stupito da due cose, la velocità con cui ha sputato quelle parole e il fatto che le sue supposizioni fossero corrette.

"Non ho fatto nulla del genere... ti senti al centro del mondo, magari ero infastidito per una cosa che ho pensato... o magari stavo immaginando la tua faccia da culo."

"Quindi mi pensi?" dice fingendosi commosso.

Apro bocca per dire qualcosa ma la campanella mi interrompe, cosa c'è di più bello per una giornata di merda che essere contagiati dalla vitalità del tuo prof che entra in classe rotolando in un sacco a pelo giallo? Assolutamente nulla.

Rosso cremisi- kiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora