1. Proprio una storia di wattpad

41 3 5
                                    

GIOIA'S POV

Il mio risveglio del 29 maggio fu traumatico, non ero riuscita a chiudere occhio per tutta la notte. Con tutta la forza di volontà di questo mondo mi preparai, presi le chiavi della mia microcar e mi fiondai fuori dalla porta: ero in ritardo.

Le vie di Milano erano trafficate come al solito. Quando arrivai a casa di Elena, lei mi stava già aspettando fuori dal cancello. "ce l'abbiamo fatta alla fine eh" mi salutò "taci che avevo un imbranato davanti che non si levava dalle palle".

Entrò in macchina dandomi un bacio sulla guancia, aveva un paio di jeans chiari a palazzo, con un bellissimo top color crema e una piccola borsa nera. Avevamo un quarto d'ora per arrivare a scuola. Durante il tragitto le spiegai che non avevo dormito a causa di un terribile mal di testa provocato da tutto lo stress che provavo in questi giorni.

"lì c'è un posto! " disse indicando lo spazio libero, era una fortuna perché solitamente di così vicini all'entrata non se ne trovavano mai.

Mentre ci dirigevamo ai nostri armadietti, sentimmó l'inconfondibile voce squillante di Matilde (l'energia che aveva quella ragazza di prima mattina era sconcertante).

"buongiorno bellissimee! " ci girammo e la vedemmo vestita con una minigonna nera che lasciava intravedere gran parte delle cosce e una canottiera scollata. Ci invase di informazioni inutili fino al nostro arrivo agli armadietti, lo sguardo d'intesa tra me ed Elena sarebbe stato decifrabile da chiunque... Chiunque tranne Matilde a quanto pare, che non la smise di parlare fino all'arrivo in classe.

La prima ora di letteratura francese mi stava per far ritornare il mal di testa, ma fortunatamente Ele sapeva come distrarmi.

Nei dieci minuti che seguirono la lezione andammo al bar della scuola a prendere un caffè, d'altronde non avevo fatto colazione.

Mentre cercavo di bere senza scottarmi, Matilde disse finalmente qualcosa che colse la mia attenzione: "comunque la Roby, la sorella di Paolo (il figo della 3LB), mi ha raccontato che sua cugina si è trasferita qualche mese fa a Londra e che ospiterebbe volentieri lei e qualche sua amica."

ELENA'S POV

La faccia di Gioia che cercava di bere senza ustionarsi la lingua mi faceva morire dal ridere, ma dovetti trattenermi altrimenti Matilde avrebbe capito che non la stavo minimamente ascoltando. Ero talmente concentrata su Gi nella sua impresa, che quando disse "figo!" mi fece quasi sobbalzare."mhh sisi" dissi, sorridere e annuire mi sembrava la strategia migliore.

Gioia sembrava stranamente interessata alle parole di Matilde, così alla fine delle lezioni nel tragitto per tornare a casa... " Gi, ma precisamente cos'ha detto stamattina Matilde quando eravamo al bar?" le chiesi con non chalance. Quando ottenni la risposta caló il silenzio.

Non ne avevamo mai parlato seriamente, ma a me l'idea di traferirci all'estero era sempre piaciuta molto.

GIOIA'S POV

Per la prima volta non riuscivo a capire se io e Elena stessimo pensando la stessa cosa... Londra, una città così grande e due ragazze piene di vita, sembrava proprio una storia di wattpad!

Magari era semplicemente preoccupata per la partita di basket che avrebbe dovuto fare oggi pomeriggio, ma la sua faccia che intravedevo nello specchietto, mi faceva pensare che forse stava davvero immaginando a come sarebbe Londra.

Per il momento decisi di lasciar perdere l'argomento.

Passammo il pomeriggio a studiare matematica... da spararsi, fortunatamente avevo Ele che mi aiutava con gli esercizi che per me assomigliavano all'arabo.

Dopo una breve merenda la accompagnai alla palestra della scuola per la partita, oggi giocavano in casa.

Stava per entrare in spogliatoio quando la afferrai per il polso: " ma tutto bene? È da tutto il pomeriggio che sei silenziosa..." esitò un attimo prima di rispondermi: " sisi tranquilla, è solo un po' di ansia pre-partita." mi sussurró non troppo convinta. Per confortarla le dissi: "Andrà benissimo, ne sono sicura, ora vai lì e fai il culo a tutti come sempre" e le feci l'occhiolino.

La partita durò meno del solito, avevano perso di 53 punti e Ele mentre giocava sembrava costantemente distratta.

L'aspettai fuori dallo spogliatoio, certa che ne sarebbe uscita incazzata nera come ogni volta che perdevano, ma quando me la ritrovai davanti sembrava più preoccupata che arrabbiata... Ma che cosa le prendeva?

Qua c'è sicuramente qualcosa sotto.

ELENA'S POV

per tutta la partita non mi sono riuscita a concentrare sul gioco, come posso proporle di andare a Londra? E se non fosse d'accordo? Era una pazzia? I nostri genitori lo avrebbero accettato?

Mi dispiaceva di aver fatto perdere la mia squadra solo per un problema personale, ma a volte mi lascio prendere troppo dai pensieri.

Durante la doccia decisi che nel viaggio di ritorno ne avrei discusso con Gioia, le mie paranoie non dovevano avere le meglio.

"gi"
"oi" e si girò a guardarmi
"è tutta la partita che penso ad una cosa..."
"l'ho sempre saputo che eri lesbica!" mi disse ammiccando e ridendo.
Le risposi con un dito medio chidendole se poteva essere seria almeno per una volta.
"dai stavo scherzando, dimmi tutto"
"Hai presente Londra? "
"mhh si"
" a te piacerebbe andarci?"
" stai scherzando? sarebbe una figata!"
Omiodio ma allora mi preoccupavo inutilmente...

" e se ci trasferissimo?"
Lei sgranó gli occhi, inizialmente non sembrava condividesse l'idea ma subito dopo mi rispose con un gran sorriso di sì. Ci abbracciammo e tirai un sospiro di sollievo.

in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora