3.Non ne avreste il coraggio

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GIOIA'S POV

Il vino sembrava l'unica cosa capace di calmarmi i nervi, al "dobbiamo parlarvi" di Ele lo finì tutto in un sorso.

"Non rinizierete con la storia della band vero?" disse Maddalena. Avevamo passato l'estate scorsa a pregarle di lasciarci fondare una band, ma loro naturalmente non avevano acconsentito, considerando la carriera da musicista un lavoro instabile. " Oh che strazio, né abbiamo già sentito abbastanza" borbottó Sandra, facendosi versare un altro po' di vino dal cameriere...tale madre, tale figlia.

"no non c'entra, è una cosa un po' più grande..."

Ele stava per annunciare la nostra decisione, quando venne interrotta nuovamente da un cameriere che portava il secondo.

Ci guardammo con un'esperessione sfinita, riusciremo mai a dirglielo senza interruzioni?

Quando l'attenzione fu rivolta di nuovo a lei, si schiarì la voce e disse tutto di un fiato:  "È da un po' che ci stavamo pensando e finalmente ci si è presentata l'occasione: vogliamo traferirci a Londra." 

Un silenzio tombale caló su di noi, mi venne da dubitare che non l'avessero sentita, poi si udì un tonfo...
Sandra era svenuta a terra, tutti si fiondarono su di lei e arrivó un domestico con dei sali profumati per farla rinvenire.

Ero immobile e non riuscivo a reagire, Ele mi prese per un braccio e mi trascinò fino in camera mia. Dovemmo percorrere 3 rampe di scale e quando fummo in stanza, lei si chiuse la porta alle spalle.

Ancora col fiatone mi scosse e incominciò a farneticare:" Lo sapevo. È andata malissimo. Abbiamo rovinato tutto!" "Ele ti devi calmare!"

Mentre lei riprendeva fiato, guardai le valige alla mia destra e un'idea mi passó per la testa. Le dissi: " se non vogliono accettare la nostra decisione, ce ne andremo senza il loro consenso."

Afferrai due valige velocemente e ne diedi una terza a Ele che la prese annuendo.
Ci eravamo fiondate alla fine delle scale quando una voce grave ci fece sobbalzare:" Dove pensate di andare con quelle" disse Mauro guardando prima le valige e poi i nostri visi impanicati.

Mi sentivo la gola secca, la grinta che avevo preso in camera mia era svanita alle parole del padre di Ele, ma sapevo che questa volta dovevo parlare io, dato che lei non sarebbe stata capace di tenere testa a suo padre.

Deglutii a fatica, pensando alle esatte parole che avrei pronunciato.

"Quindi?!" disse mio padre, mentre il resto della famiglia ci osservava con aria fredda." È un altra delle vostre cazzate lo so, avete sempre cercato di renderci le vite impossibili" disse improvvisamente Maddalena "Siete solo delle ragazzine immature, non sapete di cosa state parlando" aggiunse mia madre, che si era ripresa dallo sciock. Eravamo spiazzete dal loro discorso insensato, ci avevano sempre fatto capire che non erano orgogliose di noi, ma mai così direttamente. Cercavo le parole adatte.

" Sappiamo che trasferirci a Londra potrebbe renderci felici e se voi continuerete a portarci via la nostra vita come avete sempre fatto, allora i nostri rapporti si possono chiudere qua."

"Non ne avreste il coraggio" ci provocó mia madre.

Sentii le guance avvampare, non avevo più controllo {no control
☝🏻}.

Non risposi alle parole di mia madre, senza riflettere attraversai la folla prendendo a spallate tutti e trascindando via Ele. Afferrai le chiavi della microcar appoggiate nel piatto francese di ceramica situato sulla mensola all'uscita, Ele spalancó la porta e corremmo più veloce che riuscimmo, fiondandoci alla macchina.

Accesi il motore e partimmo di scatto, pigiai il bottone sulle chiavi per aprire il cancello, sentivo le voci disperate e arrabbiate dei nostri genitori allontanarsi.
"tornate indietro"
"che incoscienti!"

ELENA'S POV

I primi 5 minuti di strada furono silenziosi, ancora un quarto d'ora e saremmo arrivate a casa mia.
"Cosa cazzo abbiamo appena fatto?!" le chiesi improvvisamente. Non mi rispose subito, incrociai il suo sguardo  nello specchietto e la sua espressione cambiò drasticamente. Scoppiò a ridere, contagiandomi.
Presi il telefono, lo collegai al Bluetooth della macchina e feci partire la nostra playlist.
Appena Gi riconobbe la prima canzone, le scappò un gridolino di eccitazione.

"Stained coffee cup
Just a fingerprint of lipstick's not enough
Sleep, where you lay
Still a trace of innocence on the pillow case"

Con i finestrini aperti, facevamo sentire al quartiere la nostra musica e sinceramente non ce ne fregava molto.

"Waking up
Beside you, I'm my loaded gun
I can't contain this anymore
I'm all yours, I've got no control
No control"

Ballavamo le mosse a memoria...


"Powerless
And I don't care, it's obvious
I just can't get enough of you
The pedal's down, my eyes are closed
No control"

Vidi che non aveva più le mani sul volante, le urlai "Gi, la strada!" e lei spaventandosi, riprese il controllo dell'auto.

Finalmente arrivammo a casa mia sane e salve, dovevamo fare in fretta nel prendere le mie valige per evitare di incontrare i miei, nel caso ci avessero seguite.
In meno di dieci minuti eravamo di ritorno alla macchina.
Mentre la caricavamo Gioia si lamentava di quanto le valige fossero pesanti "come se io non te le avessi trascinate per tre rampe di scale" le ironizzai " e ora?" domandò Gi sbattendo la portiera.

Erano le 22:00 e il nostro volo sarebbe partito la mattina seguente alle nove. Ci serviva assolutamente un posto dove trascorrere la notte. Dopo qualche secondo Gi prese il telefono e chiamó qualcuno... "ti disturbo?" sentii una voce squillante rispondere e capii con chi stava parlando, Matilde!

Gi mise in vivavoce.

"ma no figurati!" "È successo un casino con i nostri genitori, gli abbiamo parlato del nostro trasloco e non l'hanno presa bene, così ce ne siamo andate e ci chiedevamo se per stanotte saresti così gentile da ospitarci..."
"ma certo! I miei sono via per lavoro, ma una di voi dovrà dormire sul divano"
"grazie millee" disse Gi
"sei la nostra salvatrice" aggiunsi.

Chiudemmo la chiamata e ci avviammo per la casa di Matilde. Il viaggio non era molto lungo, ma quando arrivammo eravamo davvero esauste, tutte quelle emozioni ci avevano sfinite.

in due Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora