Ed eccomi ancora qui, chiuso nella mia stanza, a ripensare a tutti i momenti passati insieme, tu li ricordi ? Ti ricordi quando passammo le ore, sdraiati sul mio letto, a fissare il soffitto, a fantasticare di come sarebbe stata la nostra vita, di cosa avremmo fatto dei nostri sogni, lo facevamo perchè ci faceva star bene, perchè per un momento, era come se scappassimo da questo mondo, da questa realtà, che ci faceva sentire fuori posto.
Ora era Joel contro il mondo, Joel contro i suoi sogni, contro tutto quello che lo circondava, contro questa brutta realtà, che non solo lo faceva sentire fuori logo, ma lo stava schiacciando, lo stava opprimendo talmente tanto, da non fargli desiderare altro, che scappare via, lontano da tutti, lontano da questo posto, che nonostante fosse il luogo dove era cresciuto, il luogo che rappresentava la sua vita, ora non faceva altro che farlo sentire fuori posto, perchè tutta la sua vita, era stata sconvolta.
Non si può cancellare quello che è successo, questo Joel lo sapeva bene, ma ora, ricordare, faceva troppo male, neanche scrivere lo aiutava più a sfogarsi, perchè ad ogni frase che andava a comporre, era come se nel suo cuore, si andava ad incidere un piccolo taglio, gli occhi iniziavano a diventare sempre più lucidi, e ad ogni lacrima che ne scendeva, andava a bagnare il foglio, rendendo quasi impossibile continuare a scrivere.
Joel non era mai stato il tipo di ragazzo, da gettarsi nella disperazione, o che piangeva spesso, tutt’altro, era conosciuto per la sua solarità, per il suo continuo sorridere alla vita, perchè nonostante i suoi 25 anni, vedeva la vita come un dono, un opportunità da non sprecare, perchè sapeva bene, che tutto quello succedeva, bella o brutta che sia, si poteva superare, il suo motto era:
Sorridi alla vita, che egli ti sorriderà, piangi, e anch’essa lo farà.
Joel era un ragazzo alto all’incirca 1 e 80, capelli ricci, biondo cenere. Cambiava taglio molto spesso, a seconda della moda che andava in quel periodo. Aveva la mania della barba, per camuffare i lineamenti del suo viso molto delicati, che lo portavano a mostrare qualche anno in meno, di quelli che aveva. Aveva delle labbra non troppo carnose, ma perfette per il suo viso, ma la cosa che più colpiva la maggior parte delle ragazze, erano i suoi occhi, di un azzurro come il mare, o come avrebbe detto qualcuno, fino a qualche giorno fa: ” Di un azzurro come il cristallo più lucido,azzurri come la bellezza fatta in carne ”
Il rumore dell’orologio, che era appeso in camera, regalatogli qualche hanno fa, da sua madre, in virtù del suo 23° compleanno, non faceva altro che mandare ancor di più fuori di testa Joel, perchè ogni ora, minuto o secondo che passava, era un attimo di vita che se ne andava via, vissuto senza di lei.
In un attimo, Joel afferrò il suo telefonino, che oramai non riceveva un messaggio, o una chiamata da giorni, scagliandolo con tutta la sua forza contro l’orologio, facendolo cadere a terra, e spargendo i vari pezzi nella stanza. Successivamente Joel, si gettò sul letto sdraiandosi, fissando il soffitto, ma questa volta era solo, non aveva nessuno al suo fianco, a condividere i suoi sogni, a scappare da questa realtà opprimente, afferrò un foglio stropicciato affianco a lui, ed una penna, iniziando a scrivere:
L’orologio rotto questa sera è un conforto,
Forse almeno per un attimo, riuscirò a riposare,
Forse la smetterà di portarmi via il tempo, di portarmi via,
Il tempo passato con te.
Sono ancora qui, sdraiato nel letto, ogni tanto fisso la porta,
Nella speranza che tu da un momento all’altro, possa entrare, abbracciarmi,
E dirmi che non te ne andrai più.
Sono a pezzi, si lo so, ma perchè non vieni a ricompormi ? Perchè non vieni ?
Perchè non vieni a vedere, come quei occhi che tu amavi tanto, ora stanno piangendo ?
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Le nostre strade, si rincontreranno
RomantikHo provato a dirti come mi sento, ho provato a dirti quello che provo, ma quando ci si trova in queste situazioni, non si sa mai come reagire, si sente solamente un grande dolore dentro, un dolore che man mano, se non viene, ti uccide molto lent...