Parte 4

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Joel tornò in camera, prese una vecchio borsone dal suo armadio, e lo riempii di jeans, magliette, felpe, calzini, e mutande. Invece lo zaino, che non usava più da quando aveva finito la scuola, lo riempii dei suoi disegni, mentre in una tasca, mise tutti i suoi risparmi, non pochi, ma neanche tantissimi, ma quanto bastavano per tirar avanti, in attesa di una sistemazione fissa.

Un attimo prima di uscire dalla sua camera, Joel si guardò intorno, sorridendo, finalmente dentro di se, quel dolore stava svanendo, sentiva che stava facendo la cosa giusta. Chiuse la porta, e scese le scale.

Appena uscito fuori da casa, Joel si sentì come un uccello fuori dalla gabbia, libero, libero finalmente di respirare, libero dai pensieri che lo stavano distruggendo, libero da quel dolore atroce, libero finalmente di sognare, e mettersi in gioco.

L'autobus 309 direzione aeroporto, in direzione dei miei sogni, pensò Joel, tirando fuori un agendina, con la decisioni di appuntare tutti i suoi pensieri, durante questa avventura.

Tutte quelle sensazioni, di un cuore che si rompe, erano solo segnali, per farmi capire cosa mi aspettasse veramente dalla vita.

Ringrazio ora quel dolore, perchè dopo essermi rialzato

Ho avuto ben chiaro cosa volessi fare della mia vita.

Non scorderò mai cosa sei stata tu per me,

Non potrei mai farlo,

Perchè se ripenso ancora ai tuoi bellissimi occhi

Mi sale di nuovo la voglia di riprovare quelle sensazioni vicino a te.

Ma ora so, che l'amore un giorno ritroverò, magari durante questo viaggio,

troverò qualcuna uguale a me, con i miei stessi sogni, e voglia di inseguirli.

Il viaggio è iniziato, e nel dolore c'è cura, il riflesso dei tuoi occhi, nel dirmi che era finita, è stata la mia cura.

La mia nuova vita, è iniziata.

Le nostre strade,  si rincontrerannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora