È un pomeriggio di una classica domenica passata in famiglia, con tanta vitalità e calore di casa che riesce a riscaldare anche il freddo pungente di metà febbraio.
Essere in compagnia di persone con tanto amore da dare e che non pretendono nulla in cambio come i nonni mi riempie il cuore ma al contempo me lo rendono leggero, libero.
Avevamo appena finito di consumare l'enorme quantità di cibo preparato dalla nonna e, sorseggiando il dolce caffè preparato dal nonno, stavamo vedendo, dopo una lotta estenuante per il telecomando, il derby calcistico inter-milan,
" il derby del momento " a detta di mio nonno.L'anziano (ma non troppo) iniziò a criticare il modo di commentare del telecronista per, secondo la sua modesta opinione, un errore sulla descrizione del giocatore interista Lukaku.
« Ma non si dice grandezza fisica, ma possenza! Che gente ignorante! »
« Tonì ma possenza non esiste... » ribatté subito l'anziana.Da questo battibecco ne uscì fuori una vera e propria polemica sulla lingua italiana, a tal punto che mia madre dovette intervenire nella questione.
« Bà io ho cercato, ma possenza si usa per gli edifici, non per descrivere la corporatura umana!»
« Qua c'è scritto possenza o possanza, quindi ho ragione! » disse l'anziano prendendo il cellulare e cercando su internet l'etimologia della parola con evidente difficoltà.« Vabbuò ja lasciamo perdere, è troppo difficile » disse affranta la nonna, e scoppiammo tutti in una fragorosa risata.
« Magari sarà solo un arcaismo » dissi io con un fare saccente, ma in realtà poco affidabile.
Subito dopo rincasammo.
È stato un quesito a cui abbiamo dato una risposta indirettamente, senza esplicitarla, perché anche questi piccoli momenti, se pur sciocchi all'apparenza, rimarranno impressi nei nostri ricordi.
I nonni purtroppo non sono un qualcosa di eterno e, per questo motivo, dobbiamo fare tesoro di ogni momento, soprattutto se, come nel mio caso, il fantastico "Antonio 45" ha assunto senza preavviso la mia figura paterna e non avrei potuto chiedere di meglio.
La mia cara e dolorante nonnina invece si fa in due per aiutarci e riesce sempre a strapparmi un sorriso per la sua dolcezza, soprattutto quando mi dice « tesoro di nonna ho fatto il tuo piatto preferito! » in un napoletano arcaico che vorresti sempre sentire, anche nella quotidianità.
Grazie a loro ho capito che una famiglia non ha bisogno di molti componenti per definirsi tale e unita, ma di un legame unico e indistruttibile che solo il sangue può generare.
Sono fortunata ad essere capitata in questa stramba e calorosa famiglia.
Grazie a chiunque ci guidi da lassù.
Ti sarò sempre riconoscente.- 𝕱🔮
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𝐆𝐎𝐂𝐂𝐄 𝐃𝐈 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐈𝐄𝐑𝐈
DiversosAGGIORNO RARISSIMO!!!! Credo che la scrittura in generale sia una perfetta valvola di sfogo, soprattutto se si vuole esprimere un qualcosa che a parole ci risulta difficile esternare. Con questa raccolta voglio capire e trovare me stessa, come se fo...