II

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☞︎︎︎𝒌𝒆𝒏𝒎𝒂'𝒔 𝒑𝒐𝒗
Notando il cielo incupito, a passo fiacco mi diressi verso l'uscita, portando con me il mazzo di chiavi.
Sentendo la fredda brezza scalfire la mia pelle, m'incamminai per il viale che collegava casa nostra al centro della città.
Purtroppo, è ben risaputo che io non abbia un passo veloce, perciò, quando giunsi nel bel mezzo di Tokyo, potei leggere le sette e trenta sullo schermo del mio cellulare. Molti negozi erano ormai chiusi.
Fortunatamente, tra quella miriade di luci spente, potei scovarne qualcuna accesa.

Passai da negozio a negozio vagando tra quelli ancora aperti, non riuscendo però a trovare niente di adatto ai raffinati gusti del corvino: o almeno, ciò fin quando non arrivai all'ultimo di essi.

Non trovando neppure una cosa che mi soddisfacesse, stavo ormai cominciando ad arrendermi all'idea che non sarei riuscito a procurarmi niente; o meglio, ciò finché non notai due piccole collane.
Immerso nei miei pensieri ed inizialmente titubante, mi resi conto che, in tutti gli anni in cui avevo avuto la possibilità di conoscere Kuroo, lui non avesse mai incluso cose del genere nei suoi gusti: tuttavia, ero sicuro che questa volta ne sarebbe rimasto soddisfatto.
Infatti, notai che nelle collane fossero incisi il numero cinque ed il numero uno, ovvero i nostri numeri della divisa portata al liceo.
Non essendo fatte di un metallo qualsiasi, esse costavano parecchio. Nonostante ciò, vidi di non farci troppo caso: l'indomani sarebbe stato il compleanno di Kuroo, e comunque non avrei avuto alternative.
Preso il regalo ed uscito dal negozio, ripercorsi la stessa strada con la busta appena presa.
Percependo un brivido risalire per la mia spina dorsale, sentii il freddo, maledicendo il fatto di non essermi procurato una giacca.

Tirai fuori il mio telefono: le otto e quarantacinque.
Ci avevo davvero impiegato tutto quel tempo?
Guardando il buio vicolo davanti a me, arrivai alla conclusione che non sarei mai riuscito a tornare a casa entro le nove di quella sera, a meno che non mi fossi messo a correre, e sinceramente, voglia di correre non ne avevo.

Così, decisi di camminare con calma, essendo più che sicuro che sarei arrivato a casa con solo pochi minuti di ritardo. Nel buio e freddo viale, sollevai il mio cellulare, che segnava ormai le nove in punto.
Calcolando rapidamente, capii che mi sarebbe servito ancora un quarto d'ora abbondante, quindi decisi di scrivere un messaggio a Kuroo; non volevo farlo preoccupare ad oltranza.
Percependo il mio sangue gelarsi nelle mie vene, però, venni subito interrotto da dei pesanti passi provenienti alle mie spalle.

Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e, quando mi girai intento a scoprire chi si nascondesse dietro a quel rumore, qualcuno mi bloccò ridendo lievemente.
Mi voltò lui stesso, facendo scontrare un pugno contro il mio volto: caddi immediatamente per terra, sbattendo la testa.
Scorgendo l'uomo continuare in quella crudele azione, percepii le mie palpebre farsi sempre più pesanti, finendo per perdere conoscenza.

☞︎︎︎𝒌𝒖𝒓𝒐𝒐'𝒔 𝒑𝒐𝒗
Il tempo trascorse abbastanza velocemente, portando l'orologio a segnare le nove.
Consapevole del fatto che Kenma sarebbe dovuto tornare di lì a poco, un forte, strano presentimento prese il sopravvento nella mia mente.

In un batter d'occhio, persino quei lunghi minuti passarono, non mostrando davanti a me neppure l'ombra del biondo: cercai persino di far squillare il suo cellulare diverse volte, non ricevendo però risposta.
Così, in quel breve tempo cominciai seriamente a preoccuparmi: Kenma, il ragazzo riconosciuto e descritto da tutti come colui che non osasse mai staccarsi dal proprio telefono, adesso non rispondeva?
Nonostante i pensieri continuassero ad invadermi mente, non avevo alcuna voglia di passare come quello invadente, decidendo così di aspettare un altro po' prima di prendere decisioni affrettate.
Dieci e trenta, di Kenma ancora non c'era traccia.

Cominciando dunque a preoccuparmi assai, decisi di comporre il suo numero per altre due volte. Ricevei solamente un interminabile squillo come risposta.

Undici in punto, Kenma pareva oramai scomparso.

Velocemente mi infilai una felpa, recuperando il mio paio di chiavi e lasciando l'abitazione.

"Kenma?" ripetei per due o tre volte, mentre, assai nervoso, continuavo invano a cercarlo per gli stretti vicoli.

 ❝𝗳𝗼𝗿𝗲𝗯𝗼𝗱𝗶𝗻𝗴❞ 𝗄𝗎𝗋𝗈𝗄𝖾𝗇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora