☞︎︎︎𝒌𝒖𝒓𝒐𝒐'𝒔 𝒑𝒐𝒗
Erano già trascorsi dieci minuti da quando avevo inziato a cercare Kenma vicino casa.
Nonostante mi stessi preoccupando man mano sempre di più, tentai comunque di mantenere la più totale calma: perdere la testa in quella situazione non mi avrebbe di certo giovato.
Così facendo, provai subito a pensare a dove sarebbe potuto andare e, se i miei sospetti non fossero stati errati, era molto probabile che Kenma quella sera fosse uscito per portare a termine un qualcosa legato al mio compleanno.
Dal momento che i dintorni della nostra abitazione fossero sprovvisti di negozi, alle undici e venti cominciai a percorrere a passo spedito il viale comunicante con il centro."Kenma?" esordii girandomi attorno più e più volte, chiamando il suo nome ancora e ancora.
Durante la mia irrefrenabile, nervosa corsa, controllavo il cellulare nella vana speranza di ricevere un messaggio da parte sua: niente, l'accesso adesso segnato sull'app da noi usata era delle nove, in aggiunta al fatto che il viale fosse deserto.
Mi fermai per riprendere fiato, comiciando ad ascoltare qualcuno dei miei tormentati pensieri: ero oramai totalmente sicuro che fosse accaduto qualcosa, conoscendo Kenma sapevo che egli non mi avrebbe mai ignorato per così tanto tempo, neppure per organizzare il mio compleanno.Digitando ancora una volta il suo numero, ripresi a camminare, pur essendo totalmente consapevole che non avrei mai ricevuto una risposta: o almeno, ciò fin quando, non fui capace di udire la sua suoneria rimbombare per le vie.
"KENMA?" urlai immediatamente preso dalla foga, demoralizzandomi però poco dopo nel non udire neppure una risposta.
Difatti, solo e soltanto le note di quella canzone rimbombavano per quelle alte pareti."Kenma? Kenma sei qui?" continuai a ripetere correndo in direzione del sempre più forte suono, guardandomi intorno di tanto in tanto.
Così, presto mi ritrovai a svoltare l'angolo."KEN-"
Il ragazzo era là, disteso davanti a me.
"-ma."
Il sue esile corpo era ricoperto di grandi lividi, il sangue gli usciva dal naso, finendo per seccarsi sulla liscia superficie della sua pelle.
Realizzando ciò che rapidamente fui capace di scorgere davanti a me, quasi rimasi paralizzato dalla grande paura, dal grande timore.
Mi fiondai immediatamente in sua direzione, cominciando a chiamarlo in disperata ricerca di una risposta: ma niente, non osava muoversi."Kenma?!"
"Kenma, ti prego!" continuai ad urlare preso dal panico, la prima di tante lacrime attraversó il mio volto preoccupato.
Preso dal nervosismo ed essendo inesperto sul cosa fare a riguardo, cercai il telefono nella mia tasca, nell'intento di chiamare un'ambulanza. Nonostante ciò, le mie mani tremanti non mi permisero di fare assai, dal momento che mi ritrovai costretto a fermarmi.
Tentai di calmarmi, chiamando ancora una volta il suo nome.
"Kenma? Kenma mi senti?" piagnucolai iniziando a scuoterlo leggermente.
"Kenma, ti prego svegliati..." continuai afferrando le sue mani, intrecciando le sue fredde, affusolate dita con le mie.
"Ti prego." ripetei, afferrando nuovamente il mio telefono."Resisti Kenma, ti chiamo un ambulanza."
E così, una volta ritrovata poca della lucidità a me rimasta, cominciai a digitare il numero, venendo però fermato dalla mano del più piccolo.
"K-kuroo..."Con alquanta difficoltà, era riuscito finalmente a socchiudere l'occhio illeso, cercando il mio vitreo sguardo.
"Kenma! Kenma, sono qui!" urlai portando le sue labbra a curvarsi in un piccolo sorriso, riportando però le sue palpebre a chiudersi nuovamente."Kenma? Kenma mi senti? Dì qualcosaltro! " urlai scostando la mia mano dalla sua, poggiandola sul suo volto sciupato. Tremava leggermente, un grande velo di preoccupazione crebbe all'interno del mio stomaco.
"Kuroo?" ripeté con voce inclinata, senza però osare aprire gli occhi serrati.
"Sí,sono qua." gli risposi, sorridendo piuttosto forzatamente. "Che ti è successo?" domandai "Ti chiamo un'ambulanza Kenma.""Sto bene..." esordì lui con un filo di voce, probabilmente nel vano tentativo di non farmi preoccupare ulteriormente.
"No che non stai bene, Kenma!" dissi cercando di prenderlo in braccio, essendo però capace di udire una lieve lamentela di dolore da parte dell'altro.
"Ku-roo, fa male"Preso dalla totale preoccupazione, feci come per chiamare l'ambulanza; venni però subito bloccato dalla tremante mano dell'altro, per l'ennesima volta.
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❝𝗳𝗼𝗿𝗲𝗯𝗼𝗱𝗶𝗻𝗴❞ 𝗄𝗎𝗋𝗈𝗄𝖾𝗇
Fanfiction•*⁀➷ 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗮 ❝Erano da poco passate le undici di sera, il cielo variopinto di colori aveva già ceduto il proprio posto al blu. Nonostante ciò, Kenma non aveva ancora fatto ritorno. ❝Aveva detto che entro le nove sarebbe tornato a casa, d...