Capitolo 5 - Lunedì

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Lunedì

Senza neppure interpellarsi sul motivo delle sue azioni, Katsuki spinse la maniglia gelida della porta del caffè con un cipiglio infastidito stampato in faccia.

Era innegabile quanto odiasse il freddo e quanto questo lo mettesse di cattivo umore. Delle volte ci aveva pure pensato di fermarsi dopo il lavoro in quel piccolo caffè a scaldarsi un po' e prendere qualcosa di caldo. Il fattaccio era che non si era mai fermato in quel locale in vita sua e aveva deciso di farlo proprio quel giorno solo e unicamente perché c'era lui.

Il caldo del locale gli carezzò le guance arrossate del viso e Katsuki percepì all'istante il calore benefico scivolargli dentro in un abbraccio confortevole.

Con la coda dell'occhio andò a spiarlo in segreto. Era seduto al solito tavolo di sempre con un libro fra le mani e la testa bassa affondata fra le pagine.

Non ci voleva un genio per capire quanto fosse effettivamente preso dalla lettura.

La barista gli diede il benvenuto con un caldo sorriso gentile e Katsuki si avvicinò alla cassa con il portafoglio in mano, ma senza avere una vaga idea di cosa ordinare.

"Desidera?" Lo incalzò la ragazza dopo qualche secondo di un silenzio piuttosto imbarazzante.

Katsuki si schiarì la gola e guardò per la prima volta il menù a lavagna posto sul muro dietro alla barista.

Non conosceva la quasi totalità delle proposte. Non era mai stato un grande frequentatore di caffè e le cose dolci non gli erano mai piaciute troppo. Preferiva di gran lunga il piccante come sapore.

Poi l'occhio gli cadde sulla specialità del giorno: cioccolata calda fondente piccante.

Sembrava quasi un segno del destino che gli indicava di restare.

"Prendo la specialità del giorno." Esordì curioso porgendo i soldi. La ragazza gli restituì il resto insieme ad un sorriso ampio e luminoso.

Katsuki decise di sedersi al primo tavolo sulla sinistra, quello più lontano dalla porta. Il fatto che fosse libero non era l'unico motivo valido. A dirla tutta, da quell'angolazione, aveva una vista perfetta del ragazzo dai capelli improbabili.

Si spogliò del giaccone, della sciarpa e dei guanti prima di stravaccarsi sulla sedia che offriva la vista verso la vetrina.

Il ragazzo sfogliò una pagina e si morse l'unghia del pollice nervoso. Era davvero molto preso dalla lettura e Katsuki si scoprì curioso di sapere cosa andavano narrando quelle parole per emozionarlo tanto.

L'arrivo della barista con la sua ordinazione lo colse di sorpresa facendolo brutalmente tornare alla realtà.

La ringraziò con un grugno sottovoce e bevve un sorso della specialità del giorno. Era davvero buona. Non troppo dolce, anzi forse più amara di quanto pensasse, e lasciava infine un tiepido retrogusto di piccante che gli piaceva molto. Non era piccante quanto sperava, ma almeno era buono e godibile.

Si leccò le labbra e decise di estrarre il cellulare dalla tasca. Magari fingendo di giocare a qualcosa avrebbe potuto continuare a guardare il ragazzo senza apparire inquietante o molesto.

Quel libro che aveva fra le mani era una vera e propria calamita per la sua attenzione. Aveva gli stessi occhiali neri sul naso e, con la mano, se li sistemava quando gli scivolavano sulla punta. Indossava dei jeans scuri e delle scarpe rosse davvero appariscenti. Si domandò come avesse fatto a non vederle fino a quel momento. Erano... davvero inusuali. Per non dire di cattivo gusto.

Prese un altro lungo sorso della sua bevanda e finse di scrivere qualcosa digitando a caso sullo schermo.

Nel frattempo il rumore di una pagina che veniva voltata attirò la sua attenzione e gli occhi tornarono affamati su di lui. Aveva delle mani grandi e pallide sulle quali spiccavano un sacco di cicatrici.

Katsuki corrugò le sopracciglia confuso. Quei segni sulle mani li aveva già visti da qualche parte. Gli rimandavano sensazioni strane, di disagio, rabbia e rammarico.

(636 parole)

When the snow falls Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora