Day dream~ |Bang Chan|

🐺15🐺

Ciao ragazzi, in basso troverete
La spiegazione della mia sparizione.
Intanto vi auguro una buona lettura
Di questo nuovo capitolo🐺

Apro gli occhi e mi rendo conto di essere nella mia camera d'hotel. Ma che cavolo... cosa diamine è successo? Mi chiedo mentre mi alzo a fatica dal letto e strizzo gli occhi a causa di un dolore forte alla testa che sta facendo di tutto per tenermi incollata al letto. Quando sto per farcela  a tirarmi su sento due mani che mi spingono piano a sdraiarmi di nuovo. Sono due mani forti ma che hanno comunque un tocco leggero, troppo grandi per essere quelle di Serena. Vorrei riuscire a focalizzare il volto di questa persona ma non riesco,  devo ancora strizzare gli occhi un paio di volte prima di mettere realmente a fuoco il volto.
Non so cosa dire, il mio corpo è pietrificato mentre dentro di me si sta scatenando un tornado di emozioni, mille brividi mi scorrono lungo il corpo. Non può essere lui, è morto. M O R T O.
Sono morta anche io? Che cavolo sta succedendo? È davvero lui... non può essere.

La sua voce però risponde ad ogni domanda che ho in testa: "Sono proprio io. Sono qui, sorellina"
Ha la voce che trema e le lacrime agli occhi.
Ci metto qualche secondo a realizzare cosa stia succedendo e non appena la mia mente mette assieme, o quanto  meno prova a mettere assieme, i pezzi di questa serata il mio corpo si risveglia e automaticamente mi butto tra le mie braccia di mio fratello.
"Che ti è successo? Eri morto, sono sicura ce lo hanno detto. Alex!"  Sono in lacrime, lo sto stringendo più forte di quanto mai avrei pensato fosse possibile, urlo ma lui non mi lascia, anzi mi stringe più forte.
Mi stacco dall'abbraccio, prendo il suo viso  tra le mani e lo guardo. E sorrido. E piango ancora.

"Se mi dai la possibilità vorrei spiegarti ma prima calmiamoci e beviamo un sorso d'acqua, okay sorellina?"
Sorrido con gli occhi gonfi e rossi, proprio come i suoi. Forse dovrei essere arrabbiata, dovrei impazzire  e non capire. Ed è così, provo tutto questo. Ma mio fratello, quello che credevo morto, è qui. Di fronte a me. Vivo. Non c'è spazio per altre emozioni se non quelle della felicità adesso. Al resto ci penserò dopo.

Alex mi prende la mano e mi porta a sedermi sul divano, accanto a Serena. Mi ero quasi dimenticata di lei. La guardo ed esattamente come me ha gli occhi rossi e lucidi dal pianto, il trucco colato ed un'espressione indecifrabile sul viso. Le stringo la mano, cerco di sorriderle nonostante sappia sia distrutta proprio come me. Non allo stesso modo ma so quanto Serena amasse mio fratello in passato. E il suo dolore ha diritto di esistere tanto quanto il mio.
Ricambia la stretta e mi sorride a sua volta.
Alex si siede proprio davanti a noi, guardandoci per una infinità di tempo negli occhi.

"Credo di dovervi spiegare."
Sento Serena deglutire per poi però annuire in silenzio. Faccio lo stesso e cerco di rimanere il più calma possibile.
Alex comincia: "Vorrei chiedervi scusa, ad entrambe. Soprattutto a te Bella. Credimi non avrei mai voluto farti credere di aver perso tuo fratello ma..."
Sento di nuovo gli occhi lucidi e vedere anche mio fratello così distrutto mi fa scoppiare di nuovo in lacrime. Sciolgo la stretta con Serena e mi copro il viso. La stanza è nel silenzio più totale, si sentono solo i miei singhiozzi ed i respiri dei due in camera con me.
Alex aspetta che io mi calmi leggermente, mi guarda e aspetta che io gli dia il permesso di continuare. Gli faccio un cenno con la testa e lui riprende.

"Quando io e la truppe siamo arrivati in Siria la situazione era peggiore di quel che credevamo e i terroristi sapevano già di noi. Sono bastati un paio di giorni per capire che se non avessimo fatto qualcosa saremmo morti di lì a poco. Non potevamo far altro che fingere la nostra morte, e far credere anche ai famigliari che fosse successo davvero. Con i terroristi non si scherza, e tutti quanti avevamo paura per le nostre famiglie. Avevamo paura che qualcuno ci venisse a cercare mettendo in pericolo la propria vita. Per sistemare tutto ci è voluto molto più tempo di quanto avessimo pensato.
Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto..."