Dopo aver lasciato Vic a casa, senza neanche salutare, dopo essere entrato in casa, corro subito in bagno e faccio una doccia per rinfrescarmi dopo il caldo afoso di stamattina. Mi infilo un completo Puma che mi è stato regalato per il compleanno – che comprende una t-shirt bianca e dei pantaloncini neri – e torno dalla mia famiglia. «Blake, tesoro», mi chiama mia madre. «Abbiamo un ospite a cena», il fatto che stasera non rimarrò solo con lei e Charli mi rende felice, sennò optare per una normalissima serata in famiglia non mi avrebbe dispiaciuto in ogni caso.
«Susy resta qui a cena», dopo averlo detto vengo sorpreso da un caloroso abbraccio da parte della mia amica Susy.
«SUSY!», mi era mancata molto Susy e le cene a casa nostra in sua compagnia. «Blake, ciao! Come stai?»
«Bene, non c'è male. Tu invece? Che mi racconti?» rispondo come se non la vedessi da anni, quando in realtà sono passate solo tre settimane. «Ti va di fare un giro? Tua sorella deve farsi una doccia perché è un po' sudata.» Susy è una delle ragazze più solari che conosca: ha sempre quel sorriso in volto ed è come se nessuno riuscisse a toglierglielo. Sì, certo. Ma'! Io e Susy facciamo un giro» avviso mia madre che sto uscendo.
«Okay, non allontanatevi troppo. Tra un po' la cena sarà pronta.», dopo aver preso il cellulare, io e Susy usciamo di casa e passeggiamo per un buon quarto d'ora, parlando del più e del meno. Susy mi racconta del ragazzo che ha conosciuto al corso di biomedicina e che dopo due mesi le ha scritto per chiederle di uscire. «Tentare non nuoce, Blake. E se fosse il tipo giusto per me? Dopotutto ho quindici anni e ho avuto due ragazzi finora, se escludiamo Rick della seconda elementare, quel bambino con cui andavi molto d'accordo» racconta con entusiasmo, gesticolando come fa al suo solito. Mi ricordo di Rick a malapena, essendo che sono passati quasi dieci anni. Però una cosa che mi resterà sempre impressa è la festa di Halloween, in cui avevamo deciso di vestirci entrambi da un supereroe degli Avengers. Io decisi di travestirmi da Captain America e lui da Iron Man. «Buttati allora, dove ti ha chiesto di vedervi?» chiedo per saperne di più. «Da Starbucks, quello vicino alla scuola, dopodomani. Dovevo uscire con Charli, però capirà, dato che occasioni come queste ci sono raramente», la felicità di Susy è sempre stata contagiosa per me. Mentre camminiamo, un ragazzo che non mi aspettavo proprio di vedere, si fa avanti nella nostra direzione.
«Ciao Blake, ciao Susy. Come state?» ci saluta Diego, che pensavo fosse con Vic. Non si sarà inventata una scusa? «Bene, grazie per averlo chiesto» replica Susy, evitando di trattenere la sua profonda irritazione nei confronti di Diego. A Susy non sta molto simpatico Diego, e se devo essere sincero, se non fosse per Vic, eviterei pure di parlarci. Io e Diego ci conosciamo da tre anni e il sottoscritto voleva a tutti i costi la sua amicizia, quando a lui non fregava niente di lui.
Perché ho continuato a desiderare attenzioni da parte di uno come Diego? Il motivo è semplice: ero ingenuo e per certi versi lo sono ancora, mi ci ero affezionato e pensavo che avremmo potuto instaurare un bel rapporto d'amicizia, quasi fraterno,
e non me l'ero sognato, lui mi ha dato delle idee sbagliate e ha continuato a confondermi. Anche se onestamente, adesso mi è indifferente e avendo un'amica in comune, ci rispettiamo a vicenda, comportandoci come delle persone mature. «Ah Blake, ti posso parlare un secondo... In privato?», sono davvero curioso di sapere quale sia la sua esigenza. L'ultima volta che mi ha chiamato era per sapere dove avessi comprato il paio di Jordan rosse che mia madre mi ha regalato per Natale. E adesso siamo ad agosto. Penso che la colpa di ciò sia soltanto mia, Non ho mai avuto il coraggio di farmi rispettare e Diego non è l'unico. Sono troppe quelle persone a cui ho permesso di prendersi gioco di me e ridicolizzarmi.
«Io vado da Charli, penso che avrà finito di fare la doccia. Ci vediamo dopo. Arrivederci Diego», Susy indietreggia e si allontana da me e Diego, lasciandoci da soli. «Dimmi tutto» fingo di ascoltarlo. «Io e Vic festeggiamo dopodomani quattro anni da quando ci conosciamo. Le ho già fatto il regalo e pensavo di portarlo a cena fuori. Qual è un posto che le piacerebbe tanto, secondo te?», tutto qui? Vuole solo sapere dove portare a cena Vic? Oh Diego, non cambi mai. «Sai bene che Vic è un amante del cibo spazzatura. Anche una semplice cena da McDonald's e la vedrai felice.»
«Ah chiaro. Grazie mille Blake» Non ci posso credere. «Tutto qui? Cioè sei venuto qui solo per questo?», almeno l'ho detto. Diego si gira all'improvviso, come se non avesse sentito bene. «Sennò per cosa? Sai bene perché ti saluto quando ti vedo.» Che strano, non ne ho la minima idea. «No, non lo so. Rinfrescami la memoria», Diego sta per confermare quanto è opportunista. Non posso certo perdermi un momento del genere. Vai e non fermarti! «Sei l'unica persona che al momento può essermi utile per rendere Vic felice. E non penso che Vic ti darà retta per molto. Cioè guardati, sei così convinto che tu e lei rimarrete amici per sempre? Be'ti do una risposta, no. Dai, sul serio ti dai tutte quelle arie solo perché stai scrivendo un romanzo», fisso Diego con aria di sfida e al contempo molto confuso. Solo Vic, mia sorella Charli e Susy sanno che sto scrivendo un libro. Vic gliel'ha detto, ne sono più che certo. «Tu come fai a saperlo?»
«Me l'ha detto Vic. Ma non è questo il punto Blake. Sta lontano da Vic e nessuno si farà male. Lei non è quella ragazza che va così in basso e lo sai bene.» Che persona insulsa! Diego non se la dà per vinta, vuole che gli dica come stanno le cose e io lo accontenterò.
«Amico, conosco Vic da sempre. Io sono il suo migliore amico, come un fratello. Ci sono sempre stato per lei. Cosa ti fa pensare che darebbe retta a te, quando entri ed esci dalla sua vita di continuo?», penso proprio di averlo zittito come si deve.
Diego mi guarda offeso, i pugni serrati. «Ti avevo avvertito. Caro Blake, è arrivato il momento di capire che non tutti hanno buone intenzioni.» Da quale film ha preso questa frase così stupida e insensata? «Ho sentito abbastanza. Vai dalla tua migliore amica perché mi stai veramente disturbando» sibilo, sperando che Diego abbia recepito a pieno il messaggio.
Sono esterrefatto! Con che faccia viene da me e mi dice di stare lontano dalla mia migliore amica? Mi incammino con passi piccoli e pesanti verso casa mia e chiamo Charli e Susy per stare un po' con loro.
Dopo un paio di minuti, mi ritrovo nella mia stanza a raccontargli l'accaduto. «E ha avuto anche la faccia tosta di dirmi di starle lontano, quando avrei io tutto il diritto di allontanarlo. Sono senza parole, sul serio. Non dirò niente a Vic, un giorno lo capirà lei chi è davvero», già sospettavano che fosse successo qualcosa tra me e Diego.
«Blake, fai come ti senti. Non sbaglieresti del tutto se ne parlassi con Vic, dopotutto è la tua migliore amica. Però devi decidere tu», suggerisce Charli, ricevendo approvazione da parte di Susy. «Be'... Allora lo farò domani prima di andare da Amanda», almeno avrò più cose di cui parlare. «La tua psicologa?» domanda Susy. Annuisco, evitando di dare altre spiegazioni su come risolvo i miei problemi legati alla mia serenità, oppure che riguardano il mio stato d'animo.
Nell'ultimo periodo non sono stato molto bene e ho sentito il bisogno di prendere un appuntamento con Amanda. Gli sbalzi d'umore non fanno altro che aumentare. Continuo a non capire perché cambi con così tanta rapidità. È estenuante. Un momento sorridi, sei felice, splendi. Un altro, ti butti a letto e non ne vuoi sapere di cosa c'è là fuori.
Dopo aver trascorso un po' di minuti a parlare di argomenti più graditi da tutti e tre, andiamo in cucina ad apparecchiare.
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The Closeness
Teen Fiction[DISPONIBILE IN CARTACEO] Non idealizzare e non affezionarsi troppo alle persone è una cosa che spesso non ti fa vivere la vita serenamente, e Blake lo sa meglio di tutti, avendo trascorso l'ultimo anno in compagnia di persone che dopo un po' di te...