Seguimi [Shikamaru // Sasuke x OC]

Plot twist

Mi svegliai di soprassalto sentendo un grido e quando aprii gli occhi realizzai che ero stata io ad urlare. Mi trovavo in un bagno di sudore non solo per la febbre che sembrava non abbassarsi, ma anche per i continui incubi che avevo avuto da quando ero riuscita ad addormentarmi.

Mi sentii mortificata per aver svegliato anche i miei compagni. Sperai che tornassero subito a dormire, ma vidi che Sasuke si alzò a sedere.

"Tutto bene?" chiese.

"No" dissi, il mal di testa mi stava uccidendo, morivo di freddo ma continuavo a sudare e mi sentivo la bocca impastata. Non aveva senso mentire in primo luogo perché Sasuke non era scemo e in secondo luogo perché ormai si era svegliato e, conoscendolo, si sarebbe riaddormentato solo dopo aver appurato che ero nelle condizioni di essere lasciata in autonomia.

Sentii Shikamaru mettersi a sedere anche lui, lo vidi passarsi una mano sul viso e, con uno scatto, alzarsi in piedi. Lo guardai andare verso l'entrata della tenda e controllare i dintorni sfruttando le ombre. Si stava assicurando che le mie urla non avessero attirato nessun ospite indesiderato. Poco dopo si voltò per tornare a coricarsi. Per la prima volta da quando si era svegliato puntò lo sguardo su di me e lo vidi sorprendersi. Forse ero messa davvero peggio di quanto pensassi. Sentivo ancora la febbre ed ero in un bagno di sudore, ma non avevo idea di come poteva essere percepita l'espressione che portavo sul viso in quel momento.

Shikamaru scosse un momento la testa e mi si avvicinò. Sasuke si era rimesso sdraiato nel secondo in cui Shikamaru aveva smesso di controllare i dintorni, ma era rimasto sveglio. Quando vide che Shikamaru stava venendo verso di me richiuse gli occhi. Questo agguantò una delle sue magliette pulite e me la passò assieme alla mia borraccia d'acqua.

Sfiorando la sua mano la sentii fredda. Aprii la borraccia per berne un sorso e mentre lui si sedette di fianco a me. Volevo chiedergli qualcosa del tipo 'che c'è', ma mi morsi la lingua non volendo sembrare scortese.

"Come va la febbre?" chiese a bassa voce per non svegliare nuovamente Sasuke.

"Non saprei. Non sembra abbassarsi".

"Già" sospirò "dammi la mano sinistra" disse allungando la sua.

Ero confusa, ma mi allungai per fare come aveva detto. Lui mi prese il polso e cominciò ad applicare pressione. Capii un momento dopo cosa stesse facendo: era una tecnica di rilassamento forzato che il maestro Kakashi ci aveva insegnato nel caso ci fosse stato bisogno di auto-indurci in uno stato di rilassamento profondo. Tornava utile in varie occasioni, per esempio per conciliare il sonno quando proprio risultava impossibile schiarirsi la mente o per far crollare qualcuno e metterlo al sicuro nel caso in cui la situazione lo richiedesse.

Ovviamente Shikamaru stava applicando poca pressione e sentivo solo la mente distendersi a poco a poco. Appoggiai la testa alla sua spalle e chiusi gli occhi lasciando che il flusso di chakra facesse il suo dovere.

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La mattina mi svegliai quando la luce del sole cominciò a filtrare attraverso le sottili pareti della tenda. La febbre doveva essersi abbassata perché sentiva meno freddo, non aveva più i brividi come quando si era addormentata, ma sentiva ancora la maglietta sudata appiccicarlese sulla schiena

Eppure il sangue le si congelò nelle vene a prescindere dalla febbre. Fece in tempo ad aprire gli occhi per ricordare: la sera prima si era svegliata gridando, non riusciva a dormire senza incappare in incubi tremendi e Shikamaru aveva praticato su di lei la tecnica del rilassamento forzato imparata dal maestro Kakashi. Si ricordava di aver sentito il tocco leggerissimo del compagno sul suo polso e di aver percepito i pensieri farsi sempre più leggeri. Si era appoggiata alla spalla di Shikamaru aspettando che lui concludesse la tecnica, ma doveva aver proseguito e lei si era addormentata. Ora Shikamaru dormiva di fianco a lei con i capelli sciolti intorno al viso e un braccio alzato dietro la testa che gli sollevava la tshirt oversize una buona spanna oltre la linea dei pantaloni facendo intravvedere l'addome.