E una storia ambientata ad Hogwarts nel periodo di Harry Potter e tutti gli altri.
Trama:
Eveline Morningstar, deve andare alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Non e molto eccitata al pensiero dal fatto che odia gli umani.
Cosi la nostra...
1/09/91 8:00: Stavo dormendo beatamente nel mio soffice e caloroso letto, quando mio padre alzò la tapparella svegliandomi: LO ODIAVO!!! Mi rannicchiai nella coperta tirandomela fino a sopra la testa ma mio padre me le sfilò facendomi rimanere in pigiama gelando dal freddo. Cosi, non sapendo più come fare, mi alzai e andai insieme a mio padre giù per fare colazione. Mi preparò i pancake e il latte e mangiammo senza fiatare.
9:00: Mi lavai, mi vestii e portai giu le valigie e la mia borsetta, dove tenevo tutto l'occorrente che mi poteva servire all'ultimo minuto.
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Questo è l'outfit che indossa la nostra Eveline.
Mio padre mi raccomandò per la seconda volta di mandargli delle lettere e poi ci dirigemmo alla stazione di King's Cross. Ci mettemmo poco dato che mio padre aveva usato le sue ali per volare portandomi sulle sue spalle quando arrivammo cercammo la stazione 9 3/4 (scusatemi per come l'ho scritto ma non me lo faceva mettere giusto).
10:00: Vedetti che non esisteva una stazione 9 3/4, così chiesi a mio padre: "Padre, ma dove si trova la stazione?" Lui fece spallucce come per dire che non ne aveva idea, poi vedetti arrivare una famiglia, tutta dai capelli rossi e gli chiesi gentilmente se sapevano dove si trovava. Una donna, penso la madre, mi sorrise indicandomi una parete del tutto murata. MA CHE CAZ-
Inizialmente mi girai guardando mio padre con la fronte aggrottata, poi mi voltai e vidi che un ragazzo della mia stessa età oltrepasso il muro a tutta velocità: OK?! Lo imitai e mi ritrovai in una stazione che non cera prima con un treno dal nome Hogwarts Express. Perfetto, sto per arrivare in quella schifo di scuola, yeeeeee!
Mio padre arrivò poco dopo accompagnandomi all'entrata del treno, mi salutò e io entrai in quel treno. Cera molta gente e avevo voglia di fare una sparatoria, ma decisi di trattenermi andando in un vagone vuoto così che nessuno potesse disturbarmi. Appoggiai tutte le mie cose negli spazi sopra le poltroncine, mi misi le cuffie alle orecchie e ascoltai le canzoni guardando fuori dal finestrino.
Ad un certo punto sentii qualcuno toccarmi la spalla, io mi girai, mi tolsi la cuffia dall'orecchio destro e vidi un ragazzo biondo platino con dietro di lui una ragazza mora con il caschetto e un ragazzo con la pelle scura che mi guardavano. Prima che potessi esprimere la mia il ragazzo davanti mi disse: "Senti, questo è la nostra cabina, quindi levati". OK EVELINE, STA CALMA, CONTA FINO A DIE- "Non me ne fotte una cazzo" dissi infastidita e mi voltai rimettendomi la cuffia ma il solito ragazzo mi prese per un braccio facendomi alzare. Io, incazzata nera, gli diedi un calcio negli stinchi facendolo cadere e poi dissi ai loro amici di portare via i loro culi da qui, facendoli spaventare. Loro se ne andarono e io mi rimisi a sedere e pensai a quanto potesse essere antipatico quel coglione. GIA LI ODIO!
