Il giorno in cui Carabina Magnum mi comparve davanti era l'alba di un martedì qualunque. Urlò, "Maledetta stronza!" e poi mi puntò la pistola alla tempia.
Carabina amava queste cose macho, tutte muscoli e turpiloquio. Amava l'odore del testosterone, amava i simboli fallici. Amava fare l'eroe, salvare qualche ragazza in pericolo e sentirla sciogliersi in un languido: "grazie Carabina Magnum..."
Adesso, sottopressione, con la giugulare pulsante per la rabbia, Carabina Magnum tirava fuori tutto il suo disprezzo per il genere femminile urlando: "Maledetta stronza!"
La stronza di cui parlava Carabina non ero io, a meno di non aver cambiato sesso durante la notte. No, la maledetta stronza di cui parlava Carabina era Melody Blaze. Melody Blaze, sì.
Melody aveva tutto: una sua testata, migliaia di lettori, una serie a cartoni animati, action figures della Mc Farlane che andavano a ruba e un film in lavorazione ad Hollywood. E Carabina Magnum? Che cazzo aveva Carabina Magnum? Niente! Carabina Magnum non aveva più niente! Il suo fumetto aveva chiuso da due mesi, i suoi pupazzi della Hasbro (cazzo, la Hasbro è da sfigati!) venivano venduti scontati del cinquanta per cento e le giacenze di Magnum Power (questo il titolo del suo fumetto) erano carta pronta per il macero...
Il colpevole? Per Carabina Magnum, il colpevole ero io.
"Devi riprendere a scrivere il mio cazzo di fumetto, cazzo! O ti apro la testa con la mia pistola!", ringhiò Carabina. Ma questo, proprio non potevo farlo.
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Carabina Magnum e la sua parte femminile...
HumorSono gli anni '90. Muscoli, pistole, testosterone: il fumetto perfetto. Ma che succede quando il mercato cambia e diventi un residuato obsoleto? Provate a chiederlo a Carabina Magnum, sempre che riusciate a sopravvivere alla risposta...