Sogni e Realtà

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Sefora si preparò così come ogni sabato: ombretto celeste sfumato come piaceva a lei, matita nera dentro l'occhio, e un po' di burro cacao rosa confetto.

Provò anche ad arricciarsi i capelli, ma con scarsi risultati: erano un disastro.

Li pettinò e uscì di casa soddisfatta lo stesso.

Alla fermata c'era solo lei e un uomo anziano, Sefora guardò il cellulare nervosamente: sapeva essere una ragazza molto ansiosa.

Una volta raggiunto il cinema, trovò due dei suoi amici del gruppo.

Li salutò come sempre ed aspettarono fuori gli altri.

Tutto sommato quella di giornata sembrava promettere bene, c'era perfino il sole dopo una settimana intera di temporali.

-Allora... Sef - iniziò Enrico, il suo compagno di classe.-Hai comprato quel telefono alla fine?

Sef rise, ricordò quell'anneddoto con l'amico davanti al negozio di cellulari.

Dopo un po' arrivarono anche gli altri e finalmente entrarono.

-Vado a prendere i biglietti, datemi i soldi!-si propose Veronica.

Sef prese i suoi 8 Euro facendo cadere gli spiccioli per terra, la sfiga!

Ormai ci aveva rinunciato, era impacciata in tutto.

Poi si girò.

E poi tutto cambiò.

Sef si sentì quasi mancare, era un'allucinazione?

A dieci metri di distanza c'era un ragazzo... identico... troppo...

Sef non riuscì a stare ferma, avanzò verso il ragazzo per permettersi di guardare meglio lasciando il suo gruppo indietro, che intanto non si era neanche accorto della sua assenza.

Sef si portò una mano sul cuore, temeva davvero di sentirsi male.

Quel ragazzo era proprio identico al suo "perfetto" dei sogni.

Il ragazzo parve accorgersi di lei e sembrò assumere la medesima espressione di Sef.

Facendoci coraggio si avvicinò.

-Ehm io... so che può sembrare strano... ma è come se ti conoscessi.

Sef si diede della stupida immediatamente: presentarsi in quella maniera ad uno sconosciuto non era di certo il migliore degli approcci, era come dire "ehi visto che sogno ogni notte un tipo come te ti va se ci frequentiamo così realizzo i miei sogni?"

Ma il ragazzo restò in silenzio e la guardò.

-Io... non so spiegarlo, è...

-Sefora.-le disse guardandola così... intensamente.

Nessuno l'aveva mai guardata così... se non lui, nei suoi sogni.

-Allora è vero, Matteo sei tu?

Matteo annuì lentamente.

-Come...

-Non ti ho più sognata da tanto.... è come se i nostri sogni fossero collegati... e adesso ci siamo incontrati

Sef avrebbe voluto dirgli "Io continuo ancora a sognarti"

Poi tutto cambiò.

Poi tutta l'armonia si ruppe.

Arrivò una ragazza davvero bella, una di quelle che avrebbe potuto buttarle l'autostima a livelli negativi in un batter d'occhio.

Mise la mano sul braccio di Matteo con un fare protettivo, come per dire "Ehi questa è di mia proprietà! Vattene!"

Le sorrise cortesemente ma Sef sapeva bene che non c'era affetto nel suo sorriso.

Sef ricambiò in maniera obbligata il sorriso, guardò per un'ultima volta lui, i suoi occhi.

Adesso, adesso che finalmente era davanti a lei.

Adesso che tutte le notti insonni si concretizzavano in una persona definita.

Adesso che aveva incontrato davvero il suo lui.

Adesso che...

-Troppo tardi.-concluse Sef e andò via.

I suoi amici non c'erano più, non si era neanche resa conto che il loro film era iniziato.

Le faceva male la gola e un po' gli occhi, sapeva cosa stava per accadere, e sapeva anche che per una volta quel pianto non sarebbe stato per una stupida causa.

Si precipitò nel bagno e pianse togliendosi tutto il trucco dalla faccia.

Quando uscì dal bagno si guardò allo specchio: sembrava una ragazza diversa, come se fosse rinata... anzi no!

Come se si fosse svegliata.

E ciò che vide le fece girare la testa.

Era identica alla ragazza che stava con Matteo.

Perché la ragazza di Matteo era lei.

S.O.S. VALENTINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora