Capitolo 1

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                                                                                                                                           Bergamo, 15 Novembre 2019

Sono le 10.40 di venerdì e il volo che parte da Bergamo direzione Manchester è in ritardo di un'ora a causa del maltempo, così per passare un po' il tempo senza annoiarci troppo iniziamo a giocare al telefono, usare Instagram e ascoltare la musica.

Sfortunatamente i minuti scorrono troppo lentamente e la noia inizia ad alleggiare sopra tutti noi passeggeri. Guardo Mike che prova, in qualche strano modo, a nascondere Francesco mentre cerca di fumare quella stupida Iqos di Michela. Prendo la mia macchina fotografica e riprendo quella scena tanto buffa quanto idiota. Chiamo Ilaria per capire se qualcosa lì davanti al Gate si smuove, ma nulla, il ritardo è confermato.

I minuti finalmente passano e la Hostess apre il Check-in. Forse riusciremo a salire. La nostra fila del Priority si muove velocemente, e ci incamminiamo all'uscita verso il pullman che ci porterà all'aereo.

Riprendo tutto, dai piccoli video sul breve viaggio in pullman alla salita sulle scale dell'aereo. Cerco il mio posto, guardo la carta d'imbarco, è il 12 D. Sfortunatamente non è accanto al finestrino e non riuscirò a riprendere.

Un paio di posti dietro di me c'è Mike che come posto si ritrova accanto al finestrino, passerò a lui la fotocamera per riprendere la partenza.

Dopo ben 20 minuti, nei quali il pilota si destreggiava a fare manovra, finalmente partiamo.

Dentro di me sento un miscuglio di emozioni forti, felicità, tensione e gioia. Non vedo l'ora di vedere la mia migliore amica, mi manca così tanto.

L'aereo inizia a prendere velocità, ed io mi immagino lì fuori, incollato ad un'ala con il vento che mi sferza in faccia scompigliandomi il cespuglio che ho in testa.

Ecco il decollo, un vuoto mi buca i polmoni e la pancia, chiudo gli occhi per un secondo, tiro indietro le lacrime, li riapro e sorrido. Finalmente sto arrivando Eli.

Elisa è quell'amica che ho sempre desiderato di avere. In passato ho avuto accanto a me diverse persone che si definivano amici, ma, che alla fine si sono solo rivelati solamente degli infami, tradendomi e pugnalandomi alle spalle.

Lei è un qualcosa che non si potrà vedere nemmeno tra migliaia di anni, è una persona dolce, solare, simpatica. È comprensiva, paziente e speciale. Sa sempre come tirarmi su il morale quando sono giù, ha sempre una parola o una frase pronta per aiutarmi, per farmi sentire meno sbagliato e più felice. Non la cambierei per niente al mondo. È come una sorella per me, è la sorella che ho sempre voluto avere. È più sicura delle camere blindate della Gringott (Sì sono un fan di Harry Potter), sai che se promette una cosa la mantiene, sai che manterrà un segreto anche sotto tortura.

Quando mi ha detto che sarebbe andata in Erasmus c'è stato un momento in cui i miei pensieri erano contrastanti. Ero felicissimo per lei, cavolo l'Erasmus è davvero un'esperienza da fare almeno una volta nella vita. Come ho detto ero molto felice, ma dall'altra parte mi sono sentito un po' più vuoto dentro, come se in quei mesi in cui lei non ci sarebbe stata, una parte del mio cuore partisse con lei. Ma buttai giù quel nodo, sorrisi e l'abbracciai, con le lacrime che suonavano al campanello delle mie palpebre.

Ritornando a lei si può dire che è una delle persone più importanti della mia vita, è come il faro in mezzo al mare in burrasca, come l'aria dopo essere stato sott'acqua.

Ancora poche ore e finalmente potrò abbracciarla.

Il viaggio procede lentamente, con l'ansia di vederla che sale. Per smorzare un po' quest'ansia mi metto a lavorare, con Fra, al cortometraggio che io e i miei compagni di università abbiamo creato. Devo dire che il lavoro sta uscendo veramente bene per essere il primo.

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