Ogni volta che provavo questa sensazione, il mio viso si ricopriva di lacrime, anche adesso stavo piangendo mentre sorridevo contento.
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pochi giorni dopo...
TAEHYUNG POV.
"Sono uscito con Jimin anche ieri, sai?" Disse il mio amico dopo aver posato la tazzina ormai vuota.
"Ormai uscite spesso"
"Beh il suo migliore amico non ci blocca più, anche se Jimin è molto preoccupato" Diventò serio per un attimo.
"È preoccupato che vi vedete spesso?" Chiesi con voce dubbiosa.
"No, è preoccupato per Jeon Jungkook"
Che era successo al ballerino?
"Jungkook? Che gli è successo?"
"Da quanto ne so non esce dal suo studio, dal bar spariscono delle bottiglie di notte e quando deve mangiare fa pagare il body guard per poi farsi appoggiare quanto ordinato davanti la porta".
Prese un sospiro e continuò.
"Jimin pensa sia colpa sua, perciò cerco di non farlo preoccupare". Vidì le rotelle girare nella sua testa.
"Yoongi, a cosa stai pensando?" Indurii il tono della mia voce.
"Non capisco quel ragazzino! Prima è mister responsabilità e adesso sta nel suo studio ad ubriacarsi! Non si esibisce nemmeno! il locale ha subito una grande perdita per colpa sua. Sta facendo preoccupare a morte Jimin. E per cosa? Perchè il suo migliore si sta facendo una vita. È un cazzo di capriccio!" Il mio migliore amico stava parlando a sproposito, capivo fosse arrabbiato, ma non era giusto dicesse quelle cose.
"Yoongi chiudi quella bocca, hai detto abbastanza".
"Taehyung? Che hai?" Mi chiese confuso.
"Niente, sono stanco. Ci vediamo domani". Mi alzai e iniziai a incamminarmi verso casa.Durante il tragitto pensai al ballerino.
Renderlo partecipe del suo amore era stata la cosa giusta, però è difficile affrontare un amore ai propri occhi impuro.
Jungkook era sicuramente convinto di essere sbagliato e che la cosa migliore è allontanare l'oggetto del desiderio fino a non volerlo più, non sapendo che così lo desidererà solo di più, e soffrirà ancora di più sapendo che non lo può avere.
Doveva cambiare obiettivo.
Cambiai strada, mi diressi a un super market e presi un dopo sbornia.Il pub era diverso.
Lo si notava appena entrati.
Era velato da un alone di tristezza.
Rifletteva perfettamente l'animo del ballerino.
"Tu cosa ci fai qui?" Vidì Jimin venirmi in contro.
"Sono qui per Jungkook, dobbiamo lavorare". Mentire era stata la scelta più saggia.
Jimin è una persona che preferisco non avere tra i piedi in questo piano, soprattuto perchè sapevo avrebbe voluto parlare con lui e in questo momento era l'ultima cosa che mi serviva.
"Non so se ti apre, lui è..." Lo interruppi bruscamente.
"So già tutto" lui annui.
"Jungkook ha accettato di lavorare con me e deve rispettare gli impegni". Dopo aver pronunciato queste parole mi diressi verso lo studio, accertandomi che Jimin non mi stesse seguendo.
Bussai due volte.
"Jimin vattene, ho già detto..."
"Non sono Jimin" Oggi le persone parlavano troppo per i miei gusti.
La chiave girò velocemente nella serratura e quello che mi trovai davanti era uno spettacolo raccapricciante."Cosa ci fai qui?" mi chiese il ballerino.
Avevo trovato la mia musa trasformata in un essere più brutto di medusa.
La stanza era piena di bottiglie variopinte, ogniuna con un etichetta diversa, si riconoscevano quelle di Rum e quelle di Vodka alla ciliegia quando la colorazione del vetro era sul rosso, invece quelle bianche opache erano di sicuro di Gin.
A un angolo delle stanza notai delle scarpette da ballo, aspettai che il ballerino andò a farsi la doccia prima di avvicinarmi.
Erano rovinate ed ero sicuro fossero da ragazza, la parte finale era più stretta.
I nastri erano tutti sfilacciati, e quel tessuto che un tempo era rosa candito adesso si avvicinava al colore del fango.
Quando il ballerino torno dal bagno me le strappo di mano, dicendo che dovevo chiedere per toccare le cose.
Ci teneva molto a quelle scarpette.
Ci volle poco a capire che erano le sue.
Mi bastò guardare i piedi.
Essendo un ragazzo le scarpette da ragazza gli avrebbero dovuto lasciato un livido rossastro ai lati del piede.
Il segno era lì, dove me lo aspettavo."Mi rispondi?" aveva detto qualcosa?
Lo guardai confuso.
"Ti ho chiesto cosa ci fai qui". Si mise a braccia incrociate davanti a me.
"Non ti pare ovvio? Non ti posso mica lasciare nelle condizioni pietose che ti crei". Si girò la testa dall'altra parte, come un bimbo che sta venedo rimproverato ingiustamente.
"Non ho bisogno del tuo aiuto". Disse senza guardarmi negli occhi.
"E chi ha detto che lo faccio per te?" Volse a me lo sguardo.
Lo avevo in pugno.
"Il tema della mia mostra è "le gioie della vita" perciò un modello triste e depresso non mi serve a niente". Sbuffò.
"Sono tutti dei cazzo di egoisti" Lo sentii bofonchiare.
"Perciò mio caro Jungkook preparati a tornare in vita". Mi guardava restio.
"Taehyung-hyung non è che potresti trovare un altro modello?".Sapevo cosa provava, voglia di stare lontano dagli altri.
Però non aveva voglia di stare da solo, e l'unica persona che aveva in mente per riempire qualla solitudine era sbagliata.
Mi avvicinai e gli dissi:
"Jungkook, Vivi la tua vita, vivi ogni momento, fai tutto prima di diventare troppo marcio per divertirti".
"Marcio?" Avrebbe capito in seguito il significato di questa frase."Jungkook, come prima cosa cambierai casa per un po". Dissi.
"In che senso? E poi dove starò?" Sembrava un cucciolo smarrito mentre pronunciava queste parole.
"A casa mia, devi uscire da questo ambiente per un po".
"Dove dormirò?" Ero contento non mi avesse detto di no già dall'inizio.
"Ho una stanza completamente vuota, mettendoci uno specchio abbastanza grande, una sbarra da muro e un letto dovrebbe essere perfetta per te. Per ora c'è solo una cassettiera." Appena realizzò tutto quello che avevo elencato mi guardò sorpreso.
"Tu come..."
"Prepara le tue cose, io vado a avvisare il tuo amico" Oggi era la terza volta che interrompevo qualcuno. "Intendi salutare Jimin?" Ci pensò un attimo e dopo fece lentamente di no con la testa.
"Ok io vado, sii sicuro di prendere tutto. Ah! Ehi Jungkook" Si girò e io gli lanciai le chiavi della macchina "Sai già qual è, quando hai fatto vai a mettere le tue cose nel portabagagli e aspettami seduto" Lui annuì e io uscii dalla stanza.Bussa alla porta di Jimin.
"Oh! Taehyung ancora qui? Sei riuscito a parlare con lui? Se non ci sei riuscito è normale lui..."
"Jimin, Jungkook verrà a stare da me per lavoro".
Il volto del cigno davanti ai miei occhi era sbiancato.
"C-come vivere da te?" Balbettava mentre parlava.
"Penso si debba allontanare per un pò da questo ambiente".
"Taehyung io non so tu cos'hai in testa, ma se Jungkook ha detto di si non posso fare niente".
Dopo ciò richiuse la porta.-🍓
Spazio Autrice:
In questo capitolo succedono tante cose.
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto un pochino di imprevisti nel week-end
D'ora in poi proverò ad aggiornare ogni week-end (si spera)
ORA DIBATTITO:
la maggior parte dell'italia è in zona rossa, voi che zona siete? come va la dad?By _serendipity-x_
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𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 -𝑳𝒐𝒍𝒍𝒊𝒑𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒐𝒑
De Todo"Sei venuto qui per scopare? Oh scusa, che domanda inutile siamo in un pub, è ovvio" Disse sarcastico. Mi irritò il tono che usò, ero entrato gentilmente, non me lo meritavo. "No non sono qui per questo" risposi alla sua stessa maniera. Rimase sor...