Capitolo 3

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I miei occhi stavano a tentoni aperti ed Eric aveva deciso proprio in quel momento di parlare della sua giornata.
"Insomma capisci la gravità della faccenda?" disse Eric mettendosi il viso tra le mani.

"Certo. Deve essere gravissimo" dissi. In realtà no stavo minimamente ascoltando ciò che lui diceva, ma pare che lui non se ne accorgesse.

"Cioè la Premier Company vuole entro una settimana il contratto di espansione che noi non abbiamo ancora iniziato e la Reflex vuole il contratto di locazione dell'edificio a 500 metri dal nostro e sinceramente non me la sento di lavorare vicino ad un'agenzia di livello così alto anche se non siamo nello stesso campo. Capisci?"

"Certo tesoro. Senti vado a letto tu parla parla con bo con qualcuno. Con chi vuoi" disse Avanna. Quando stava salendo sentì le tempie che le pulsavano e la testa che le girava. Era insopportabile ma era quasi vicino alla camera da letto. Ma la testa girava e girava e Avanna non riusciva più a stare in piedi e li cadde. Sbatte la testa e l'unica cosa che riuscì a sentire erano i passi delle scale seguito da uno schiamazzo preoccupato di Eric che chiamò l'ambulanza.

*****

Avanna si svegliò in una stanza dipinta per metà blu e per metà bianco. Sentì subito un rumore molto fastidioso ma non ci fece caso. Appena aprì gli occhi vide dei fili che le arrivavano al braccio e davanti a lei dei divanetti molto carini con un tavolo al centro e dei fiori bianchi e rosa sopra. La porta si aprì e Avanna vide entrare Eric che appena si accorse che Avanna era cosciente, si precipitò subito da lei.

"Tesoro come stai?" disse Eric. "Tesoro?" Davvero? Ancora?!

"Bene grazie. Cosa è successo?" domandò Avanna

"Bè sei svenuta. Grazie alle analisi abbiamo potuto capire che fortunatamente era solo stress. Evidentemente con il matrimonio, l'organizzazione delle vacanze, i tuoi bozzetti e..." si interruppe.

"E cosa? Eric?" domandò con insistenza Avanna

"Nulla tesoro tranquilla" la tranquillizzò Eric

"D'accordo." Si limitò a dire Avanna. Non voleva litigare. Erano novelli sposi e litigare, inoltre in un ospedale, perciò tagliò corto. Appena terminata la conversazione entrò un'infermiera dalla porta di legno. "Buongiorno. Sono l'infermiera Jones e la seguirò durante il suo percorso di riabilitazione"

"Riabilitazione?" domandò stupita Avanna

"Si..." disse Eric "Vedi tesoro quando sei caduta hai sbattuto la testa, il che ti ha portato a fermare alcuni muscoli della gamba. Non sono fortunatamente necessari, ma è meglio che tu li "riattivi" in modo tale da non riscontrare problemi in futuro" concluse Eric.

"Ah ok" si limitò a dire Avanna.

"Allora ecco il suo percorso: Inizieremo con riabilitazione sul lettino, in modo tale da non sforzarla troppo, poi passeremo alla sbarra e concluderemo con le piccole passeggiate"

"Ma potrò tornare a fare corse e lunghe passeggiate vero?"

"Certo. Dopo le piccole passeggiate è proprio questo il traguardo successivo. Le corse e piccole passeggiate, però, non le svolgerà qui in ospedale, ma a casa, e verrò io per farle da supporto"

"D'accordo. Per te è un problema?" domandò Avanna a Eric

"Assolutamente no" rispose lui "Mi fa piacere che tu possa tornare a casa prima e così avrai più tempo per lavorare ai tuoi bozzetti no?"

"Si, hai ragione, Grazie" disse Avanna

"Figurati" rispose.

"Allora signor Altman se non le dispiace, le chiedo di uscire, in modo tale che la mia paziente sia più tranquilla."

Lacrime D'amoreWhere stories live. Discover now