Appena svegliato trovai un nuovo messaggio, ERA SUO
"Buongiorno fra, mi sono appena svegliato e te lo do ora il buongiorno perché probabilmente quando lo leggerai sarò impegnato e quindi non ti potrò rispondere, ti contatto io dopo" 7:39 del mattino
Erano le 8:30 quindi sarei dovuto correre a farmi una doccia e andare a scuola per essere in tempo almeno per entrare alla seconda ora, ma non mi andava di alzarmi dal letto,non pensavo nemmeno alla scuola, pensavo solo a lui, a come stava, ai suoi esami, ma specialmente al fatto che mi aveva mandato il buongiorno appena svegliato! Restai lì a pensare per un po poi gli risposi
"Ciao fra buongiorno anche a te, mi sono svegliato tardi hahahaha comunque speriamo che gli esami vadano bene, a dopo"
Andai a fare la doccia e mi feci accompagnare a scuola
*
"Finalmente fuori da quella prigione,5 ore di lezione e non ci ho capito un cazzo"
Pensai tra me e me uscendo da scuola, già di solito non ci capivo un cazzo ma stavolta anche di meno, era come se avevo qualcosa che disturbava la mia concentrazione, un chiodo fisso nella mente che sembrava non volersi rimuovere.quel chiodo era LUI.
Appena entrato nel pullman stranamente vuoto presi il telefono e lo contattai
"Fra"
Appena il messaggio si inviò in un attimo il suo 'ultimo accesso' divenne un 'online' e subito dopo uno 'sta scrivendo. . .'
"Fra eccomi scusa se non ti ho contattato ma dopo gli esami mi sono addormentato,comunque tutto bene? "
"Sisi a te ?"
"Fra che fai ?"
Gli stavo per scrivere che stavo tornando a casa ma mi accorsi che non aveva risposto alla mia domanda
"Fra tutto bene ?" Gli scrissi
"Tutto bene. . ." Mi rispose
"Perché i puntini ?"
"Fra niente non ti preoccupare (: "
"Prima i puntini, poi quella faccina, e mi dici di non preoccuparmi ? Ora tu ti muovi e parli prima che perdo la pazienza"
Mi stavano salendo ansia e rabbia nello stesso momento, non so spiegare come mi sentivo ma non era una bella sensazione
"Fra in pratica da quando sono qui i miei amici non si sono ne visti ne sentiti,perché dicono che sono impegnati con lo studio,e per questo sono un po triste niente di che fra non ti preoccupare" mi rispose lui
Un brivido mi risalì la schiena, poteva essere che due ragazzi come noi avevano così tante cose in comune?!
"Fra ti capisco" gli risposi
"No fra scusa tanto ma non credo che puoi capire com'è quando nel momento del bisogno ti lasciano tutti da solo, non puoi capire com'è piangere e non avere nessuno che ti consoli, vedere che la gente che definivi fratelli , migliori amici e compagni di vita ti voltano le spalle,non sai com'è quando hai voglia di urlare la tua frustrazione ma sai che tanto nessuno sarebbe pronto ad ascoltare , non sai com'è quando vorresti mandare un messaggio in cui dici che ti stai per uccidere ma non lo fai perché ti rendi conto che nessuno ti verrebbe a salvare, tu hai tantissimi amici e non puoi capire come ci si sente,quindi ti ripeto NO NON PUOI CAPIRE COME CI SI SENTE!!!"
Quel suo messaggio mi lasciò semza parole, una lacrima mi rigò il viso, poi ne seguì un altra e un altra ancora, ero un fiume in piena, non riuscivo a fermarmi, mi precipitai ai posti nell' ultima fila del pullman così che casomai qualcuno sarebbe salito non mi avrebbe visto piangere, non riuscivo nemmeno a scrivere, quindi gli feci un audio tra le lacrime salate che bagnavano lo schermo
"Io ti posso capire perché mi è successa la stessa cosa quando io ero in ospedale, colui che io definivo migliore amico non è venuto da perché diceva di non sapere la strada ma intanto il giorno di san Valentino per andare ad una festa di merda si svegliò alle 5 del mattino perché non sapeva la strada per arrivare alla discoteca e doveva chiedere indicazioni ad altri ragazzi che ci andavano, ma per me non ha potuto fare lo sforzo di prendere un pullman, un cazzo di pullman,un giorno mi disse che sarebbe venuto, gli spiegai la strada e stetti tutto il giorno alla finestra della mia camera aspettando di vederlo oltrepassare l'entrata dell' ospedale, ma così non fu, cazzo mi aveva illuso, mi ero illuso, ero stato un idiota a pensare davvero che sarebbe venuto, che avrebbe fatto quel viaggio di 45 minuti che separa casa sua dall' ospedale, e ancora oggi mi sento male ed inutile quando ci penso"
Per un audio come questo ci sarebbero voluti massimo cinque minuti eppure ne impiegai 22 perché ogni le frasi venivano continuamente spezzate dai singhiozzi causati dal pianto.
"Fra scusa se ti ho risposto in quel modo, non lo sapevo" mi rispose
Aveva capito che stavo piangendo e che stavo dannatamente male
"Non è colpa tua, non lo potevi sapere, ma ora scusa voglio stare un po da solo" gli risposi
Appena arrivato a casa mi chiusi nella mia stanza, mi sdraiai sul letto e mi coprii la testa con il cuscino, volevo solo sprofondare in quel letto che attimo dopo attimo diventava sempre più umido a causa delle lacrime che i miei continuavano a produrre contro la mia volontà
Strano come le persone a cui tieni di più sono le stesse che ti fanno stare più male.