Nonostante avessi chiarito con gli altri Mike era rimasto un mistero, non ne voleva sapere di me e questo mi faceva soffrire, non ne capivo il motivo ma me lo feci andare bene, se non mi voleva più dovevo accettarlo.
Ne approfittai che lui era a lezione per passare all'appartamento a prendere le ultime cose, entrai nella stanzetta che aveva messo a nuovo per me e mi misi quasi a piangere, presi il computer, il discorso, altre cose e andai via ma quando mi girai lo vidi sulla soglia della porta che mi fissava e involontariamente feci cadere tutto a terra. Ci chinammo entrambi per raccogliere le cose e quando le nostre mani si sfiorarono sentii un brivido lungo la schiena.''Scusa, adesso me en vado'' dissi a bassa voce, non sapevo perché stavo sussurrando, forse perché ero in imbarazzo.
''Non preoccuparti'' mi guardò e non ci capii più niente, mi mancava e quello sguardo mi faceva sentire un po' sotto esame. Finii di raccogliere le mie cose e mi rialzai.
''Bene allora io vado'' era strano stare lì insieme dopo tutto quel tempo passato distanti, lui aveva uno strano sguardo in volto come se gli mancassi ma non volesse dirmelo. Anche lui mi mancava terribilmente, magari potevo dirglielo, ma forse avrei fatto solo una figuraccia.
''Si va bene'' sussurrava anche lui e quando arrivai sulla porta di casa mi prese la mano, sentii una scossa e mi fece girare.
''Che succede?'' gli chiesi.
''Mi dispiace, per tutto''
''Anche a me, soprattutto perché non ho capito cosa ho fatto''
''Tu non hai fatto niente, ma è una situazione complicata e non posso nemmeno spiegarti''
''Perché non puoi?'' avevo le lacrime agli occhi.
''Presto capirai''
''Cioè?''
''Non posso dirti altro, però ti basti sapere che mi manchi davvero tanto''
''Anche tu, voglio stare con te''
''Non possiamo Ash''
''Quindi devo lasciarti in pace?'' una lacrima scese lungo il mio volto.
''Temo di si'' anche lui stava piangendo, mi porsi più avanti per baciarlo e mi prese i fianchi baciandomi anche lui. Mi mancavano quelle labbra e quel suo tocco che mi provocava, solo lui riusciva a farmi viaggiare con il cuore con un semplice bacio, quanto mi mancava. Ero troppo innamorata di lui e volevo starci per sempre, non volevo separarmici ma mi aveva chiesto spazio e dovevo rispettarlo.
''Ci vediamo alla cerimonia, ci verrai?'' gli chiesi una volta staccati.
''Se tu mi vuoi si''
''Certo che ti voglio''
''Allora ci sarò'' gli sorrisi ed uscii.
In tutto ciò quel famoso giorno si stava avvicinando e visto che prima o poi sarei dovuta andare avevo deciso di stabilirmi dai miei genitori per qualche giorno in vista di quella cerimonia. Presi il vestito che avevo comprato qualche giorno prima, era corto con uno spacco dietro la schiena che la lasciava scoperta, di una seta azzurro chiaro morbidissima, ci avevo abbinato dei tacchi lucidi color rosa cipria davvero stupendi.
Arrivai a casa dei miei genitori e mi sentii catapultata a qualche anno prima quando ancora andavo al liceo, mi sentivo così piccola, appena parcheggiai nel vialetto vidi il posto dove parcheggiava sempre Jack quando mi veniva a prendere o quando mi riaccompagnava e aspettava che entrassi, mi mancava stare sulla moto rossa luccicante insieme a lui e stringerlo forte per paura di cadere.
Entrai e mia madre mi accolse calorosamente come sempre chiedendomi immediatamente di Mike, non volevo rispondere, non ne avevo le forze.
Andai nella mia cameretta e c'erano tutte le foto del liceo, mi scordavo ogni volta che avevo quelle foto in camera e mi misi a guardarle. Mi fissai su ogni singola foto, avevo ancora quelle con Summer ma non le staccai perché erano lo stesso dei ricordi, quelle foto erano dei passaggi a come ero in quel momento e quindi non aveva senso staccarle sarebbe stato come levare una parte di me, bella o brutta che sia stata.
Misi il vestito su una stampella e lo attaccai all'anta dell'armadio e dopodiché mi misi alla scrivania per rivedere il discorso, volevo che fosse perfetto.
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Mi manchi ancora
Romance*sequel di "HO BISOGNO DI TE"* Dopo la morte di Jack la nostra Ashley ha sempre avuto paura dell'amore e di rimettersi in gioco. Con il passare degli anni iniziò, però, a fare caso ad una persona che fino a quel momento era stata invisibile, divent...