Stella, un'alunna particolare

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Sora aveva appena messo piede nell'accademia. Si ritrovò nell'enorme atrio. Il pavimento della stanza rotonda era limpido e cristallino come le scale a chiocciola lungo la parete che portavano ai dormitori. Vi era un grosso camino con delle poltrone. Poi c'era una scala che portava ad una scrivania con un microfono.

Sotto le scale vi erano delle sedie. Lì dovevano tenersi delle assemblee. Attorno al muro vi erano delle porte. Ognuna portava ad un corridoio. In ogni corridoio vi erano le aule per lo studio. La scuola comprendeva anche 1 teatro ,2 aule di scienze,2campi da calcio,2campi da basket,2campi da pallavvolo,1biblioteca,1piscina e molto altro. Era una scuola molto accessoriata. Il sogno di ogni alunno.

Sora pensò che il primo passo doveva essere quello di abdare a ritirare le chiavi nell'ufficio della preside prima che gli alunni assalissero anche questo! Il ragazzo bussó alla porta in legno lavorato a mano."é permesso?". Disse lui. La porta si aprì. "Avanti ragazzo...tu devi essere Sora...". Lui annuì sorpreso che la preside sapesse il suo nome."presentati ragazzo". Continuó lei.

Sira si presentò"mi chiamo Sora,non ho un cognome,non ho mai conosciuto i miei genitori... ho 14 anni, sono un custode delle chiavi(i custodi delle chiavi sono persone che hanno il potere di vuaggiare nei mondi reali e immagginati di ogni genere).

Beh,sono un tipo normale,assolutamente normale,sono venuto per ritirare le chiavi della mia stanza,se le va bene pr eferirei restare solo in camera...e non mi serve una stanza molro grande". La preside annuì "la tua stanza é 1A,sarai stanco vai a riposare." Lei sorrise. Io suo era un sorriso dolce e rassicurante. Sora prese le chiavi con entusiasmo e corse nella sua stanza. Ci mise un pò di tempo per trovarla per via dei numerosi corridoi e vicoli. La scuola era enorme! Appena il ragazzo aprí la porta trovò una bellissima stanza. Aveva tre letti: Uno matrimoniale e un letto a castello. Vi era una tv un balcone e addirittura unr mini frizer.

"Per fortuna avevo detto una camera piccola!".sussurrò Sora.

Poi si lasciò sprofondare sul letto matrimoniale e sospirò. "Beh,sono lontano a casa ma spero che mi troverò bene...".

Appena il ragazzo pronuncio queste parole sentì un urlo provenire dal giardino. Si affacció dal balcone,mise a fuoco e vide una ragazza appoggiata a un albero e dei ragazzi con un cortello. Potevano ferirla gravemente. Scese dalla finestra e cadde sull'erbetta fresca. Si rialzò e corse verso di loro.

Quello che sembrava il loro capo le disse"che fai!ora lo dici alla predide?ah giusto,a lei non importa se muori!"neanche il tempo di finire la frase che sora gli diede un calcio buttandolo a terra. Poi prese la ragazza per mano."senti,non so chi sei,ma non sono più forte di quei ragazzi quindi scappiamo!"sora e la ragazza scapparono ma lei non cambiò la sua espressione vuota nonostante il pericolo che incombeva su di loro. Arrivarono nella biblioteca.

Quest'ultima era enorme,immensa,sora ne rimase stupito. "Beh,siamo al sicuro,credo. Vuoi dirmi come ti chiami?"le disse sorridendo. Lei non disse nulla. Gli porse un foglio su cui era scritto Stella. Era il suo nome. La ragazza accennó un piccolo sorriso e andò via.

Sora era tutto rosso."Stella..che bel nome... Chissá chi era quella ragazza,era misteriosa come i suoi occhi. Misteriosi e profondi... mi ricordano qualcosa..ma cosa...?"

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