12 Marzo 1864
Il mio nome è Günther Von Heimann, nacqui a Bielefeld nella länd di Vestfalia, in Prussia.
I miei genitori sono Otto Von Heimann, mio padre era un uomo alto, con una cresta capelli appiattiti, e mia madre era Sabine Von Heimann Käller, una donna che si vestiva sempre alla moda, una donna da folti capelli biondi, di pelle bianchissima, quasi cadavere sembrava.
Io crescendo, non sapevo fare amicizie con i bambini, non riuscivo a socializzare, con i miei coetanei non riuscivo a trovare una passione in comune.
Poi un giorno andai al teatro, un bel teatro, luccicante e bel decorato a Düsseldorf. Non ricordo il nome, ma ricordo la musica del pianista sul palco, con il suo pianoforte nero, bel lucidato. Da quel giorno cominciò la mia passione, il ritrovo di me stesso. I miei genitori erano felicissimi di questa cosa, e credevano in me, perciò mi affidarono un professore di pianoforte. Finalmente avevo trovato il mio futuro. A volte nella vita, le cose che ti cambiano, accadono sempre senza una causa precisa.
Ero molto bravo con il pianoforte, imparai subito brani all'altezza di Beethoven, Pachelbel, Wagner e Bach. Crescendo più perfezionavo la mia musica, creando qualcosa di mio. Perciò creai la mia prima composizione, la chiamai: "Glück in uns (La felicità sta dentro di noi)"
Ma il mio professore della mia accademia mi disse con grande irritazione e rimprovero verso i miei confronti: <<Lascia perdere, questa melodia fa schifo!>> Io mi spensi quel giorno, ma poi mi dissi: <<Perché devo smettere? e mando a quel paese chi mi dice il contrario!>
Andai verso il mio professore, che stava dando lezione a un altro ragazzo, feci spostare entrambi, e gli urlai: <<Ascolti, ve ne prego.>> il professore, che era un uomo calvo, alto, ben vestito, baffi molto spessi, mi guardò solamente e fece cenno di mettere le dita sul pianoforte, con un aria di sbruffone. Allora io, con le mani sudate, le misi sul pianoforte, e comincia a suonare con molta enfasi e euforia. Ma..dopo aver finito, sbuffò solamente e mi disse le stesse identiche parole e aggiunse:<<Tu, che hai un talento, Fai canzoni così pietose, smettila!>>
Io gli dissi:<<Se smetto, come sarò bravo, se smetto di sognare, come farò a sapere che saranno sempre pietose, io continuerò a provare, prove su prove, finché, maestro, la melodia non gli piacerà.>>Avevo solo 16...
Lo stesso anno, partecipai a un concorso a Düsseldorf, venni notato da Johann Reunther, un pianista di Baviera, un signore alto, con il broncio e con le sopracciglia intrecciate, sempre severo, ma era molto gentile con me.
Mise una buona parola con Heinrich Begel, un famoso musicista e pianista a Monaco di Baviera, che faceva come professore ad un Accademia di Musica. All'età di solo 17 anni, mi misi in viaggio, e andai a Monaco di Baviera. Mi accolse con molto entusiasmo il Maestro Begel.
Io crebbi, e comincia ad allungarmi, mi facevo i capelli tirati indietro, e mi vestivo sempre con una giacca nera e una camicia bianca.
Cominciai ad essere notato per tutta la nazione, facevo molti viaggi: Berlino, Francoforte sul Meno, Amburgo, Lipsia, Stoccarda, Norimberga e tanto altro.
Finalmente riuscì a realizzare la mia prima composizione, che la chiamai "Il Canto dell'Inverno". Il mio maestro, Begel, la sentì e né fu entusiasta, talmente tanto, che cominciò a mandare lettere a vari teatri, per creare un incontro.
Quando la suonai la prima volta, a Colonia, ero pieno di emozione. Salì sul palco: ero teso come un violino, sudavo, l'aria sembrava irrespirabile, tremavo dall'ansia, mentre mi dirigevo verso il pianoforte. Arrivatoci, prima mi girai verso il pubblico, e feci un inchino, poi mi sedetti, feci tre lunghi respiri, e misi le mani sulle note, e comincia a suonare, il sudore sulle mie mani schizzava sulle note, la tensione si sciolse e poi continuai con grande scioltezza. Una volta finito, mi alzai e guardai il pubblico. Erano tutti stupefatti, poi qualcuno cominciò ad applaudire, seguito da tutti gli altri, sfociò in un grande applauso. Io emozionato, mi inchinai, stavo quasi lacrimando, e andai nei retroscena del teatro.
Vorrei dire solo una cosa al mio ex maestro: <<Se avessi smesso, come hai detto tu, non sarebbe mai esistito quell'applauso.>>

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Il Pianista di Bielefeld
أدب تاريخيGünther Von Heimann è un ragazzo che crede nel sogno di diventare un grande pianista. Suona come pianista a un importante teatro di Monaco di Baviera, sotto la direzione del suo professore Heinrich Begel. Poi accadde... Copertina: i crediti a Brent...