Sex and Love

7. School's couple

Era un sabato di inizio giugno, uno degli ultimi giorni di scuola con fuori 30gradi all'ombra. Alle 7.30 del mattino stava camminando verso scuola con le sue solite cuffie nelle orecchie, musica a palla, occhiali da sole, un outfit leggero e fresco che non l'avrebbe salvata dal caldo asfissiante che avrebbe incontrato all'ora ra di uscita. Il suo migliore amico la raggiunse dopo qualche centinaio di metri infilandogli la lingua in bocca strizzandole il culo. Ah già... migliori amici in un altro senso, diciamo più quasi 'il suo ragazzo'.
Arrivarono a scuola dopo dieci minuti mano nella mano raggiungendo il loro gruppo di amici. Passarono circa quattro ore nelle quali seguirono le lezioni un po' distratti tra loro. Stavano facendo una piccola pausa in cortile parlottando tra loro tra un tiro e uno sbuffo di fumo. Decisero di comune accordo di saltare la quinta ora passandola in bagno, comunicarono alla professoressa che la ragazza si sentiva poco bene e andarono. Il ragazzo non resistette e si fiondò sulle labbra della sua ragazza che ricambiò subito.
<Io non resisto più> si staccò da lei.
<Per cosa>
<Non mi piace come ti guardano, non mi piace come ti parlano, non mi piace come ci provano con te senza minimamente preoccuparsi della mia presenza. Tu sei mia, dammi una possibilità ti prego> parlò con il cuore in mano.
<Si tato> il ragazzo si illuminò, la abbracciò sollevandola da terra entrando subito dopo in uno dei cubicoli poggiandola al muro per poterla baciare.
<Vuoi farlo qui?>
<Si, ti voglio tata, ora> le sfilò i pantaloni lasciandoli a terra, si aprì la patta scostandole le mutandine e la penetrò ingoiando quel piccolo gemito che le scappò. Era umida ma non abbastanza da permettergli totale libertà di movimento da non farle male. Aspetto un cenno di assenso che arrivò poco dopo quando la ragazza serrò per bene le cosce attorno ai suoi fianchi e le braccia attorno al collo. Iniziò a muoversi lentamente dando vita a quell'amplesso che dava il buongiorno a quella relazione iniziata due anni fa ma che quel giorno fu ufficializzata.
I movimenti divennero serrati, lo sbattere dei fianchi divenne più veemente e le labbra non si staccarono mai.
All'esterno si alternavano diversi rumori tra qui porte, parole acqua, qualcuno bussò anche alla loro porta ma i due amanti non ci fecero caso perché completamente persi nel loro piacere.
Eros era presente, spettatore di quel nuovo rogo d'amore creata da Venere ed Ares che ai suoi fianchi li guardavano. Venere creò la bellezza di quella coppia, Ares lavorò sulla forza e sulla tenacia che portarono i due ragazzi in quel preciso momento.
Un gemito scappò dalle labbra del ragazzo, mancava poco. Bastarono poche stoccate per far esplodere un orgasmo spaziale, un orgasmo che segnò la nascita di quella novità.
<Tato> non si staccarono, rimasero così ancora un po'.
<Tata... dopo il sesso profumi di me>
<Già... ma non solo dopo il sesso>
<Ah no?> la baciò sul collo.
<No, io profumo sempre di te>
<Hai ragione, sono rimasto senza felpe infatti> le sorrise di rimando quando la ragazza citò un 'ops' ridacchiando
<Questi però sono dettagli> sorrise poi scese dalle braccia del ragazzo infilandosi nuovamente i pantaloni uscendo dal cubicolo seguita da lui.
<Rientriamo?>
<Dici? Che ore sono?> si sistemò i capelli in una coda.
<Le... ah easy é passata mezz'ora, sono le 13.30>
<Si dai, rientriamo allora>
<Aspetta un attimo... -le guardò intensamente il collo indicandole una piccola macchietta viola subito sotto la mascella- ops...> glielo fece notare.
<Noo -rise- ma daii e ora come faccio>
<Ma non si vede tata, dai rientriamo> e lo fecero, tornarono in aula sotto lo sguardo della professoressa che si accertò della buona salute della ragazza mentre i ragazzi alzarono un brusio di risatine che fecero arrossire la ragazza e inorgoglire lui.