And the last one-3

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Londra, 2 maggio 2074

«Signor Malfoy mi dispiace ma per sua madre non c'è più niente da fare, la malattia che l'ha colpita a quest'età è davvero troppo forte per delle difese immunitarie così basse. Non credo che supererà la notte.» disse il medimago al biondo che annuiva stringendo con forza la mascella. «Va bene, la ringrazio. Lily puoi mostrare la porta al medico?» chiese rivolgendosi a sua moglie che con un dolce sorriso annuì afferrandogli il braccio accompagnandolo al piano di sotto. «Papà ma la nonna sta male?» la voce di suo figlio Draco lo raggiunse alle spalle facendolo sorridere. «Si tesoro, la nonna non sta molto bene. Vai dalla mamma su» sussurrò accarezzandogli il capo.
Aprì la porta ed entrò piano guardando il viso di sua madre semi-addormentata che al suono della porta si voltò verso di lui. «Draco?» chiese debolmente e Scorpius sorrise, non era la prima volta che sua madre confondeva lui per suo padre ma non poteva biasimarla. «No mamma sono io, sono Scorpius» disse afferrandole la mano mentre lei le regalava un dolce sorriso, uno di quelli caldi e belli che poche volte non le avevano occupato il viso.
«Perdonami Scorpius.» disse allungando tremante una mano per accarezzargli il viso. «Perdonami tu mamma, vorrei poter fare di più, trovare una cura ma...» la donna scoppiò a ridere lasciando l'ormai uomo interdetto. «Sono settantasette anni che aspetto questo momento Scorpius.» sussurrò prima di tossire furiosamente tanto da far preoccupare terribilmente il biondo che con gli occhi sgranati osservava la madre che si accasciava su se stessa. «Mamma cosa...?» chiese lentamente quando la donna tornò calma. «Sto bene. Sto bene. Sai esattamente settantasette anni fa l'amore della mia vita mi ha lasciata. Ho provato un dolore così forte che neanche puoi immaginare. Mi si accasciò tra le braccia, aveva usato il suo corpo per fare scudo a me dall'anatema che uccide. Era il due maggio mille novecento novantotto. La grande guerra di Hogwarts. Se non ci fossi stato tu avrei lasciato questo mondo prima di oggi, sarei andata da lui senza pensarci. Sai quando ami qualcuno e lo perdi il cuore perde ogni giorno un pezzo e poche volte riesci a ricomporlo ma nonostante tutto avrà sempre delle crepe. Il mio cuore è stato tenuto insieme dall'amore che ho per te ma tuo padre, Godric la sua assenza lo ha devastato. Sai lui mi fece una promessa, mi disse che mi avrebbe aspettato, lui è lì da settantasette anni e sono pronta a raggiungerlo. Oggi più che mai. Perciò perdonami se non lotterò per restare qui ma ho bisogno di andare da lui.» il ragazzo con le lacrime agli occhi annuì e dopo averle lasciato un bacio sulla fronte sussurrò. «Sarete le stelle più luminose del cielo, vi amo entrambi» e uscì dalla stanza lasciandola sola.

Nonostante avesse gli occhi chiusi la forte luce la stava infastidendo, il sole primaverile era talmente forte da farle percepire il calore anche sotto la pelle. Gli uccelli cantavano imperterriti tra gli alberi e il profumo di tulipani volteggiava nell'aria. Sollevò le palpebre e vide che si trovava in un immenso giardino ma era in un grande letto a baldacchino bianco cosa tremendamente strana da trovare in mezzo ad un ampio prato. Allungò le mani davanti a se' notandole magre e lisce come se fosse tornata nuovamente giovane, i capelli erano di nuovo lunghi e folti soprattutto castani. Si voltò lentamente e il suo cuore batté furiosamente nel petto. Draco era lì, accanto a lei. La stava guardando e sorrideva mentre giocherellava con un ricciolo che era ricaduto sul cuscino bianco. «Ce ne hai messo di tempo.» sussurrò accarezzandole il volto, sentire nuovamente il suo tocco era qualcosa che aspettava da così tanto tempo, Hermione se ne beò chiudendo gli occhi. La riccia era incredula, non sapeva se quello che stava vivendo era un sogno o se effettivamente fosse in paradiso, ma qualunque cosa fosse non voleva che finisse. «Vieni con me.» disse l'uomo afferrandole la mano trascinandola fuori dal letto. Si accorse solo in quel momento di indossare un candido abito bianco e che lui invece indossava una camicia del medesimo colore e dei pantaloni dal taglio classico. Camminarono lungo l'immenso campo colmo di fiori e di profumi meravigliosi e  si fermarono proprio sotto un ciliegio in fiore. «Te lo aveva promesso no?» sussurrò afferrando un fiore portandolo tra i suoi capelli lasciando che il dorso le accarezzasse la guancia. «Mi sei mancato da morire Draco, tu non hai idea di quanto. È stato tutto così difficile...»sussurrò avvicinando le mani tremanti al volto di lui che la zitti leggermente «È tutto finito ora» le disse e la baciò, finalmente dopo tanti anni potè baciarlo di nuovo. Sentirlo così vicino era meraviglioso, sentiva ancora le farfalle nello stomaco e mai come in quel momento si sentiva viva. «Ma questo è reale?» chiese poggiando la fronte alla sua. «Adesso niente è più reale» la prese di nuovo per mano e la strinse a se'. «Mi concedi un ballo?» le chiese portando una mano sulla sua vita iniziano a guidarla stringendola tra le sue braccia accanto a quello splendido ciliegio e ai fiori che lentamente cadevano su loro. Fu in quel momento che  tutto quello che avevano vissuto tornò davanti ai loro occhi.
Il loro primo incontro dopo la sua unione all'ordine.
Il loro primo bacio al Ministero sotto falsa identità.
Loro due al lago mentre Draco le ricordava di stargli lontano.
Lui che cercava di proteggerla.
Il Manor, la tortura di Bellatrix.
Draco che le teneva compagnia a Villa Conchiglia.
La loro prima volta.
La morte di Draco.
La nascita di Scorpius.
Il primo incontro tra Scorpius e Draco.
Il loro ultimo addio.
Si fermarono guardandosi ancora negli occhi e il biondo sorrise prima di baciarla ancora.
«Ti amo Hermione»
«Ti amo anch'io Draco»
Si presero per mano e felici insieme dopo anni corsero via lungo il campo soleggiato pieno di fiori, pace e adesso del loro immortale amore.

Fine

I Have a Choice (special) ||DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora