11 giugno 2021Sono quasi le nove, come segna l'orologio a led posizionato sul mobile del salotto. Tommaso ha fame. Davvero tanta fame. Dove cazzo è il fattorino di Glovo, maledetto lui.
Ha passato le ultime settimane a lavorare come un pazzo, quasi giorno e notte, saltando anche parecchi pasti, nonostante Gabriele e sua madre gli dicessero sempre di prendersi cura di se stesso. Annuiva, fingendo di dare loro ascolto, ma è un momento così strano della sua vita che fa fatica a stare dietro a tutto. Il lavoro va benissimo, è tutto così figo e assurdo che Tommaso a volte si ferma, pensa a com'era la vita prima del Grande Fratello e a com'è adesso e si chiede come sia possibile. Si stanno realizzando un po' alla volta tutti i suoi sogni, da quelli stupidi a quelli seri, per i quali ha lottato con le unghie e con i denti. Tra qualche mese esordirà con un nuovo format su Canale Cinque in seconda serata... e non gli sembra possibile. Talmente bello da sembrare ancora un sogno.
E poi c'è il resto. Anche il resto va bene, sta cercando una nuova casa un po' più grande, sta cercando di coltivare le amicizie che aveva un po' messo in stand-by nei mesi precedenti (per colpa del covid e del lavoro) e sta cercando di ricominciare. E di dimenticare Francesco.
E' uscito con vari ragazzi, alcuni abbastanza noiosi, altri più interessanti. Poi ha conosciuto Alessandro, con il quale si sta sentendo e vedendo da qualche settimana. Ale è perfetto: simpatico, spigliato, altruista, divertente. Ha ventinove anni, fa il modello e l'istruttore di fitness. Gli piace passare il tempo con lui e ci sta provando con tutto se stesso a vederlo come più di un amico, ma è ancora difficile. C'è tempo, si dice. Sa che arriverà il momento in cui riuscirà ad alzarsi la mattina senza che il suo primo pensiero vada a lui.
Ma non è ancora arrivato quel giorno. Francesco gli manca da morire, cerca di non guardare le sue storie su Instagram, cerca di non parlare di lui, ma una piccola grande parte della sua mente è sempre proiettata verso di lui. Gli manca come amico, ma soprattutto gli manca la sensazione di pace e di famiglia e di casa che prova quando è tra le sue braccia.
Basta, si dice, accavallando le gambe sul divano, gli occhi fissi sulla porta in attesa che arrivi quel cazzo di fattorino. Basta Tommaso, cambia focus.
Come se l'avesse invocato col pensiero, il campanello suona. Tommaso esulta alzando il braccio in aria, poi si alza e aprendo il portone del palazzo esclama al citofono: "Terzo piano, grazie."
Socchiude la porta e si guarda allo specchio. I capelli sono ricresciuti, ha un accenno di barba e indossa ancora la camicia azzurra che aveva messo il pomeriggio per quell'incontro di lavoro che gli ha portato via quasi sei ore. Si passa la mano sugli occhi, un po' gli bruciano perché dorme davvero poco.
Sta giusto per passarsi la mano tra i capelli, quando la porta che aveva socchiuso si apre appena.Tommaso si volta di scatto e rimane bloccato lì, come un cretino, nel mezzo del suo salotto.
"Tu non sei il fattorino di Glovo."
Francesco accenna un sorriso e "Decisamente non sono io" esordisce.
Restano fermi entrambi. Tommaso sente il cuore accelerare di scatto, mentre i suoi occhi lo guardano e dio, quanto cazzo è bello. Ha i capelli un po' più lunghi, le guance appena rosse, gli occhi scuri con qualche sfumatura verdastra. Sta sorridendo appena, ma si vede che è imbarazzato, perché tiene le mani nelle tasche dei jeans neri. Una camicia – una camicia? Da quando in qua Francesco si veste così bene? – verde militare è arrotolata sulle sue braccia. Tommaso fa scorrere gli occhi sul suo braccio di cui conosce i tatuaggi a memoria.
Francesco, forse sentendosi un po' troppo osservato, si schiarisce la voce tossicchiando.
"Mi fai entrare o stiamo qui fermi tutta la notte?" gli chiede, ridacchiando, ma è una risata nervosa.
STAI LEGGENDO
Scintille
Fanfiction"Non riesco più ad essere tuo amico" sussurra Tommaso. Nell'esatto momento in cui lo dice, sente il suo cuore fare crack. Non ha il coraggio di guardare Francesco e di leggere la delusione nei suoi occhi, così guarda in basso. "Non ci riesco, perché...