[Lievi accenni ad una scena di sesso, secondo me descritta molto blanda, ma io avviso lo stesso]
C'è una canzone che dice: momenti in cui vorrei non morire mai, momenti che, lo sai, fermano il tempo. Francesco, se potesse, fermerebbe il tempo in questo preciso istante, per riviverlo all'infinito. Tommaso è disteso sopra di lui, gli morde il collo, lo graffia appena con le unghie corte e poi sorride sulla sua pelle. Francesco ha le mani infilate sotto la sua camicia azzurra, che Tommaso sta ancora indossando anche se è completamente sbottonata. Ha la pelle liscia e Francesco non riesce a smettere di accarezzarlo.
E' stato tutto immediato e naturale. Da quando l'ha baciato, non ha mai smesso. Si sono baciati in cucina, poi Tommaso si è alzato, senza dire nulla, gli occhi grandi e lucenti e gli ha preso la mano. L'ha trascinato per tutto il suo appartamento, ridendo e inciampando un po' ovunque perché nessuno dei due ha acceso la luce. L'ha portato in camera, fermandosi un secondo sulla soglia, come a chiedergli se fosse tutto okay. Francesco non gli ha risposto, ha solo fatto un passo verso di lui e l'ha baciato ancora.
Non hanno mai smesso.
Francesco gira un po' il collo verso destra, mentre Tommaso lo morde di nuovo. Sicuramente gli lascerà i segni. Chissenefrega. Ne approfitta per togliergli la camicia del tutto e per sfiorargli la pelle del petto. Posa la mano sul suo cuore, che batte all'impazzata sotto le sue dita.
Tommaso solleva la testa. Si siede sul suo bacino, lo guarda fisso. I suoi occhi, anche se è tutto buio, stanno brillando.
"Non sono sicuro che sia reale" sussurra, poi, passandosi una mano tra i capelli. Sembra quasi timido.
Francesco lo guarda di rimando. Piccolo grande Tommy. Il mio piccolo grande Tommy. Ed è in questo momento che ha la certezza assoluta che, con Tommaso, sia tutto giusto. Non c'è nulla di sbagliato. Nulla fuori posto.
E' tutto come dovrebbe essere. Francesco, per la prima volta, si sente giusto. E ne è valsa la pena: vedere gli occhi cupi di sua madre, sentire le grida di Cristina e le sue labbra strette, quel sei solamente una merda mormorato prima che lei gli voltasse le spalle e se ne andasse.
"E' reale" dice, allora. "Lo è sempre stato, ci ho solo messo un po' per rendermene conto."
Tommaso sorride, poi lo bacia ancora.
I vestiti volano sul pavimento, uno alla volta. Non c'è imbarazzo, forse Francesco dovrebbe sentirsi strano perché è la prima volta che un uomo lo tocca e che lui tocca un uomo. Ma è tutto talmente semplice che fa sorridere.
Tommaso gli lecca lo sterno, si abbassa verso l'ombelico. Poi alza gli occhi e "Posso?" gli chiede, le labbra poggiate sopra l'elastico dei boxer.
Francesco annuisce. Poi ci sono solo le sue labbra ovunque, la sua lingua che cazzo porca troia ma un pompino può essere davvero così? Francesco gli prende i capelli tra le dita e li tira, Tommaso geme.
Ad un certo punto lo deve fermare, perché ha bisogno di altro.
"Tommy" lo chiama, un gemito nel retro della gola.
Tommaso lecca un'ultima volta, poi si alza con quel sorriso di merda che lo ha fatto innamorare. Si solleva appena, si sfila i boxer e si siede sul suo bacino.
Lo fissa e "Vuoi una lezione breve sul sesso gay o pensi di sapere come si faccia?" lo provoca, facendogli la linguaccia. Francesco si rende conto che è da mesi che Tommaso non sorride così. E che non è mai stato così bello.
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Scintille
Fanfiction"Non riesco più ad essere tuo amico" sussurra Tommaso. Nell'esatto momento in cui lo dice, sente il suo cuore fare crack. Non ha il coraggio di guardare Francesco e di leggere la delusione nei suoi occhi, così guarda in basso. "Non ci riesco, perché...