5.

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Sistemano la tavola in silenzio, Tommaso cerca di non sfiorarlo nemmeno per sbaglio. Posizionano i piatti, le bacchette giapponesi, Francesco apre due birre e le versa nei bicchieri.

Poi si siedono, uno di fronte all'altro, in mezzo a loro decisamente troppo sushi per una persona sola.

Mentre versa la salsa di soia, Tommaso lo guarda e gli indica una scatoletta specifica.

"Ci sono i tuoi uramaki preferiti in quella, sei un uomo fortunato."

"Quelli con il salmone alla piastra?" gli chiede Francesco, gli occhi brillanti.

Tommaso sorride e "Proprio quelli" ribadisce, mentre Francesco si fionda e se li mette tutti nel piatto. "Sei proprio un ingordo."

Francesco alza le spalle.

"Non ho ancora cenato" si giustifica.

Poi stanno in silenzio per qualche minuto, forse perché nessuno dei due sa bene cosa dire. Tommaso avrebbe mille cose da chiedergli e da dirgli, vorrebbe sapere perché è qui, vorrebbe chiedergli come sta, se va tutto bene, se è successo qualcosa. Vorrebbe raccontargli di quanto è felice di tutto quello che gli sta succedendo. Vorrebbe soprattutto abbracciarlo.

E' Francesco a rompere il silenzio e lo fa chiedendogli l'ultima cosa che Tommaso si sarebbe aspettato: "Tu e quel tizio di Instagram... cosa c'è tra voi?"

A Tommaso va di traverso la birra.

"Scusami?" gli chiede, quando ha smesso di tossire.

Francesco arrossisce appena sulle guance, guarda in basso e "Ho visto su Instagram che sei uscito con un ragazzo, volevo sapere se fosse qualcosa di serio" si spiega.

Tommaso è a metà tra il confuso e l'arrabbiato. Non sta capendo assolutamente nulla, un po' perché è stordito dalla presenza di Francesco di fronte a lui dopo così tanto tempo e un po' perché Francesco è davvero strano e gli fa delle domande assurde.

Vorrebbe dire una cazzata, vorrebbe dirgli che è il suo ragazzo, ma se c'è una cosa che non riesce a fare è mentire a Francesco. Di figure di merda con lui ne ha già fatte tantissime, quindi decide di essere sincero.

"Non so cosa ti importa" inizia, infilandosi in bocca un po' di sashimi. La scena è un po' comica, un po' assurda, un po' stranamente romantica. "Ma no. Cioè, vorrei che ci fosse qualcosa, perché significherebbe che sono andato avanti. Ale è una persona splendida." Alza gli occhi, Francesco lo sta guardando come se non esistesse altro a parte lui. "Ma non sono andato avanti."

Gli occhi di Francesco sembrano schiarirsi. Sorride, beve un sorso di birra.

"Sono venuto qui perché devo dirti delle cose, ma non so da dove iniziare" dice allora, passandosi le mani tra i capelli.

Lo stomaco di Tommaso si stringe.

"Dall'inizio?" gli suggerisce.

Francesco sospira.

"Se dovessi cominciare dall'inizio, penso che dovrei dirti che il diciotto settembre conoscerti ha completamente sconvolto la mia vita. Solo che non me ne sono accorto subito" dice.

Tommaso non sta capendo niente. Posa le bacchette, lo fissa, con la bocca un po' aperta. Poi Francesco fa l'ennesima cosa strana: allunga il braccio in avanti e gli stringe la mano. Sopra al tavolo, come se fossero ad un appuntamento romantico. Tommaso intreccia le dita alle sue, in un riflesso automatico.

"E quando te ne sei accorto?" si ritrova a chiedergli, la voce ridotta ad un sussurro.

"Un po' alla volta, credo. Ho capito subito che tu fossi speciale, diverso dagli altri. Ci siamo trovati subito, no? Una volta scherzando ti ho detto che non poteva essere una coincidenza il nostro essere così complementari." Gli carezza il dorso della mano col pollice. "Però diciamo che da un po' mi sono accorto di quanto effettivamente tutto tra noi fosse amplificato... E' stato un mese intenso, direi."

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