filo rosso

3✩ the picture

Akaashi poggiò la foto al centro del tavolo del soggiorno, così che tutti li potessero ben vederla.
« Cosa hai trovato Keiji? » chiese Bokuto un po' scettico, spostando lo sguardo dalla foto al suo ragazzo in continuazione.
« Le risposte a quasi tutte le domande. È sempre stato... tutto sotto il nostro naso »
« C'entra per caso questa foto? » domandò Morisuke, prendendo il pezzo di carta delicato dove stampati e felicemente insieme erano presenti Kenma E Tetsurou ai tempi del liceo. Morisuke sorrise con una nota di nostalgia sulle labbra.
« Mi ricordo questo momento... » sospirò.
Tooru si avvicinò leggermente e sorrise a sua volta, le sue successive parole fecero girare accigliato il piccolo libero.
« E io mi ricordo quella foto! » Tooru non era stato presente nel momento in cui era stata scattata, ma lui e i restanti coinquilini erano presenti quando Kuroo l'aveva consegnata a Kenma.
« Già, era il primo anno di convivenza, il compleanno di Kenma... » iniziò a raccontare Hajime.

Kuroo gli aveva promesso che sarebbe tornato presto quella sera. Eppure erano già le 22.13 e del moro neanche l'ombra.
Era il 16 ottobre, Kenma compiva ben 20 anni. Ma non aveva intenzione di festeggiare, non senza di Kuroo. Cosa stava facendo? Dove era andato? Perché ci metteva così tanto? Forse... si era dimenticato?
Kenma detestava le troppe attenzioni, lo facevano sentire a disagio. I suoi nuovi coinquilini avevano cercato di fare un gesto gentile, di fargli almeno gli auguri di buon compleanno, ma Kenma aveva cercato in tutti i modi di evitarlo.
Si trovava in camera sua seduto sul pavimento nonostante il letto morbido e la sedia girevole calda.
Teneva le ginocchia strette al petto e il viso sprofondato sulle braccia. Faceva di tutto per ricacciare indietro quelle fastidiose lacrime che gli pizzicavano il naso, mentre il respiro iniziava a farsi più pesante.

Dietro la porta socchiusa della stanza, Akaashi, Oikawa, Iwaizumi e Bokuto provavano pena per il piccolo festeggiato.
« Vorrei poter fare qualcosa per far sentire meglio Ken-chan. » aveva sussurrato triste Tooru. Keiji conosceva Kenma ormai da cinque anni, in più aveva trascorso il loro ultimo anno al liceo in un appartamento insieme prima di potersi trasferire definitivamente con gli altri. Perciò conosceva Kozume davvero bene. Forse la seconda persona a conoscerlo di più, ovviamente dopo Tetsurou. Sapeva che il biondo avrebbe preferito rimanere da solo, ma vederlo stare così faceva stare male anche lui.
« Dov'è Tets? Non risponde nemmeno al telefono! » aveva esclamato Bokuto, i ciuffi bianchi che gli calavano sul viso. Era appena tornato dagli allenamenti e si era già fatto una doccia perciò i suoi capelli avevano perso la forza del gel e si erano lasciati andare alla forza di gravità ricadendogli umidi sulla testa.

Nessuno rispose finché non si sentì il chiudersi del portone. I quattro corsero in soggiorno per ritrovarsi la figura stremata di Kuroo con una grossa busta tra le mani.
« Dove diamine eri finito!? » lo aveva rimproverato Hajime.
« Scusatemi, mi è morto il telefono e mi sono ritrovato bloccato nel traffico » aveva sbuffato il moro in risposta. Akaashi lo guardò male. Non stava mentendo, aveva sentito alla televisione del grosso traffico che bloccava Tokyo quella giornata. Ma Kenma era preoccupato e non pensava che quelle semplici parole lo avrebbero fatto stare meglio. Il ragazzo con gli occhiali si avvicinò a Kuroo incrociando le braccia.

« Intendi aspettare ancora lì sulla porta oppure andare a confortare il tuo ragazzo? » aveva domandato sarcastico, alzando il sopracciglio in direzione del moro più grande. Kuroo guardò l'orologio e notando l'ora tarda sbuffò un imprecazione.
Si fece largo tra i quattro ragazzi e corse in camera di Kenma. Senza nemmeno bussare, entrò in camera del ragazzo biondo e si sedette sul pavimento affianco a lui. Ken era sommerso dai singhiozzi silenziosi, tanto da non accorgersi della presenza del suo ragazzo, fin quando non sentì li peso del caldo abbraccio di Kuroo. Alzò il viso arrossato per le lacrime e tirò sul il naso con impaccio.