*Ciaooo! Sono nuova e questa è la mia prima storia. Spero vi piaccia! Se ci saranno vi prego di farmi notare tutti gli errori grammaticali. Ma ora iniziamo! Buona lettura guysss*
- Ca0
----------------------------------------------------------------------Mi svegliai di scatto disturbata da forti rumori metallici, attorno a me era tutto buio. Dal poco che riuscii a vedere percepii che ero in una piccola stanza, formata interamente da reti di acciaio. Essa era occupata da scatole contenenti cibo, vestiti e altre cose indispensabili alla vita.
La mia vista pian piano incominciava a prevalere sul buio, mentre la stanza iniziò a salire velocemente, accompagnata da forti luci rosse e una sirena spaccatimpani. Provai ad alzarmi e urlare ma un senzo di soffocamento e nausa mi invase il corpo e caddi a terra, sbattendo la schiena contro una delle pareti. Iniziai a farmi prendere dal panico quando cercando di ricordare come ero finita lì, un senso di vuoto pervase la mia mente, accorgendomi solo ora di non rammentare nulla.
Cercai di calmarmi facendo lunghi e profondi respiri, ma questo non aiutò molto, e peggioró la situazione. La nausea salì velocemente bloccandomi il respiro, così persi i senzi...Ero ancora sdraiata sul duro metallo della stanza, quando sentii un brusio di voci maschili circondarmi. Udì qualcuno urlare qualcosa che alle mie orecchie risultó solo un suono confuso e ovattato. Aprii lentamente gli occhi, la luce del sole mi accecó e fui costretta a richiuderli.
Quando li riaprii vidi molti ragazzi, forse cinquanta, squadrarmi da testa a piedi. Uno di loro era vicino a me, in piedi. Era alto con folti capelli di un biondo cenere e penetranti occhi scuri che mi scrutavano come per analizzare ogni mio dettaglio. Rimasi a guardare tutta la folla di ragazzi attorno a me con sguardo confuso, mentre il brusio di voci continuava. Ma questa volta riuscii a capire qualcosa: stavano parlando di me... Molti erano complimenti, molti altri invece erano solo film mentali. Che razza di posto è questo? Mi chiesi spaesata.
-Forza! Tiratela fuori da lì! - un urlo mi fece tornare alla realtà facendomi sobbalzare all'indietro, sbattendo violentemente la schiena su uno dei bauli. Notai il biondino avvicinarsi a me, obbedendo all'ordine di quel ragazzo.
-Coraggio, fagio! Ti aiuto-
Restai in silenzio e saltai fuori dal quel buco facendomi spazio tra la folla, iniziai a correre velocissimo, non accorgendomi delle enormi mura che mi circondavano. Mi fermai di scatto, cercando una via d'uscita da questo posto, ma la mia attenzione fu catturata dalle portentose strutture di pietra. Mi trovavo in un ampio spazio verde, delimitato da queste quattro mura. Ognuna di essa aveva una spaccatura al centro.
Un ragazzo dai capelli neri e i lineamenti asiatici mi prese per il braccio.
-Sei impazzita, pive?!- aveva uno sguardo confuso e infastidito.
Appena sentii la sua presenza iniziai nuovamente a correre, verso quella "porta" fino a quando non sentii le gambe deboli, e non vidi la mia vista annebbiarsi. Cominciai a respirare affannosamente.
Un attacco di panico! Pensai.
La folla si ricreó attorno a me.
-Ehy tutto bene, pive?- il ragazzo era ancora lì, ma questa volta mi fece un'espressione preoccupata.
Mi sedetti per terra.
-Che le succede? Cosa ha?- il biondo cercava di farsi strada tra la folla.
-Sta avendo un attacco di panico!- lo informò l'asiatico.
-Andate a lavorare! Non c'è niente da vedere qui!- la folla si disperse in quell'enorme spazio verde e io restai sola con quei ragazzi.
-Ehy calmati, è tutto ok, ci siamo noi qui- disse il ragazzo dai capelli neri, intento a tranquillizzarmi. Gli rivolsi un sorriso. Poi tutto divenne nero...
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~La speranza è l'ultima a morire~ Maze Runner story
FanfictionJane, una ragazza di 16 anni, si ritrova nella radura, dopo un lungo viaggio nella scatola. Lì dove tutti ormai hanno perso le speranze, Jane cercherà di aiutare e riportare la felicitá ai ragazzi che sono rinchiusi in quel posto da ormai molto temp...