Capitolo 3.

53 3 4
                                    

-Hey, che ne dite di spegnere le luci?-
-Ma Jake, lo sai che ho paura del buio!- mi stavo vergognando come un cane, ma ero anche arrabbiato con Jake. Lui mi conosce e sa le mie paure. Vaffanculo. Sempre a farmi fare figure di merda.
-Mi dispiace Dyl, ma ha ragione il tuo fratellino, è meglio spegnere le luci...creare un'aria un po' più horror per una storia horror...credo.-
-Okay, fate come volete. Ma ora cominciamo.- si sente un click e si spegne tutto. Si vedono degli spifferi di luci provenienti dalle finestre, le serrande non sono state chiuse bene. Tom deve essersene accorto, perché le va a chiudere completamente. Ora siamo nel buio più totale. Fortunatamente c'è Jake vicino a me. Lo so che sembra stupido e da bambini sentirsi al sicuro vicino al fratello più piccolo, ma io sono fatto così, pensate quello che volete.
-Allora...- non so come cominciare.
-Allora?- Jake. E chi sennò?
-Okay. Circa cinquanta anni fa, una ragazza della nostra età scappò di casa per fuggire dai suoi genitori, malati di mente. Decise di andare in Germania, dove abitava la sorella della madre, una donna dolce e premurosa. La ragazza- si chiamava Suzanne- uscì una notte, una notte fredda e nebbiosa, senza luna. Prese l'ultimo treno che passava e partì. Non vedeva l'ora di arrivare dalla zia, perché era sicura che le avrebbe offerto una nuova vita, l'avrebbe capita. Ma durante il viaggio il treno ebbe un guasto. Ci sarebbero volute ore prima di ripartire, così visto che non riusciva a dormire decise di uscire e andare a fare una passeggiata nei paraggi. La prima cosa che notò fu il confine di una foresta, sembrava tanto grande...vinse la curiosità e si avvicinò agli alberi. Aveva una strana sensazione, come se qualcuno la osservava. Vide due occhi gialli che la guardavano un po' più lontano e andò a vedere. Non c'era niente. Solamente alberi. Quando si girò per tornare al treno si accorse che dietro di lei c'erano solo alberi, solamente quelli. Presa dal panico cominciò a urlare aiuto, ma nessuno l'aiutò mai, né tantomeno l'andò a cercare. Il suo spirito è dannato e gira ancora per la foresta. Si dice che chi entra nella foresta può sentire ancora le sue urla d'aiuto. Dicono anche che vuole compagnia, una compagnia eterna. Che c'è? Non avete mai sentito un leggenda metropolitana?- mi guardavano con aria perplessa. Come se avessi fatto chissà che.
-E ti volevo chiedere Tom se ti andava di venire con me a indagare su questa leggenda, per vedere anche se si sentono le urla.- Thomas aveva una faccia sbalordita, si era incantato e mi guardava con la bocca aperta. Gli tirai un ceffone. Lo riportai alla realtà.
-Io vengo-
-No tu non sei stato invitato Jake.- gli rispondo bruscamente.

|THE BLACK FOREST|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora