Incubi dorati (2)

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Me ne stavo seduta sul letto di camera mia a sfogliare un album di fotografie, credo raccontavano del mio decimo compleanno. Non so per quanto tempo ci rimasi ma avevo notato che dal sole splendente che c'era poco fa, non ne si sapeva più nulla perché era stato appena rimpiazzato da una nuvola nera e buia minacciante pioggia. Anzi, grandine.

Sentivo dei colpi fortissimi provenire dalla stanza accanto. Che cazzo era? Aspettai qualche minuto ma il rumore non cessava, anzi, continuava e aumentava sempre più. Lo sentivo sempre più vicino, ancora e ancora..
Fin quando non lo sentii attaccato al mio orecchio destro, e chiudendo l'album di colpo, cessò anche il rumore.

Ci fu silenzio.. un silenzio tipo film horror. Era inquietante, percepivo qualcuno nella stanza, ma sapevo che ero sola e non poteva esserci qualcun'altro qui in camera mia se non io. Cercavo di non muovermi, di non battere ciglia, di non ingoiare, di non fare nessun minimo rumore. Avevo pure paura di respirare.

D'un colpo venne giù un'acquazzone, urlai dallo spavento del rumore delle gocce improvvise.

Allo stesso tempo sentii un urlo lontano, e una voce che chiamava il mio nome. Girai lo sguardo a destra. Nessuno. La voce si fece più vicina. Mi girai a sinistra. Nessuno. E la voce intanto si faceva sempre più vicina. Riuscivo a capire cosa mi stava dicendo, ma non riconoscevo la voce di quel.. ragazzo?

《Voglio sapere il tuo nome》... ma cosa?

Strizzando gli occhi scossi la testa e facendo un lungo respiro, la pioggia cessò. Che merda è questa? Aprì di scatto gli occhi e urlai dallo spavento ritrovandomi due occhioni marroni dorati davanti, una mano che incessantemente mi colpiva la spalla destra e continuava a ripetere quella frase.

Presa dallo spavento, lo colpii in testa con il cuscino che stringevo. Stavo stringendo un cuscino? L'album era sparito nel nulla..

Una volta colpito, quegli occhioni divennero neri e come fumo evaporarono verso la finestra che era aperta. Da quando era aperta? Nello stesso tempo ritornò il sole e mentre sospirai dal sollievo, come una botola il mio letto si aprì e io caddi di sotto, sprofondando in una pozzanghera nera, che rifletteva qualcosa.. ma non riuscivo a capire cosa.

Ero dentro questa macchia nera e continuavo a cadere senza fondo. Urlai ad una ventata e ad una voce che mi chiamava come disperata..

《Katlin..! Katlin..! Katlin..!》

KATLIN!》Urlai dallo spavento svegliandomi dal sonno profondo in cui ero sprofondata poco fa.. poco fa?

Mi toccai le tempie massaggiandole, era un incubo.. un fottuto incubo.

Mi guardai intorno, c'era gente che stava prendendo borse e valigie e svendeva dalle scale, dei ragazzi invece mi guardavano dall'uscita.

E guardando bene uno di quelli, mi ricordava tanto il mio incubo.

Eeeh?? Cristo, ora ho capito, ho sognato quegli occhi, Cameron era nel mio incubo!

Sussultai mettendomi dritta con la schiena nel sedile e continuando a fissare quegli occhi dorati che ricambiavano uno sguardo confuso.. solo che il mio era un po spaventato.

《Hey Kat, tutto okay? Sei sudata marcia》mio fratello preoccupato si accucciò alla mia sinistra e toccandomi la fronte lo guardai come un cucciolo in mezzo all'autostrada a due corsie.

《S-si.. credo》accigliata mi alzai lentamente 《siamo arrivati..》notai.

Lo sentii sospirare e alzarsi 《su andiamo, stanno scendendo tutti..》presi le mie valigie 《e qualcuno ti sta aspettando》la sua voce si indurì, e anche se ero girata di spalle, sapevo che stava guardando Cameron e i loro amici con uno sguardo omicida.

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