« Grateful » - VMIN

𝙎𝙄𝙓𝙏𝙀𝙀𝙉

* Chiamata in entrata da: Jimin*
*Accetta / Rifiuta*
*Chiamata accettata*

"Taehyung?"

"Ci sono.."

Il tono di Taehyung era tremante, Jimin sentiva che lui si stava impegnano per non darlo a vedere, ma c'era qualcosa di grosso che non andava.

"Cosa sta succedendo Tae?"

"Taehyung?"

"Scusa"

"Di che cosa?"

"Ti stai affezionando a me"

"E allora?"

"Non te lo meriti.."

"Taehyung sto per presentarmi sotto
casa tua e tirarti un pugno in faccia."

Finalmente Taehyung rise e per Jimin fu una delle melodie più dolci che avesse mai sentito.
La sua voce calda e bassa gli aveva messo da subito i brividi, ma non per soggezione, per bellezza. La trovava rara e dolce, nonostante non fosse tranquilla.
Anche per Taehyung ci fu uno scatto al sentire la dolce voce del biondo, in verità non si era trattenuto, non aveva cercato di nascondere il tremore, ma semplicemente il solo udire quel suono lo aveva parzialmente calmato, ed era strano, lui si era sentito strano.

"Sai, forse hai ragione, non me lo merito."

"Lo so."

"Non mi merito una persona
cosi bella, così speciale, non
sono abbastanza."

"Cosa stai dicendo?"

"Sto dicendo, Taehyung,
che al massimo qui è il contrario."

"Perché dici così?"

"Perché tu sei così profondo,
sei un lavoratore per dare una mano in
casa, io mi faccio pagare la scuola
da mio padre. Tu hai risposto ad uno
sconosciuto, ti sei fidato di me,
ti sei interessato e ti sei impegnato a
cercarmi in un momento di debolezza
al posto di sparire, mi hai dato retta
per quanto difficile possa essere stato."

"Io.."
"Non so che dire Jimin"

"Non dire niente."
"Hai smesso di tremare"

"Non lo avevo notato."

"Io noto tutto di te."

Ed era vero, Jimin prestava tanta attenzione al blu, notava ogni messaggio dietro ai suoi gesti, cercava di capirlo e studiarlo in qualche modo. La verità è che Jimin si era legato a lui più di quando avesse mai ammesso perfino a se stesso, era un legame speciale seppur non si fossero mai visti.

"Grazie Chim."

"Prego Tae."