-CAPITOLO 3.

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Dopo aver finito un'altra lezione mi dirigo verso l'asilo della mia sorellina Ally, poco distante dalla mia università.
Una volta arrivata, aspetto fuori, in attesa del suono della piccola campanellina nera, situata sopra il portone.
Sembra che le mie preghiere servino a qualcosa, l'attesa è lacerante, dopo pochissimi minuti, tanti bambini escono dal grande portoncino in legno.
Ecco la mia Ally che, non appena mi vede corre verso di me, con uno dei suoi sorrisi più abbaglianti.

Io la prendo teneramente in braccio riempiendola di baci, mi è mancata così tanto, non la vedevo da giorni. 
Continua a parlarmi del suo disegnino colorato. Eppure per essere una bimba di soli tre anni, se la cava abbastanza bene a disegnare.
Io alla sua età disegnavo un pallone come faccia a seguire una linea dritta, per fare il corpo e altre piccole linee ai lati del corpo, per fare le braccia e le gambe, tralasciando di fare i piedi e le mani.
«Siamo io, papà, mamma e tu.
Ti piace?» dice felicissima.

«Ma che brava la mia piccola peste» le rispondo dolcemente, per poi incamminarci verso la macchina.

Per quando bassa sia, è abbastanza atletica.
Sale in macchina senza nemmeno chiedere il mio aiuto, si arrampica dappertutto.
La sistemo nel seggiolone e le allaccio la cintura di quest'ultimo.

Ci dirigiamo verso casa mia per andare a prendere Aki e la torta.
Non appena vede Aki inizia a battere le manine dalla felicità e a correre verso di lui, si amano così tanto.

«Oh, Tyler. Sono venuta a prendere Aki e la torta» replico vedendolo arrivare dalla stessa direzione di Aki.

«Mmmh la torta?» chiede toccandosi la pancia, come se gli brontolasse. E' il solito golosone, per quanto bravo sia in cucina, le mie torte sono molto più buone. Alcune volte lo vizio, preparandogli sempre le mie specialità. E oggi direi proprio che è il suo giorno fortunato.

«Non preoccuparti caro buongustaio, ne ho preparato una anche per te, è in frigo» dico strizzandogli l'occhio. Chiedo dolcemente ad Ally di aspettarmi fuori, e non appena ho in mano la mia torta, salutiamo calorosamente Tyler e ci dirigiamo verso la mia auto.
Noto con piacere dallo specchietto dell'auto che, Tyler una volta saliti in macchina, entra con furore in casa mia, sicuramente per assaggiare la mia torta. Che mangione! 

Mangia davvero tanto ma, continua ad avere un fisico da Dio. E poi ci sono io che, se mangio anche solo un chicco di popcorn , prendo due chili. Che vita ingiusta così. 

Una volte arrivati aiuto Ally e Aki a scendere dall'auto, per poi dirigersi verso l'entrata della casa di cura '' il giardino dei fiori '' di Maggie.

Una volta entrati, vedo Corinne, una delle donne che lavorano li, a cui sono molto affezionata. Le chiedo se gentilmente potrebbe tenere Ally e Aki, e mettere la torta frigo. Poiché io avrei delle faccende da sbrigare.

Lei rivolgendomi un sorriso, mi accenna un sì.

Spero che Ally e Aki non facciano impazzire Corinne, anche se, di solito sono abbastanza tranquilli.
Mi dirigo verso la stanza della signora Olga, per chiederle come sta.
Ieri per poco non si rompeva l'osso del collo ma, per fortuna non è successo nulla di grave. Ho parlato con la dottoressa e mi ha detto che deve stare a riposo e deve portare il tutore per una settimana ma, conoscendola sarà da qualche parte ad affaticarsi per prendersi cura dei suoi fiori.

Mentre percorro il corridoio per poi prendere le scale, penso che un anno è già passato da quando ricevetti quella notizia, il quale non cambiò nulla da quel giorno ad oggi.

Ho sempre paragonato la vita ad una splendida rosa, ma si sa che, per quando sia bella la rosa possiede le sue odiose e dolorose spine.
Questa è la vita, bella ma dolorosa.
In questo mondo c'è a chi va bene, e a chi no.
Ecco, io sono nella seconda categoria.

I miei pensieri vengono interrotti da una voce a me familiare non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata a destinazione.

«A cosa pensi mia cara Ella?» domanda la signora Olga.

Mi ha dato lei questo nomignolo, poiché il nome Bella, secondo lei è più difficile da pronunciare.
È una donna anziana sui sessantacinque anni, è una cuoca di torte bravissima è stata proprio lei ad insegnare anche a me a prepararle. E si può dire che adesso sono anche più brava di lei nel farle. Quando si dice '' l'allieva che supera il maestro''.  Io e la signora Ol siamo molto legate, per me è come una nonna, mi ha sempre aiutata nelle mie difficoltà.

«Nulla Ol, come stai oggi?» chiedo, cercando di evitare la sua domanda. Non voglio farla preoccupare.

«Molto meglio mia cara. La dottoressa mi ha imposto di mettere il tutore per una settimana circa.
Devo ringraziarti, se a quest'ora non sarebbe stato per te, io non so cosa sarebbe accaduto» replica con un filo di angoscia.
«Ol non devi ringraziarmi.
Sai che ti voglio bene ed è per questo che mi preoccupo sempre per te. La dottoressa è stata chiara nel dirti che hai bisogno di massimo riposo, e mi raccomando non fare sforzi» dico quasi con tono autoritario.

«Ma io devo pensare alle mie piante» ribadisce lei con tono da bambina.
Era ciò che pensavo,  le sue piante sono tutta la sua vita.

«Non ti preoccupare, ci penso io a loro. Sono in buone mani, sono un esperta di piante» dico, cercando di farla tranquillizzare.

«No Ella. Io non voglio che tu sprechi il tuo tempo per le mie piantine, lo farò io» annuncia  alzando un po' la voce. La signora Olga è sempre stata una testa dura, se si mette qualcosa in testa e difficile riuscire a  convincerla del contrario.

«Olga ho detto che me ne occuperò io. Tu riposa, e non insistere più» dico quasi irritata.

«Ma tesoro tu hai già i tuoi impegni, e io non voglio essere un peso in più nella tua vita.
Sei stanca lo vedo dai tuoi occhi.
Pensa un po' a te stessa, e non sempre agli altri.» conclude.

In fondo so che ha ragione, che dovrei pensare anche a me, ma Olga mi ha sempre aiutato quindi adesso e l'ora di ricambiare il favore.

La guardo con fare furioso, come per dire " ho detto che me ne occupo io, e chiuso il discorso."

Lei prende al volo il mio sguardo, come se mi leggesse nel pensiero e aggiunge :
«E va bene, lasciamo perdere.» dice ormai rassegnata di aver perso.

«Brava. Adesso vado a salutare Maggie, ho una sorpresa per tutti voi.» dico entusiasta. 

«Non vedo l'ora di sapere di cosa si tratta, vai da Maggie dai.» risponde lei. Lo si legge dalla faccia che muore dalla curiosità.

«Mi dispiace mia cara ma per la sorpresa dovrai aspettare. A dopo.» dico rivolgendogli un sorriso. 

Lei risponde facendomi una smorfia.

Esco dalla stanza e mi dirigo nell'ufficio di Maggie, e dopo aver bussato, la donna dai capelli castani e gli occhi neri, mi annuncia: "avanti."

Entro e vedo Maggie rivolgermi un sorriso.
È invasa da fogli, nel pieno totale della confusione, direi.
È una donna molto affascinante con un corpo da paura, questo giustifica tutti i suoi pretendenti che gli sbavano dietro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 30, 2021 ⏰

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