Capitolo 6

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POV'S HARRY
La misteriosa ragazza stava ancora gironzolando per la biblioteca, quando ad un tratto sentì un quasi impercettibile scricchiolio proveniente dalle scale di legno.
Con passo felpato mi avvicinai allo stipite della grande porta a due ante, dove , mi sporsi quel poco per riuscire a intravedere una parte della scalinata, appena vidi l'inserviente, che abitualmente puliva la biblioteca per evitare l'accumulo della polvere.
Mi girai di scatto e spaventando Isabelle le misi le mani sulla bocca per evitare che facesse rumore.

Fortunatamente riuscii a dirigermi dietro a uno degli scaffali trascinando dietro di me Isabelle, dove ordinatamente erano sistemati in fila orizzontale grandi classici della letteratura, prima che la vecchia signora stretta nella sua uniforme impeccabilmente pulita, varcasse l'entrata della biblioteca.
Isabelle stava ancora cercando inutilmente di liberarsi dalla mia stretta. Dandole finalmente una tregua tolsi la mano dalla sua bocca invogliandola a rimanere in silenzio, mi guardò con un'espressione interrogativa e nascondendomi meglio dietro al nostro provvisorio nascondiglio, indicai un piccolo spazio fra due libri di grossa taglia rilegati in cuoio, in modo che lei possa scoprire la ragione della mia reazione.

Si sporge in avanti e appena intravede la piccola figura dell'inserviente, si gira nella mia direzione con occhi spalancati e mi mima con la bocca un "siamo fregati". Ridacchio a quella affermazione e non fa altro che innervosire la ragazza che ho di fronte, facendole aggrottare la fronte in una smorfia di evidente fastidio.
Una strana idea mi passa per l'anticamera del cervello e ad un tratto comincio a spingere i libri sulle apposite mensole, facendoli cadere dall'altra parte dello scaffale producendo un gran casino.
Isabelle, avendo intuito la mia idea, inizia anche lei a svuotare le mensole dello scaffale, cercando di far credere all'anziana signora che tutto questo trambusto sia creato da una forza innaturale come fantasmi o presenze.
L'inserviente di nome Rosa si volta di scatto, lasciando cadere il panno che poco prima stava utilizzando per spolverare un vecchio mobile, per puntare lo sguardo sulla causa di quell'ambiguo suono.

Spaventata, cammina lentamente verso il nostro nascondiglio. Afferro il braccio di Isabelle e la trascino fino a un altro scaffale, dove possiamo nasconderci per poter continuare il nostro divertimento.
"C'è qualcuno?" Domanda Rosa facendomi sogghignare in silenzio "questo non è affatto divertente, giuro che se ti trovo non te la faccio passare liscia" continua minacciandoci, ma sicuramente io e Isabelle non abbiamo intenzione di fermarci, il gioco è appena cominciato.
Un'altra fila di libri si trova sul pavimento insieme a quelli precedentemente caduti e Rosa colta alla sprovvista lancia un urletto acuto che non fa altro che farmi ridere di più insieme alla ragazza al mio fianco, intenta a prendere un mappamondo per farlo roteare producendo un suono alquanto sgradevole. "Se questo è uno scherzo, non fa più ridere" pronuncia Rosa con voce tremante "adesso sono pure diventata pazza e vedo i libri cadere, ahi dios" impreca la signora con il suo accento spagnolo.
Isabelle non si trattiene più e scoppia a ridere, cercando di far soffocare una risata le metto una mano sulla bocca, mimandole di fare silenzio, ma non facendomi neanche caso lei continua ridendo più forte.
Rosa, ovviamente, la sente e si incammina a passo deciso verso lo scaffale dove siamo nascosti. "Oh merda" impreco a bassa voce cercando di pensare velocemente ad un altro posto dove poter andare senza essere beccati, ma la voce della signora alle mie spalle mi fa sprofondare "Guarda un po' chi abbiamo qui. Harry, che ci fai qui?" Chiede Rosa guardandomi di con fare diffidente, credo che ora mi odi per via dello scherzo, ops.
"Beh adesso non è il tempo per le chiacchiere, muovete il culo, andiamo a farci un bel giretto dalla direttrice" dice severamente con il suo accento spagnolo marcato. Sbuffando comincio a incamminarmi dietro a Rosa, cercando di mantenere la calma e prepararmi per subire la solita ramanzina.

POV'S ISABELLE
Camminiamo silenziosamente seguendo la signora grassoccia, che ogni tanto ci lancia occhiatacce. Perfetto, la mia idea di comportarmi bene per poter andarmene da questo posto si è volattilizzata in un minuto, a causa di una delle mie solite merdate.
A peggiorare ulteriormente la situazione, c'è il cretino vicino a me che sorride come un ebete da quando Rosa ci ha beccati, se continua così non esiterò a mollargli un ceffone.
Avvicinandomi a lui, sussurro duramente "Smettila di sorridere o ti mollo un calcio nei gioielli". Il suo sorriso si allarga e questo non fa altro che farmi innervosire. Sbuffo esasperata.
Quando alzo lo sguardo mi accorgo di essere arrivata in una piccola stanza dove ci sono alcune sedie e una porta verniciata di rosso acceso chiusa.
"Bene bene, adesso vi meritate una bella punizione, magari aiutarmi a fare un po' di pulizie" sghignazza la signora in grembiule.
Sto per rispondere alla donna quando dall'altra parte della porta chiusa, la voce della direttrice mette a tacere come si deve l'inserviente cocciuta "Rosa, vai a finire il tuo lavoro e lascia stare i ragazzi. Di loro mi occuperò personalmente io" finalmente la donna sbuffando sonoramente gira i tacchi e s'incammina, uscendo dalla piccola stanza.
"Harry, Isabelle non vi mangio. Entrate, non ho tutta la giornata" dice ora alzando di un tono la voce ; trascinando i piedi arrivo insieme ad Harry davanti alla porta dove si fa spazio una targhetta argentata
"DIREZIONE"
PRESIDE HITMAN
Leggo, aprendo la porta.
"Ciao Harry, ti sei affezionato alla presidenza?" Dice la Hitman parlando con il ragazzo come una vecchia amica. Ma che diavolo? O sono diventata pazza oppure ho visto bene, la donna dietro alla scrivania si è sbottonata un bottone della camicia con fare peccaminoso.
Se non intervengo io la Hitman salterà letteralmente addosso ad Harry, quindi mi schiarisco la voce attirando l'attenzione dei due.
"Sedetevi pure" farfuglia la donna ricomponendosi e indicandoci le due sedie di pelle bordeaux di fronte alla scrivania alla quale è seduta.
Mi rivolge uno sguardo scocciato, probabilmente perché ho interrotto le sue avance  per Harry. Dove sono capitata mi ripeto nella mente passandomi una mano fra i capelli.
"Harry devi smetterla di cacciarti nei guai. Almeno questa volta sarai in compagnia mentre pulisce i bagni" recita la signora come da copione, facendo un cenno nella mia direzione con fare annoiato. Harry stravaccato sulla sedia preso a fissare la finestra non stava prestando attenzione, risvegliato bruscamente dai suoi pensieri risponde svogliatamente "Eh?".
"Ho detto che questa volta dovrai pulire la
toilette per due settimane" ripete la donna, sbuffo sonoramente.
"Non sbuffare tanto, che darai una mano ad Harry a pulire i bagni, signorina.....?" Dice lasciando la frase a metà. Almeno si interessa su come mi chiamo.
"Hale" dico seccamente, guardandola con fare circospetto. Perfetto, dovrò pulire i cessi per due settimane e in più con un adolescente in preda agli ormoni, che Dio mi aiuti.
A quanto noto il ragazzo non sembra essere infastidito, infatti un sorrisino accattivante fa capolino sul suo viso. "Spero vi impegnerete a svolgere al meglio il lavoro assegnatovi" dice la Hitman guardandomi e sfoggiando il sorriso più falso che abbia mai visto in tutta la mia vita. Poi rivolgendosi a Harry "Per quanto riguarda te, Harry, ci vediamo dopo" dice facendogli l'occhiolino e per poco non vomito.
Finalmente usciamo dalla direzione e rilascio un sospiro di sollievo.
"Non dire una parola su quello che hai visto o sentito. Mi hai capito?" Sento che dice Harry alle mie spalle "ci vediamo domani alle quattro del pomeriggio al quinto piano" mi ordina duramente prima di andarsene lasciandomi come una scema nel mezzo del corridoio.

SPAZIO AUTRICE
Okay, è passato un bel po' dall'ultima volta che ho aggiornato, scusate per il ritardo enorme. Ecco qua il sesto capitolo.
Harry e Isabelle si sono messi nei guai eh?
Ditemi cosa ne pensateee.
Bye💕

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