Cap 25.

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Suonata la campanella dell'intervallo usciamo per andare in cortile
Il mio sguardo si perde sempre in mezzo alla folla di ragazzi vedo solo nebbia a causa del fumo ma il mio sguardo cerca il suo...non lo vedo così vado sempre al solito posto sotto al portico li non c'è quasi mai nessuno e si può fumare la sigaretta in tranquillità.
Chiamo la mia amica che mi raggiunge, io nervosa perché oggi devo parlare con lui devo farmi forza e dire quello che provo anche sapendo che dopo il mio cuore farà ancora più male ma devo...sfogarmi.
Giro e rigiro su me stessa nervosa, per tranquillizzarmi prendo una sigaretta e l'accendo prendo le cuffie e inizio ad ascoltare la musica...metto una canzone a caso senza leggerne il titolo mi fermo e mi blocco. La sua canzone. La sua voce. Brividi trapassano il mio fragile corpo.
Senza farci caso mi scese una lacrima ma l'asciugo subito dopo faccio per spegnere la musica se no sarei scoppiata in lacrime. Faccio per posare il telefono che vedo la mia amica avvicinarsi ma nessuno con lei..abbasso lo sguardo verso il pavimento.
Io: non è venuto venire vero?
Lei: no..mi..senti ci riproverò..
Io: fa nulla
Butto la sigaretta a terra e con passo svelto percorro la folla di ragazzi che si era creata vado vicino alla porta per entrare che lo vedo con i suoi amici
"Fanculo". Lo fulminò con lo sguardo. Uno sguardo pieno di dolore rabbia e...delusione. Non so se gridargli un "ti odio" oppure un "ti amo". Non so che sensazioni provo in questo momento.
Lui mi guarda ma gli passo veloce vicino senza salutarlo. Sguardo freddo. Cosa cazzo gli ho fatti per soffrire così tanto? Cosa cazzo ho fatto per meritarmi tutto questo dolore? Mi sembra di avergli dato tutto l'amore che avevo nel cuore.
L'ho amato con tutta me stessa.
Da odiare me e non lui.
Sussurro un grazie e me ne vado. Sicuramente mi avrà sentito era attento a quello che facevo sbatto la porta dietro di me e entro.
Salgo le scale e mi dirigo verso il bagno mi chiudo a chiave e tiro fuori dalla tasca una lametta. Tiro su la manica e inizio con Dei piccoli tagli poi sempre più lunghi e profondi uno dietro l'altro...vedo solo il sangue gocciolare e io sto meglio. Prendo un tovagliolo e mi asciugo il sangue e lo metto dentro alla manica lasciandola li siccome la camicia è bianca e non voglio sporcarla.
Il suono della campanella mi riporta alla realtà esco dal bagno per poi scendere le scale.

Uscendo da scuola sento il telefono vibrare, lo prendo e leggo
***
Ex:
dai vieni qui con me sono solo..voglio stare un po' con te
Sorrido stupidamente non so nemmeno io perché lo faccio.

Io:
dai lo sai come faccio a venire?

Ex:
tu vieni stiamo un po' da soli sul letto e puoi anche dormire qui con me

Leggendo quel messaggio mi bloccai non lo so ma anche io avevo voglia di passare un po di tempo con lui.

Io:
vorrei così tanto ma non posso proprio i miei non mi lascerebbero mai
Ex:
Va bene piccola faremo per un'altra volta
***
Rimango scioccata lui non mi cercava mai come sta facendo in questi giorni. Non è da lui.

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