Nico (II)

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"Ehi, tranquillo Raggio di Sole. Va tutto bene"
Quelle parole lo rassicurarono.

I due si staccarono
"Se dici a qualcuno di questo io-"
"Tranquillo, ho la bocca cucita" rispose sorridendo
"Riguardo a quello che ti è successo poco prima..."
"Ho avuto un blackout"
"Un blackout?"
"Una serie di flashback che mi distaccano dalla realtà"
"Come se sognassi ad occhi aperti?"
"Sì, quello"
"Allora hai avuto un incubo, ne vuoi parlare?"
Nico rimase zitto, non sapeva se raccontargli o meno delle cose che aveva visto, se fidarsi di lui... lo aveva appena conosciuto, ma gli trasmetteva un senso di calore.
"Lo prenderò come un no. Allora... sei anche tu del Campo Mezzosangue?"
"Sì, sono Nico di Angelo"
"Sei il figlio di Ade!"
"Già"
All'improvviso ebbe paura che Will sarebbe stato l'ennesimo ad allontanarlo dopo aver scoperto il suo genitore divino, ma non lo fece.
Annuì e basta per poi grattarsi la testa.
"Ehi! Cos'hai lì?"
"Dove?"
"Hai il braccio viola!"
Il figlio di Apollo prese il braccio di Nico facendolo trasalire per quell'improvviso contatto fisico.
"Sei ferito!"
Gli alzò la manica del giubbotto da aviatore e toccò alcuni lividi che si era procurato sul braccio facendolo sussultare.
"Togliti la giacca"
"Cosa? Perché?"
"Togliti la giacca"
"No"
"Ordini del dottore"
"Sono un figlio di Ade, ti posso uccidere in uno schiocco di dita"
"Ne hai le forze?"
Nico sapeva che aveva ragione allora non ribatté e si tolse il giubbotto.
"Sei ferito su entrambe le braccia, lividi, graffi... hai fatto a botte con un grifone senza spada?"
Non rispose.
Avrebbe preferito mille volte battersi con un grifone a mani nude invece di fare un viaggio nel Tartaro.
Solace prese delle foglie ed un po' di terriccio poi ci sputò sopra e lo mescolò con le mani.
"Che schifo!"
"Non capisco l'italiano, ma so che quello che hai appena detto non è nulla di buono. Questo qui ti aiuterà a calmare le ferite sulle braccia"
"Come fai a sapere che sono italiano?"
Il figlio di Apollo si fermò due secondi a riflettere e le sue guance arrossirono.
"Ho solo tirato ad indovinare"
Nico non ci credeva, ma non voleva mettersi contro uno che gli avrebbe potuto tirare una poltiglia di terra e saliva in faccia da un momento all'altro.
Will prese di nuovo il braccio sinistro del figlio di Ade e ci spalmò sopra il composto che aveva creato. Nico non si lamentò, non provò dolore, sentì le braccia come rinfrescarsi e il figlio di Apollo faceva il tutto molto delicatamente, quasi come avesse paura che, se non avesse fatto attenzione, Nico si sarebbe frantumato in mille pezzi.
"Cosa ci hai messo?"
"Del prezzemolo, della terra e saliva. Non mi aspettavo di trovare del prezzemolo in realtà, sai? Questa spezia viene usata soprattutto in cucina, ma ha anche delle proprietà calmanti..."
Il figlio di Ade non ascoltò tutto con attenzione, solo la prima parte. Si sentiva come se si stesse per addormentare, non capiva se fosse perché quell'argomento lo stava annoiando o perché la voce del figlio di Apollo sembrava una melodia.
"Fatto!"
Will gli aveva spalmato il terriccio su entrambe le braccia e aveva le mani tutte sporche.
All'improvviso si sentì come una voce nell'aria
"Sveglia Will!"
"Scusa Raggio di Sole. Devo andare"
"Aspetta!"
"Che c'è?"
"G-grazie"
"Prego. Alla prossima Raggio di Sole!"
Poi la sua figura scomparve.
Nico era confuso, era la prima volta che qualcuno lo trattava così calorosamente al di fuori di Hazel.
Sentiva come un fuoco dentro di sé, ma non il tipo di fuoco che bruciava e distruggeva, no.
Era quel tipo di fuoco che ti faceva sentire bene, ti faceva sentire protetto.
Era da tempo che non provava questa sensazione.
Si maledisse per provare quella sensazione.
Non si doveva fidare di Will, non doveva lasciargli passare le sue mura.
Tanto lui sarebbe stato l'ennesimo che lo avrebbe abbandonato, presto o tardi si sarebbe accorto del mostro che era Nico di Angelo.
Dopotutto lui non era tanto diverso dalle creature che aveva visto negli Abissi Infernali.
Si destò anche lui da quel sogno e si ritrovò di nuovo nella giara.
Non era cambiato nulla.
Era ancora in quella buia giara.
E ci sarebbe rimasto.
Nessuno sarebbe andato a salvarlo.
Dubitava che qualcuno lo avrebbe fatto.
Si sentì di nuovo l'ossigeno mancare e la fame assalirlo, allora mangiò un altro seme di melagrana. Gli mancavano otto notti e sarebbe andato a fare una visita a suo padre.
Si rannicchiò nuovamente su se stesso e piano piano si addormentò.
Era di nuovo nella valle e c'era Will Solace accanto a lui, disteso per terra che dormiva.
"Ehi"
Nessuna risposta.
All'improvviso il suo naso si illuminò, come una lucciola.
Lo scosse un po' con la mano e lui gemette per poi svegliarsi.
"Ti ho aspettato un sacco!"
Disse mentre sbadigliava.
Indossava gli stessi abiti di ieri, ma aveva con sé delle bende e dei cerotti.
"Come hai fatto a portare con te degli oggetti in un sogno?"
"È bastato solo dormirci insieme"
"Sul serio?"
"Sì sì"
Era la prima volta che sentiva di cose del genere e ne era impressionato.
"Mi fai vedere le braccia?"
Nico gli porse le braccia poi Will tolse il terriccio, ormai indurito, e gli avvolse le braccia nelle bende.
"Le tue ferite si sono schiarite un po' con il terriccio, ha funzionato!"
"E bravo la Lucciola"
"LUCCIOLA?!"
"Mentre oggi mi aspettavi dormendo il tuo naso si è illuminato, sembrava una lucciola"
"Ehi!"
"È la prima volta che vedo un figlio di Apollo che fa questo"
"Non è vero, non sono l'unico!"
"Va bene, come vuoi" gli scappò una risata.
Continuava a sorridere e si girò verso Will.
Lo stava fissando e questo mise Nico in imbarazzo facendolo girare.
I due rimasero in silenzio per qualche minuto.
"Tra poco mi devo risvegliare" disse il figlio di Apollo continuando a non guardarlo.
"Va bene, Lucciola"
"Alla prossima Raggio di Sole"
Disse e se ne andò dissolvendosi di nuovo nella luce. Il figlio di Ade rimase un altro po' nel sogno. All'improvviso sentì di nuovo i ricordi assalirlo, stava avendo un altro blackout.
Però stavolta non c'era Will ad abbracciarlo.
Le cose che aveva visto, i mostri, le voci...
"Arrenditi"
"Nessuno ti amerà"
"Tutti ti hanno abbandonato"
"Non cambierà nulla"
"La vita ti porterà solo dolore"
"Alla fine morirai e niente varrà più"
Si mise a gridare nuovamente.
Cerco di ancorarsi alla realtà, di dimenticare.
Odiava quelle voci, tra tutto quello che aveva visto nel Tartaro quelle erano il ricordo più brutto. Si arrese quasi alle tentazioni di quelle voci, ma riuscì a destarsi. Non sapeva come aveva fatto però fu in grado di non ascoltare.
Finalmente il blackout terminò e si ritrovò nella giara non più nel sogno.
Ingoiò un altro seme di melagrana, gli mancavano sette notti.









ANGOLO AUTRICE

La foto all'inizio del capitolo pure l'ho trovata su Pinterest (non scrivono mai il nome degli artisti :/ )e sembrava fatta apposta per questo capitolo >w<

La foto all'inizio del capitolo pure l'ho trovata su Pinterest (non scrivono mai il nome degli artisti :/ )e sembrava fatta apposta per questo capitolo >w<

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Traduzione:
Un giorno, Will e Nico stavano camminando nel Campo Mezzosangue e passarono davanti alle case dei Tre Pezzi Grossi. Improvvisamente, un vento forte soffiò facendo cadere Nico nelle braccia di Will. Nico sapeva che era stato Jason, ma prima che potesse reagire, muri di pietra si inalzarono circondandoli e imprigionando entrambi.
Hazel.
Nico si accorse di piccoli buchi nei muri, vedendo tre occhi: uno blu, uno d'oro ed uno verde. Tutto questo accadde in tre secondi, nessuno dei due si era smosso dall'altro. Nico guardò Will, arrossendo.
"Ehm, mi dispia-"
Fu interrotto da Will che si era chinato verso di lui baciandolo. Nico restituì il bacio e tutto era perfetto finché non furono bagnati da un'onda di acqua e sentito Percy urlare:
" ECCO, AVETE UN BACIO SOTT' ACQUA, DATO CHE SIETE IL TIPO DELL' ALTRO!"

Adoro questo head- canon.

Alla prossima Semidei!

Il sogno che mi ha salvato- SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora