Capitolo 3

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"Magari domani andiamo a farci un giro e lo ritroviamo" cercava di fermarmi Alessia.

Ero già pronta per uscire e andare a cercare il ragazzo.

"Magari lo ha fatto di proposito!" le dissi prendendo il giubotto.

"Aspetta dai, magari lo porta lui. Gli hai detto dove era l'hotel" ribatté ancora.

"Veramente me lo ha spiegato"

"Tecnicamente lo sa allora".

Non mi aveva ancora convinto.

"Dai, Luna..."

Non finì che suonó il telefono della stanza. Risposi io, essendo più vicina.

"Pronto?" Chiesi.

"Mi scusi, lei é la signorina Luna?" Rispose una signora della segreteria dell'hotel.

"Si, sono io"

"C'é una chiamata per lei" disse prima di passarmi a un'altra persona.

"Pronto?" Disse. Oddio. Era la voce del ragazzo.

"P-pronto?"

"Parlo con Luna?"

"Si"

"Sono il ragazzo di prima, ho qui il tuo portafogli che ti era caduto" mi disse tranquilmente.

"Grazie..." dissi cercando di scoprire il suo nome.

"...Orlando. Mi chiamo Orlando" mi disse. Probabilmente stava sorridendo da come era la sua voce.

"Allora piacere Orlando" dissi divertita.

"Piacere Luna" rispose divertito anche lui.

"Quando ti posso portare il portafogli?"

"Quando vuoi" risposi subito. Non mi sarebbe dispiaciuto rivederlo.

"Oggi sono occupato. Che ne dici di incontrarci davanti Mcdonald's per fare colazione? Ce ne é uno vicini dove ci siamo scontrati" mi disse entusiasta.

"Va bene, verró" dissi mettendomi a giocare con il cavo del telefono.

"A domani allora" mi disse.

"A domani" ricambiai.

Non rimisi subito giù. Neanche lui lo fece.

"Visto? Che ti avevo detto?" Mi disse Alessia mentre attaccavo il telefono alla cornetta.

"Si, avevi ragione" dissi buttandomi sul letto.

Ed era vero. Aveva ragione. Se fossi andata via, Orlando non mi avrebbe invitato e non lo avrei conosciuto. E non é mica brutto, anzi, quegli zigomi alti e quei suoi occhi marroni sono bellissimi. Ed é pure simpatico. Sempre pronto ad aiutare e molto gentile verso gli sconosciuti.

E ritornando al punto di prima, é molto bello.

"Si, avevi ragione" dissi ancora.

"Sono felice per te. Quando te lo riporta?"

"Ci incontriamo domani mattina per fare colazione insieme al Mcdonald's"

"E come fai con le lezioni a scuola?"

"Iniziano la prossima settimana" risposi.

"E la strada?"

"Chiederò in giro" risposi ancora. Era assillante!

"Ok" mi disse sorridendo.

Passarono alcuni minuti, poi Alessia interruppe il silenzio.

"Alessia, se ti mostro una foto di Orlando, magari lo riconosci?" mi chiese.

"Si, credo di si".

Prese il cellulare e cercó nella galleria. Poi mi mostró la foto.
Era un ragazzo identico ad Orlando, tranne che portava, nella foto, un cappellino di un rosso acceso. Strano abbinamento con i suoi capelli nero- castani scuri riccioli.
Si, era senza dubbio Orlando senza cappello.

"Si, credo sia lui" le dissi.

"Oddio. Oddio. Magari é lui" esclamó.

"Chi é chi?" Chiesi perplessa.

"No, niente. Ho pensato ad alta voce"

"Okay, peró non tenere segreti con me"

"Tranquilla, lo scoprirai molto presto" disse col suo sorrisetto malefico.

"Mi inizi a fare paura, sai?" le dissi osservando bene il suo sorrisetto malefico e ributtandomi nel letto.

"Dovrei" disse per poi fare la risata malefica classica nei film.

Tutte e due scoppiammo a ridere.

"Che ne dici di fare un piccolo pigiama party?" le chiesi "Se vuoi ti lascio il divano, dopo esserci viste un bel film.

"Affare fatto" disse alzandosi "a patto che facciamo i pop corn".

E tutte e due scoppiammo ancora a ridere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 29, 2015 ⏰

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