Prologo

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La terra tremò per qualche secondo e un tonfo arrivò dall'esterno. Kami si ribaltò giù dalla branda e rimase bloccato per qualche secondo. Appoggiò una mano sul suolo, la terra era fredda e asciutta.

Si tirò su. Strinse il pugno. Il medio e l'anulare mozzati si mossero appena, erano trasparenti ma velati, come il resto della mano. Un luccichio arrivò dal polso, percorse le dita e tornò giù. Era tutto a posto.

« Sono a Eien, sono morto » mormorò.

Si accarezzò la sottile e lunga barba nera e affondò due passi decisi verso la mantella appesa al muro, la agguantò e risalì gli scalini dell'abitazione interrata.

« Cos'è questo baccano? »

L'area esterna era deserta. Il sole brillava e sole poche nuvole navigavano nel cielo. Kami zoppicò verso il sentiero di terra battuta. Anche il vialetto era vuoto.

Strano. A quell'ora era sempre pieno di gente.

Una nube di polvere si sollevò sopra i tetti di paglia secca e riempì la strada davanti a lui.

Kami portò le mani alla testa e girò l'angolo. « Che diavolo sta succedendo? »

Un ragazzo arrivò di corsa e gli finì addosso cadendo per terra. Kami tenne la gamba zoppa salda al suolo, un altro uomo si immobilizzò appena lo vide.

« Dannazione » esclamò Kami. Entrambi avevano la semplice tonaca bianca. « Che state facendo, matricole? »

« S-signore, i-io... » Quello caduto si tirò su e indicò dietro le spalle di Kami.

Che aveva da blaterare in quel modo?

« Allora, soldato? » disse ancora Kami.

Il giovane restò ammutolito. Il compagno gli strattonò la manica, si scambiarono uno sguardo e corsero via.

« Ehi, dove credete di andare? Vi troverò e vi farò cacciare dalla città! » Scosse la testa. Era assurdo che si comportassero in quel modo, era pur sempre il loro generale.

Kami si raddrizzò la barba che aveva piegato all'insù senza volere. Quel dannato ammasso di peli a cui teneva così tanto prendeva una strana piega ogni volta che si infuriava.

Doveva proseguire la sua ispezione. Avrebbe punito tutti quelli coinvolti, che fossero matricole o meno. Si voltò dall'altra parte.

Kami rimase pietrificato. La torre di guardia era crollata sulla strada. Qualcosa doveva averla colpita.

Scattò verso le travi di legno che occupavano la camminata, la palizzata era aperta in due da uno squarcio e una lingua di fuoco azzurrino si arrampicò su ciò che restava della struttura.

Kami si coprì il volto d'istinto, ma quelle fiamme non lo bruciarono.

Poco più in là una sagoma stava immobile a guardare le rovine. Una guardia.

Kami si fiondò verso il terrapieno adiacente, scalò la montagnola e agguantò l'uomo ancora tremante.

« Che cos'è successo!? » Lo sballottò con forza.

« Generale! Siamo sotto assedio, hanno colpito la torre ovest, sono arrivati! Sono in città, sono in città! »

Era delirante. Se quelli erano i suoi soldati, ci sarebbe voluta una bella ramanzina ai sottufficiali.

« Calmati soldato! Arrivati chi? Chi ha combinato questo casino? »

« Gli Yokai. »

Kami sussultò. Yokai? Questo significava una sola cosa: la loro tregua era stata appena spezzata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2021 ⏰

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Eien - Akuma No ShiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora