l'incontro

50 3 4
                                    

Tom's pov

"Comunque io sono Evelyn piacere ma gli amici mi chiamano Eve"

Evelyn... era un bellissimo nome, le si addice perfettamente pensai. Sembrava una ragazza dolce, aggraziata e i suoi occhi trasmettevano qualcosa che non avevo mai visto. Sotto l'allegria del momento probabilmente procurata dal alcool che aveva bevuto poco prima si nascondeva un velo di delusione e speranza.

"Io sono Tom, piacere mio" risposi velocemente. Mi ero soffermato troppo a osservarla. Tutti mi facevano sempre notare questa cosa, sì mi piaceva parlare con le persone ma io ero un grande osservatore, notavo ogni minimo particolare degli altri.

Lei era bella, ma non parlo di una bellezza come quella delle modelle che si trovano sulle copertine delle riviste, lei aveva una bellezza unica, una bellezza semplice. Indossava un vestito blu notte che le fasciava i fianchi e le faceva risaltare le sue forme, ai piedi aveva un paio di tacchi probabilmente troppo alti per lei perchè faticava a camminare con quelli e sul suo viso era stato applicato pochissimo trucco a differenza delle altre ragazze in questo locale. Non mi sembrava la solita ragazza da feste, mi trasmetteva qualcosa di molto più profondo.

Non riuscivo a staccare gli occhi da lei.

Forse avrei dovuto ascoltare il consiglio di Harry, mio fratello: " devi andare avanti Tom, se con Emily non è finita bene non vuol dire che tu non possa ritrovare l'amore".

Era da mesi che evitavo ogni contatto con qualsiasi ragazza che poteva essere interessata a me, mi rifiutavo di provare ad avere una relazione, stavo sopprimendo i miei sentimenti.

Sarà stato il drink, Harry o il mio cuore stufo di non provare più nulla, ma mi convinsi, avrei fatto qualcosa.

Evelyn's pov

Mi persi in quegli occhi così profondi, non so per quanto tempo ci guardammo ma poi il nostro scambio di sguardi fu interrotto da una Daisy un po' troppo brilla.

"Ehii cosa ci fai qui torna dentro con noi" mi disse con tono premuroso.

"Credo che tornerò in hotel sono stanchissima" e poi avrei voluto aggiungere: ho pure versato un drink addosso a un ragazzo molto carino che ora mi sta guardando e io come una stupida non so che dire ma era troppo lungo e suonava male.

"Va bene ci sentiamo domani mattina, stai attenta" concluse lei prima di ritornare dentro.

Dovevo assolutamente scappare dalla situazione imbarazzante che si era creata tra me e quel ragazzo dai capelli mori.

Così mi voltai e velocemente raggiunsi l'uscita e chiamai un taxi. New york era proprio bella, milioni di luci, persone che camminano divertite per le strade. Ho sempre pensato che questa fosse la città dei sognatori, chissà magari la fortuna sarebbe stata dalla mia parte questa volta.

"Evelyn aspetta!"

Sentii una voce maschile chiamarmi, mi voltai e mi trovai a pochi centimetri dal suo volto.

"Sono..." iniziò.

"Oh Tom, giusto?" Certo che so chi sei, come potevo dimenticarlo.

" Sì giusto, sono qui per registrare un film ma domani ho la giornata libera, mi chiedevo se per caso ti andrebbe di bere qualcosa insieme" disse.

" Si, certo perchè no?" il mio cuore batteva all'impazzata, cosa mi stava succedendo.

" Qui alle 18:00 va bene?"

" Certo alle 18:00"  ripetei più per avere la conferma di non star immaginando tutto che per effettivamente ricordarmi l'orario.

Ci salutammo e corsi nel mio taxi che nel mentre era arrivato.

Entrata in hotel mi tolsi quei tacchi scomodissimi e mi buttai nel letto e finalmente dopo tanto tempo sorrisi.

Alla fine non era stata una brutta idea venire qui a New York.

-------------------------------------------------------------------------------------

spazio autrice: sono tornataa, come sempre vi chiedo se il capitolo vi è piaciuto di lasciare una stellina.

Vi auguro una buona pasqua!

Sarà destino?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora