28 Dicembre, 2019

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La pioggia fuori continua a scendere come se non stesse piovendo ininterrottamente da questa mattina.

Nicolas è allungato sulla scrivania dello studio a pancia in giù, con il viso rivolto verso di me ed un cuscino sotto il mento, ho abbassato la sedia girevole per star seduto con il volto alla sua stessa altezza.
Con le mani sulla sua schiena sto disegnando qualche forma indecifrabile, passandogli lentamente le dita sulla maglietta. Ci stiamo fissando l'un l'altro con gli occhi stanchi dalla giornata di lavoro, ma finalmente rilassati.

In studio non c'è nessun altro, siamo rimasti solo noi. Abbiamo preso del sushi per cena e il povero raider ha suonato, zuppo d'acqua, ormai un'ora fa...
Ultimamente a Nicolas piace restare in studio quando vanno via tutti. Sì, forse non sarà il luogo più romantico del mondo, ma fondamentalmente non ne abbiamo nemmeno bisogno, nè io nè lui...

-Non lì bastardo!- mi dice ridacchiando.

-E invece si, proprio qui!- gli rispondo con un sorrisetto malizioso mentre inizio seriamente a fargli solletico nel suo punto più debole.

In studio a fine giornata c'è "un bel calduccio" come dice Nic, e soprattutto con la pioggia ed il freddo fuori è molto soddisfacente restarsene qui.
Ceniamo spegnendo quasi tutte le luci, accendo spesso la candela profumata al cioccolato, che a Nicolas piace tanto, mettiamo sulla TV un film o qualche puntata di una serie da guardare insieme, che il novanta percento delle volte resta ignorata sullo schermo.
Ci ritroviamo spesso a guardarci senza neanche bisogno di parlare di qualcosa, a mangiare la cena con una mano incastrata in quella dell'altro, anche a rincorrerci per tutto lo studio mentre ridiamo come dei cretini, bambinoni di ventitrè anni mai cresciuti...

-Sei tu che ti vuoi mettere sulla scrivania ogni volta, io te l'avevo detto di metterci sul divano. Non ti avrei torturato col solletico...-

-Falso. E poi qui mi piace perchè posso guardarti mentre mi fai i grattini alla schiena. Ma comunque non è vero, lo avresti fatto eccome, anche più di così. Perchè sei stronzo...-

-Ah si? Allora niente più grattini e soprattutto niente dolce...- gli dico con fare saccente mentre incrocio le braccia al petto.

-Nooo eddai non smettere...- mi risponde cercando di portarmi di forza un braccio sulla sua schiena.

-E poi, quale dolce? Non l'abbiamo mica preso...-

-No, effettivamente no. Ma oggi quando ho fatto la spesa per la puntata ho pensato che avrei potuto prendere qualcosa per stasera, visto che avremmo cenato qui...-

Gli si illuminano gli occhi: che goloso che è...
Sapevo che prendere il dolce mi avrebbe fatto guadagnare punti stasera.
Si tira su con la schiena in meno di un secondo...

-Cosa hai preso? Io non ho visto niente in dispensa!-

-Ehh no, troppo facile così, devi meritartelo...-

-Daii Cesi... Ti faccio un massaggio lungo mezz'ora!-

-Non dirlo, che poi ti tocca davvero eh...-

Mi piace stuzzicarlo un po', farlo soffrire un pochino, a volte fa finta anche di arrabbiarsi... Ma cedo facilmente quando mi guarda con i suoi occhi scuri.

-Cosa devo fare Signor Cantelli per meritarmi il dolce allora?-

-Messere, grazie...-

-Uff... Messer Cantelli...-

-Intanto devi indovinarlo. Altrimenti non te lo do...-

-Gelato?-

-No... Ma ti pare poi che con zero gradi fuori e il diluvio prendo il gelato?-

You Wanna Look Back On In The Cold || CesolasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora