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Non sapevamo esattamente perché, ma io e lei ci trovavamo in quel vecchio parco giochi insieme a loro.

Non avevamo la più pallida idea di cosa fare.

A quei tempi, Jonie aveva tredici anni e non parlava mai.

Io ne avevo tredici e mezzo, e avevo parlato fin troppo.

Così tanto che fui io a portarla lì, con i suo pantaloni corti al ginocchio blu e le sneakers rovinate.

Conoscevo quel gruppo di ragazzi più grandi e ne ero affascinato.

Ci offrirono del fumo.

- No. - diceva lei, balbettante e ansiosa.

Io accettavo, senza sapere niente di quello che stavamo facendo.

- Giochiamo al gioco della bottiglia. -

Non c'erano bottiglie.

Presero una bomboletta da terra, di quelle usate per i graffiti.

Jonie non aveva mai baciato nessuno.

Io non avevo mai baciato nessuno.

Lei mi prese la mano.

- Cal.. -

La strinsi forte.

Lei era spaventata all'idea del contatto fisico.

La bomboletta giró.

Jonie non voleva toccare Fraser.

Lui era troppo grande per lei.

Lui si avvicinò alle sue labbra e le rubó quel primo bacio che avrei dovuto darle io.

La mia amica si allontanó di scatto e rimase zitta.

La bomboletta girò ancora e quella volta fui io a baciare Jonie.

A lei non piaceva quel gioco e non le piaceva l'odore del fumo all'interno della mia bocca, ch'era passato alla sua.

Ma a me il suo sapore era piaciuto.

Erano le 23:16.

Tonammo a casa.

I don't know || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora