➁° 𝔠ᵃ𝐩𝓲𝐓𝐨ℓØ

52 12 2
                                    

Ora che vi siete schiariti le idee sul mio conto e ve le siete portati nel vostro cervellino, possiamo iniziare.

Mi trovo, come al solito sul letto nella mia camera, a leggere "Moby Dick" di Herman Melville. Mi sono sempre piaciuti i romanzi americani sugli animali: sono così affascinanti e sorprendenti, e se non avete sedici anni come me non potrete mai capirmi. Poco dopo la mia assoluta quiete è stata rubata da mio zio che interrompe il silenzio entrando e sbattendo la porta contro il muro bianco, con sfumature rosa pastello, di fronte ad esso. Da quando i miei genitori sono morti in un incidente stradale, avevo circa sette anni, lui e sua figlia si sono presi cura di me d'allora. So che vi state chiedendo dov'è sua moglie e beh...ve lo dico io. In questo momento si trova a lavoro, è un CEO di un lussuoso albergo qui a Seul, ed è la donna più spietata che io conosca. Almeno lo è con me ma non almeno con lo zio e sua figlia. Lo conosco così bene che potevo leggere dal suo viso la frase che vuole pormi.

Zio Dohyun: Lisa ma che diavolo stai facendo? Ti metti a leggere? E' tardi, sono le 7:50 del mattino devi andare al college! La colazione è già pronta è di sotto, sbrigati!

Alzai gli occhi al cielo mentre lui esce dalla stanza. Mi alzo in piedi, poso il mio libro tra gli altri sullo scaffale sopra la mia piccola scrivania rosa pastello e vado verso il mio grande armadio color albicocca pallido dove preparo il mio outfit mattiniero per andare a scuola. Indosso un maglione a maniche lunghe, perché eravamo in autunno e non volevo fare figuracce rimanendo congelata dal freddo davanti a tutti, dei jeans a vita alta, dove poi ho infilato il maglione, e infine delle scarpe fila completamente bianche per finire il mio look.

 Indosso un maglione a maniche lunghe, perché eravamo in autunno e non volevo fare figuracce rimanendo congelata dal freddo davanti a tutti, dei jeans a vita alta, dove poi ho infilato il maglione, e infine delle scarpe fila completamente bianche ...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Afferro da sopra la sedia accanto al pouf il mio zainetto, me lo metto in spalla e scendo in cucina per gustarmi la colazione preparata dallo zio.

Zio Dohyun: Avanti siediti e mangia cosa ti ho preparato.

Lisa: Oh mio dio! Sono le crepes al cioccolato con i frutti di bosco! Le mie preferite!

Zio Dohyun: Lo so

Lisa: Grazie mille zio!

Zio Dohyun: Di niente

Mangio in fretta e furia quelle frittelle perché sono davvero in ritardo, salto giù dalla sedia e corro dritto verso la porta d'ingresso per uscire. saluto mio zio con un cenno della mano che subito dopo incastro sotto lo zainetto, che ho sulla spalla sinistra, per mantenerlo. Arrivata a metà strada mi accorgo di essermi dimenticata di lavarmi i denti, così vado dal tabaccaio a comprarmi delle gomme forti alla menta. Arrivata lì noto davanti al negozietto un piccolo affollamento di giovani liceali, ma la cosa che non mi quadra è il motivo che sono tutte femmine. Mi infilo tra la folla e mi metto davanti a tutte, urlavano così a squarcia gola che persino un sordo poteva sentirle, immagino le loro pupille in fiamme, ma la cosa realmente accaduta era che mi sono scoppiati i timpani e mi fa male tanto la testa. Appena i miei occhi videro la causa di questo trambusto rimasi sbalordita ma anche stordita: perché urlavano e creavano un affollamento solo per vedere un ragazzo comprare delle sigarette? E in più lui mi sembrava anche abbastanza irritato dal loro comportamento che non so come ma per reagire spezza in due il pacchetto, appena comprato, che aveva in mano, si vede che era molto arrabbiato. Tutti si accorsero di quel movimento insolito, ma pochi minuti dopo il silenzio ritornano tutti a fare quello che stavano facendo. Bah, che strano. Sono entrata, facendo finta di niente, dentro il locale e mi sono comprata le gomme che stavo cercando, appena ho dato i soldi al cassiere stavo per uscire quando una grande mano mi afferra saldamente il braccio e mi tira verso di sé.

𝒜𝓇𝑜𝓂𝒶 𝒹𝒾 𝒮𝒶𝓃𝑔𝓊𝑒 | LisminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora