41.

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Il mattino seguente come di consueto ero andato a scuola, il sabato per fortuna avevo lezioni abbastanza tranquille e finivo prima di tutti gli altri giorni.
A pranzo mi ero incontrato con Liam e Zayn e stavamo parlando della festa di quella sera a casa Horan.
Dentro di me provavo una strana sensazione, in parte ero felicissimo di andare a quella festa, morivo dalla voglia di divertirmi con i miei migliori amici, avrebbe mangiato la pizza, ballato, ci sarebbe stato l'alcol, avremmo passato sicuramente una delle serate migliori del mondo.
Ma da d'altra parte l'ultima cosa che volevo era rivedere Harry, anche se c'è da dire che questo desiderio era anche un po' contraddetto, sempre da me stesso.
Una metà di me desiderava rivederlo, era da così tanto che non ci parlavamo e non stavamo un po' insieme, in più sicuramente i ragazzi avrebbero messo qualche storia su instagram e far vedere a quella tipetta della sua classe che era anche con me mi dava un sadico piacere.
C'è da dire comunque che però un'altra parte di me, forse quella più concreta, non voleva affatto vederlo.
Mi andava bene beccarci solo fra i corridoi e dovevo assolutamente convincermi che non mi importava niente né di lui né di quella tipa...
Eppure mi sentivo così combattuto.

"Lou? Mi stai ascoltando?" aveva chiesto Liam schioccando le sue dita davanti al mio viso e riportandomi alla realtà.
"Uh? Scusa Payno, non stavo seguendo il discorso" avevo ammesso.
"È tutto okay?" mi aveva domandato poi in modo leggermente più preoccupato.
"Si, va tutto bene, stavo...stavo pensando a questa sera".
"Ecco proprio di questo ti stavo parlando. Secondo te dovrei chiedere a Liam se posso portare Maya?".
Maya e Liam avevano iniziato a frequentarsi dall'estate prima e stavano insieme da più o meno dicembre.
"Si perché no? Non penso che lui si faccia troppi problemi" avevo risposto.
"Ti ha detto se viene qualcun altro?" avevo poi chiesto curioso.
"Beh Zayn porta anche Gigi e c'è la ragazza con cui si sente Nello, mi pare di ricordare che si chiami Sophie, poi per il resto siamo solo noi. Ma secondo te roviniamo la serata portando anche altre persone?".
"No, anzi, alla fine più siamo più ci si diverte, quindi non fatevi troppe preoccupazioni" li avevo rassicurati.
"Ci fidiamo" aveva risposto Zayn e poi avevamo finito di pranzare.

Quel pomeriggio a casa non avevo fatto gran che, a dire il vero il tempo sembrava non passare mai.
Per arrivare prima a sera senza morire di noia avevo deciso di andare a fare una corretta e qualche tiro a pallone magari, così ero uscito indossando pantaloncini e una maglietta a maniche corte ed ero andato fuori verso il campo che si trovava vicino casa.
Dopo cinque minuti di corsa sentivo il corpo andare meccanicamente, era una cosa che mi succedeva sempre, le mie gambe continuavano a spingere e il mio cuore a pompare, avevo messo una fascia che mi tenesse i capelli, stavano diventando un pochino troppo lunghi ma ad essere sincero mi piacevano davvero tanto.
Dopo altri cinque minuti avevo ormai i muscoli delle cosce e i polpacci che non sentivano più né la pressione né un po' di stanchezza, l'adrenalina aveva preso il controllo di tutto il mio sistema e andavo avanti con l'unico obbiettivo di sfogare.
Non sapevo bene che cosa, in realtà spesso non c'era un motivo di base, ma uscire di casa e correre mi faceva davvero stare tanto bene, era come se in qualche modo il mio cervello si liberasse da tutto e da tutti, intorno a me non c'era più nessuno e finalmente potevo stare libero da ogni tipo di pensiero.
Avevo passato fuori più di due ore e mezza, tra corse varie, tiri in porta, ad un certo punto mi ero anche disteso nell'erba sotto il sole per godermi il calore della giornata.

Erano circa le sei quando avevo di nuovo raggiunto casa mia, la prima cosa che avevo fatto era una doccia, una bella e rilassante doccia calda passando il getto dell'acqua sui muscoli delle gambe quasi per massaggiarli.
Dopo di che mi ero insaponato lavando bene i miei capelli e passando poi sul tutto il corpo, una volta uscito e asciugato mi ero spalmato il mio olio di mandorla sul corpo e avevo raggiunto la mia camera prendendo qualcosa da vestire.
Avevo optato per una camicetta a scacchi che mi avevano regalato al mio compleanno della Burberry ed un paio di jeans neri con uno strappo sul ginocchio.
Tornato in bagno avevo poi asciugato i miei capelli pettinandoli per bene ed i fine mi ero fatto una passata del mio profumo preferito.
-Nì io comunque ci sono, passo che ti do una mano?- avevo chiesto scrivendogli un messaggio.
-Mi faresti un grande favore- mi aveva risposto e detto quello ero salito in macchina e avevo raggiunto casa del mio amico.

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