l'idiozia di mark

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"Will questa cantina fa schifo, disse Mark "

"Preferivi essere inseguito da Pete?"

"No ma almeno togli le ragnatele dai bauli"

Will lo fulminò con lo sguardo, era stupito dal fatto che fosse sopravvissuto a Pete e doveva tenerlo al sicuro fino al momento giusto.

"Ah, un ultima cosa Will", guardò accanto a lui,

"mi servirà una di quelle" disse indicando la giacca di Will attaccata alla porta.

Will era un uomo alto e magro dai lineamenti morbidi e dai dolci occhi marroni, il contrario di un guerriero, però si può definire un genio. Casa sua si trovava nel centro della città anche se non era molto appariscente, accanto ad essa si trovava anche il bar che gestiva dove vendeva cibo pozioni e la sua specialità, un delizioso miele selvatico, a quanto pare era l'unico nella nazione a conoscere un luogo dove delle api vivessero libere in degli alveari naturali. All'insaputa di tutti però nascondeva una stanza della sua casa, più in particolare una cantina, il quale ingresso era situato sotto alle scale, ora in questa cantina si nascondeva Mark, il pazzo che aveva attaccato Pete, colui che voleva scatenare una rivoluzione nella nazione.

"Non uscire da qui Mark, ti stanno sicuramente cercando."

"certo Will, nessun problema. "

Will uscì di casa e andò ad aprire il bar, era appena sorto il sole. Già durante l'ora della colazione arrivarono molte persone al bar e Will continuò a fare tutto come aveva sempre fatto, superato l'orario della colazione Will usci dal bar per vagare nella città. La capitale era una grande città, piena di case e con altrettanti negozi, il municipio era un grande edificio in pietra eretto su due piani al centro di un lago, le imponenti mura racchiudevano tutti gli edifici della città , tranne uno, il castello, esso si trovava sulla cima delle montagne e sovrastava tutta la valle.

Allora si diresse verso la bottega dei vestiti per comprare il vestito che gli aveva chiesto Mark.
Una volta all'interno chiese al negoziante per l'abito e nell'attesa esso gli chiese:
"ehy Will, cosa ne pensi dell'attacco?"

"Ist, indubbiamente questa nazione meriterebbe un governo più democratico, nonostante il re ci lasci molta liberta. Chissà magari questo qui potrebbe anche portarci ad un cambiamento in meglio."

"stai mettendo in discussione la monarchia Will, è una cosa molto grande, però è vero, forse hai ragione."

Will pensò "io non potrei avere ragione, io ho ragione."

"Ecco a te questo è il tuo abito, alla prossima Will"

"Grazie Ist."

Will uscì dalla bottega e fece per dirigersi verso casa, quando un passante lo fermò e gli disse di girarsi, Will si girò e vide la torre più alta avvolta dalle fiamme, fu in quel momento che Will si rese conto che Mark non sarebbe mai rimasto al suo posto a casa sua. Will pensò in fretta

"sicuramente starà arrivando qualcuno per domare le fiamme, ma soprattutto, starà arrivando qualcuno per ucciderlo. Cosa faccio? Potrei andare li fingendo di voler domare l'incendio, oppure posso semplicemente tornare a casa e aspettare che Mark torni..."

Intanto l'enorme torre di mattoni continuava a bruciare imperversa, ogni tanto si vedeva qualche pezzo crollare e le linee della torre scomparire in quella torre non si trovavano molti oggetti di valore ma era l'edificio più alto della città e sulla cima si trovava la legge scritta dalla famiglia reale.

"Cosa faccio? Cosa faccio!?" decise di tornare a casa e di sperare che Mark riuscisse a tornare.

Era quasi arrivato a casa, mancavano pochissimi metri, non riusciva a smettere di pensare a ciò che Mark aveva fatto, al fatto che stesse rischiando tutto il loro piano per nulla.

"mancano soli pochi passi, meno tre, meno due, meno 1." Will entrò in caso si guardò intorno ed eccolo li, in piedi davanti ai fornelli che stava riscaldando del tè.

"Idiota! ti rendi conto di cosa hai fatto? Hai idea di cosa sta per succedere?"

"devo far vedere che sono qui, devo far capire che c'è qualcuno che lavora per la rivoluzione" rispose tranquillo Mark,

"dovevi aspettare razza di deficiente!" disse Will gettando l'abito a terra

"Ora arriveranno a cercarti, se fino ad ora li avevi solamente irritati adesso faranno di tutto pur di trovarti, e ti assicuro che la prigione non è un bel posto." urlò mettendogli le mani al collo e avvicinandosi al suo volto fino a sfiorarlo
"E io non voglio andare in prigione per colpa tua!"

"Stai tranquillo Will, non mi troveranno mai e soprattutto non sospetteranno di te" rispose guardando dritto nei suoi occhi ormai pieni di rabbia.



continua nella prossima parte...

Francesco Serangeli

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