alcune leggende sono più vere di altre

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Allora Will rimise il cappuccio e si diresse correndo verso il lago per riempire il suo secchio e aiutare a spengere il fuoco; 
"Forse la ho scampata, non mi resta che sperare che non trovi Mark"
una volta più lontano si girò e vide Pete allontanarsi dopo aver fermato un allevatore, e pensò al fatto che probabilmente gli avesse chiesto conferma della sua identità.  il lago era davvero enorme e in un certo momento della notte si vociferava che riflettesse perpendicolarmente la luce della luna, e molte altre storia giravano attorno a quel lago, alcune più interessanti di altre, alcune più realistiche di altre,
"e alcune più utili di altre" a Will tornarono in mente le parole di Mark, e ripensandoci si rese conto di non sapere nulla oltre al necessario di lui, si erano incontrati per la prima volta fuori dalle mura, nella sua apicoltura, Mark stava riempiendo una piccola boccetta con il miele e Will lo puntò con l'arco:

"Lascia subito quella boccetta a terra" disse con voce tremolante 
"altrimenti?" rispose con tono saccente il ladro,
"scoccherai quella freccia? oppure cosa farai, proverai ad uccidermi? non ne sei in grado."

In effetti aveva ragione, Will non era tipo da combattimenti, e l'arco sicuramente non era un'arma che lui fosse in grado di utilizzare. 

"Lasciala, questo posto è mio!"
"Beh mi dispiace allora, ma è fuori dalle vostre mura, questo posto non è di nessuno"
"Invec..." aveva ragione, quel posto non era di sua proprietà e nemmeno se lo fosse stato essendo fuori dalle mura nessuna legge poteva tutelarlo.

"Sei mancino, vero?"
"Si, perché?"
"Bene allora impugna l'arco con la mano destra e tendi la freccia con la mano sinistra"

Will rimase fermo nella stessa posizione 

"Bene allora se sei cosi testardo da non ascoltarmi allora scocca pure"

Will esitò, chiuse gli occhi e scoccò la freccia, che vibrò nell'aria e l'impennaggio gli graffiò la guancia, fece una smorfia di dolore stringendo i denti, passo il dorso della mano sulla guancia ferita e poi la guardò, era ricoperta di sangue, la testa iniziò a farsi sempre più pesante, la vista si annebbiò, non riusciva a tenere gli occhi aperti, aveva come l'impressione che il sole si stesse spegnendo, perse l'equilibrio e infine un sordo colpo a terra.

Si risvegliò in una specie di caverna, con una bandiera gialla appesa ad una delle pareti, guardandosi intorno non sembrava la caverna di un ladro, quanto quella di un apolide invece. Provò ad alzarsi in piedi ma una voce lo fermò: 
"Non lo farei fossi in te"
Will si guardo intorno per qualche secondo senza capire
"Sotto di te"
Era seduto su una piastra
L'uomo si fece entrò nella caverna tenendo una targhetta in mano, 
"Se vuoi alzarti senza costringermi a dover recuperare tutto quello che c'è qua dentro avrai bisogno di questa, quindi ti prego, resta seduto."
Si sedette davanti a lui e chiese:
"Come va la ferita?" chiese
"bene" rispose Will seccato, ricordava di essersela procurata da solo. guardò fuori dalla caverna, si trovavano sul versante di qualche montagna perché erano molto in alto e i boschi erano molto fitti, era notte fonda, la luna si poteva già scorgere alta nel cielo e la sua luce si rifletteva sul mare:
"Giusto! il mare, se si vedeva il mare allora quella piccola luce laggiù a valle..."
"E' la mia città?"
"Si, quella è la tua città, e quello lassù è il castello del tuo re" rispose 
"Si questo lo so"
"Cosa ne pensi di come vanno le cose?" 
"Come vanno le cose?"
"Cosa ne pensi della quantità di poteri che ha il vostro re?"

"Questo ragazzo è totalmente pazzo, mettere in discussione il dominio di Pete è da completi scellerati, però devo ricordarmi che ne va della mia vita, mi conviene dargli corda" pensò Will

"Indubbiamente è un tiranno, ma è anche il miglior guerriero in assoluto, è da pazzi andargli contro"
"Quindi concordiamo sul fatto che sia una tirannide?"
"Si, ma a quanto pare non sul fatto che sia da pazzi andargli contro"
"Tu mi piaci Will, e sei un tipo sveglio, nelle mura si fidano di te e conosci molte persone, invece noi parliamo per la prima volta" L'uomo si alzò in piedi e mise la tessera in una fessura
"Il mio nome è Mark e voglio proporti un patto" gli tese la mano 
"Devi sapere che per quanto Pete sia un eccellente guerriero ci sono più modi per fare una rivoluzione, e tu saresti un tassello importante del mio piano per distruggere il suo regno, prendi la mia mano, se vuoi farne parte o altrimenti vattene, ma sappi che sarai il primo ad essere punito"


Chiedo scusa per l'inattività e per l'eventuale scarsa qualità del testo.



continua nella prossima parte...

Francesco Serangeli

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