Capitolo 22

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Beatrice

Apro gli occhi e mi ci vuole qualche secondo per realizzare tutto ciò che è successo ieri: la mia storia con Luca è diventata pubblica e Lucia l’ha presa peggio di quanto pensassi.
Mi preparo con calma, visto che sono le 6:42 e ho tempo. Mi vesto con un paio di jeans azzurro chiaro, una felpa rossa e degli anfibi neri; lego i capelli in una coda alta, visto che oggi ho ginnastica e, dopo una buona colazione, esco di casa diretta alla fermata dell’autobus. Quando salgo mi guardano tutti, non sono più Beatrice ai loro occhi ma la ragazza di uno dei ragazzi più popolari della scuola, cerco di sedermi vicino a Lucia ma lei me lo impedisce mettendo il suo zaino nel posto libero di fianco a lei. E’ ancora arrabbiata, lo immaginavo, avrei avuto piacere di chiarire con lei però.
Nicola leva il suo zaino dal sedile e mi fa posto, lo ringrazio e mi siedo, decisamente meglio che restare in piedi fissata da tutti.
<<Ciao bellissima>>.
Era un po’ che non mi chiamava così, fa uno strano effetto sentirglielo pronunciare di nuovo. Sembra l’unico a vedermi ancora come la vera Beatrice qui dentro.
<<Ciao>> rispondo.
<<Tutto bene?>>.
<<Sì>>.
<<Quante volte devo dirti di non mentire quando sei con me?>>.
<<Ah già, dimenticavo la tua dote di leggere nel pensiero>> dico sarcastica.
<<Allora come stai? La verità>>.
<<Male>>.
<<E’ per…?>>.
<<Certo che è per quello, sento come se tutto il mondo mi odiasse, perfino la mia migliore amica non vuole parlarmi>>.
<<Io non ti odio>>.
<<Lo so, ma sei uno tra i pochi>>.
<<Non credo, come si potrebbe detestare una splendida ragazza come te?>>.
Basta, il discorso sta prendendo una piega che non mi piace, ho un ragazzo, non può parlarmi così. So che lo fa in amicizia ma mi mette lo stesso in imbarazzo, fortunatamente la sua dote di leggere nel pensiero funziona quasi sempre e cambia discorso.
<<Oggi ci sono le prove, sei pronta?>> chiede.
<<Sì, più o meno>>.
<<Senti Bea, so che è un brutto momento ma lo sai che io ci sono sempre, vero?>>.
<<Sì>> rispondo sincera.
<<Oggi usciamo?>>.
<<Cosa?>>.
Mi ha presa alla sprovvista, non mi aspettavo mi chiedesse di uscire, in amicizia immagino. Non so nemmeno cosa rispondere e poi lo dovrei dire a Luca?
<<Devi fare qualcosa con Luca oggi o sei libera?<> ripete Nicola.
Ehmmm, ehmm, ehm. Il mio cervello non riesce ad elaborare una risposta.
<<No, non credo di avere grandi programmi>>.
<<Potremmo fare una passeggiata dopo le prove, prendere un gelato,..>>.
<<Una cioccolata calda>> aggiungo all’elenco delle cose da fare.
<<Sì, hai ragione, meglio una cioccolata calda, fa un freddo!>> dice e poi aggiunge speranzoso:<<Quindi è un sì?>>.
<<E’ un sì>>.
<<Fantastico>>.

L’ingresso a scuola è altrettanto traumatico di quello in bus, mi stanno guardando tutti e parlano tra di loro, alcuni non hanno nemmeno il pudore di bisbigliare ma splarlano di me e Luca alla luce del sole, come se niente fosse. Ecco perché non volevamo si sapesse, o meglio, questo è uno dei tanti motivi. Però non era giusto tenere la nostra relazione nascosta per sempre, non dobbiamo piegarci a ciò che pensano gli altri, sono loro che ci devono accettare per come siamo, non noi a dover cambiare.
Luca sta camminando verso di me, sono ferma in un angolo del corridoio, e non riesco a non constatare quanto sia bello: alto, magro, con una camminata sexy, passo deciso, ciuffo castano ribelle come al solito, jeans blu, una felpa bianca e un sorriso appiccicato sulla faccia.
<<Buongiorno>> mi saluta.
<<Ciao>> replico dolce.
<<Stanno tutti parlando di noi e ci sta guardando l’intera scuola>> aggiungo.
<<Allora diamogli qualcosa di cui parlare e da guardare>> ribatte.
Mi prende la mano e attraversiamo i corridoi così, si mette addirittura gli occhiali da sole, mi sembra di essere dentro un film, in una di quelle fantastiche scene a rallenty. Come se ci fosse bisogno degli occhi da sole all’interno di un edificio già buio per la scarsa luce che entra da fuori, il cielo è nuvoloso e senza uno spiraglio di luce.
Quando arriviamo alla mia classe si toglie gli occhiali e posso tuffarmi nei suoi occhi marroni. Vorrei restare con lui per tutta la mattinata ma non posso.
Passano varie ragazze che lo salutano mettendosi in mostra, ammetto che la cosa suscita in me una strana sensazione: gelosia.
<<Usciamo oggi pomeriggio?>> mi chiede.
Dovrei dirgli di Nicola? Che esco con lui? Sì, devo assolutamente farlo, Luca capirà, ci esco in amicizia ovviamente.
Eppure, nonostante la mia convinzione di ciò che devo fare, dalla bocca mi esce:<<Oggi non posso, ho un allenamento di danza dopo le prove del musical>>.
Perché ho mentito?! Ma che mi prende?! Mi sto cacciando in un gran macello me lo sento. Non si dovrebbe mentire alla persona che si ama ma se dirgli la verità l’avrebbe fatta soffrire inutilmente la regola vale ancora? Luca ci sarebbe rimasto male se gli avessi detto che non uscivo con lui per stare con il suo migliore amico, ma non esco con Nicola da tanto tempo e sarà in amicizia, Luca se la prenderebbe inutilmente, quindi va bene così.
<<Ci vediamo alle prove allora. Ciao>> mi saluta dandomi un bacio sulla fronte.

Il fratello della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora