Evandro

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Le chiacchiere alle 3 di notte fino al mattino seguente sono sempre le migliori...soprattutto se ti confidi e ascolti la persona giusta.
È da tanto che avevo bisogno di questa mia "normalità".

...

Rosa: dai...c'è qualcosa che vi lega, non puoi negarlo. Continua a ripetere la stessa frase da circa una settimana.
Io: Rò, lo so che abbiamo un legame speciale, ed è ciò che arriva ai tuoi occhi ma non vogliamo rovinare il rapporto tanto bello che si è creato.
Rosa: frena, tu non vuoi rovinare il vostro rapporto, di lui che ne sai? Chiede appoggiata con la testa sulle mie gambe.
Io: boh, però lo intuisco, lo sai anche te quanto siamo simili ed io i miei simili li riconosco molto bene.
Rosa: sarà, magari tra un pò scatta la scintilla. Dice scherzosamente...una parte di me però lo vuole davvero.
"magari" penso nella mia mente.

La ragazza napoletana si alza da dove stava prima e mi guarda stupita in faccia.
Io: che c'è? Chiedo notevolmente confusa.
Rosa: allora è vero che ti piace! Esulta con occhi estremamente felici.
Io: no ma che dici Rò, cosí di colpo poi mi hai fatto prendere un colpo mannaggia a te.
Rosa: ma hai detto "magari". Rifà la mia voce mimando le virgolette con le mani.
Io: l'ho detto ad alta voce...ops. Divento improvvisamente rossa.
Rosa: quindi è vero.
Io: no.
Rosa: non era una domanda. Mi fa notare con voce dura e sicura.
Io: e...e...allora...mmmmm che nervoso quando fai cosí.
Rosa: intendi quando ho ragione, allora sí lo ammetto.
Io: menomale che te lo dici da sola amica. La spintono un pò facendola ridere.

Restiamo un pò a riposarci abbracciate. Fin da subito abbiamo avuto una grande intesa. Di lei mi hanno fin da subito colpita la schiettezza e l'estrema sicurezza, quella che vorrei avere anche io.

...

È ormai sera. Fuori non si sente nient'altro che il passare di qualche macchina ogni tanto.
La fame mi è passata e decido dunque di andare fuori.
Tutti sono dentro a chiacchierare mentre un paio di persone sono ai fornelli.
Prendo la mia sigaretta e mi rannicchio con le gambe sopra la panca stringendomi nel mio felpone 10 volte piú grande di me.

X: che ci fai qui tutta sola? Sento una voce dopo della porta che si apre e si chiude.
Io: penso...rispondo quasi esitando avendo visto la figura dei miei pensieri costanti.
Ev: e dimmi, cosa pensa pensa quella testolina contorta? Chiede sedendosi di fianco a me e accendendosi anche lui una sigaretta.
Io: in realtà un pò a tutto...
Butto fuori il fumo dalla mia bocca.
Ev: e questo tutto a cosa si riferisce?
Io: siamo un pò curiosi sta sera eh Evà? Mi scappa un sorrisetto accennato.
Ev: nah...semplice noia.
Io: ti conosco, stai mentendo, cosa hai fatto? Rigiro il discorso vedendolo in evidente difficoltà.
Ev: penso...
Dice rifacendo la mia voce imitandomi.
Io: non sei divertente Evandro.
Ev: amen, comunque non so in realtà forse è la paura, siamo qui da un bel pò di tempo e ho il timore che una volta uscito mi troverei veramente male.
Io: perchè dovresti uscire? Intanto mi metto appoggiata sulla sua spalla per stare piú comoda. Alzo gli occhi e lo vedo concentrato sul cielo.
Istintivamente li alzo anche io lí.
Mi piace eccome.

Ev: insomma, hai visto quel Tancredi, scrive pezzi forti e sicuramente piace di piú.
Io: sarà anche cosí ma tu la sfida la devi fare al massimo, cioè non andarci con l'idea di uscire, vacci come per dire "questa è la mia musica". Sorride.
Io: e se dovessi uscire la tua musica la capirebbero in molti, sei attuale anche tu e i tuoi pezzi sono veramente un colpo all'anima. Alla gente piacciono i cantanti che arrivano diretti al cuore.

Appoggia le sue braccia attorno all mia vita e mi abbraccia.
Siamo tutti storti quindi è un pò strano.
Io: certo che sei strano pure negli abbracci tu. Ridacchio.
Ev: molto piú di quanto immagini...mi piace passare del tempo con te, insomma sei cosí simile a me che sembra di parlare con un me sdoppiato.
Io: e come sarebbe questo te sdoppiato?
Ev: strano ma estremamente intrigante e strano.
Io: l'hai detto due volte. Gli faccio notare.
Ev: esatto, io sono strano due volte.
Io: okk, confermo, sei strano due volte anche piú.
Mi alzo per buttare la sigaretta e rimettermi a sedere.

Ev: esprimi un desiderio. Mi dice in punto e in bianco secco.
Io: what?
Ev: esprimi un desiderio dico.
Ripete come se avesse detto una cosa normale.
Io: mi fido.
Chiudo gli occhi e penso alla prima cosa che mi viene in mente...che le mie canzoni possano essere un esempio per molti...che la mia carriera possa andare bene.
Un pezzettino di desiderio lo dedico anche a lui.
Io: fatto. Dico dopo una decina di secondi.
Io: tu? Chiedo facendogli intendere se anche lui avesse finito.
Ev: nah, io non ci credo ai desideri. Lo sguardo storta.
Io: ma se mi hai detto tu di esprimere un desiderio cretino.
Ev: lo so, la mia speranza però voglio sia una realtà.
Io: beh, se è per questo anche io voglio sia realtà.
Ev: no, tu non hai capito io lo voglio ora, adesso, in questo preciso momento.
Io: emh...mi sembra un pò impossibile che un desiderio possa accadere ora però ti lascio sognare.
Ev: non voglio sognare.
Non ci sto capendo veramente nulla.
Io: mi potresti spiegare meglio per favore? Domando entramamente confusa.
Ev: devo, è diverso.

In un millisecondo le sue labbra sono sulle mie e le sue mani calde sulle mie guance.
Il gesto inaspettato ma piú bello di tutti.
Dopo vari secondo mi sciolgo e appoggio le mie braccia sulle sue spalle ricoperte da un grosso giubbino.
Si stacca sorridente e si riappoggia allo schienale come se nulla fosse.
Io: Evandro?
Ev: si, sono io.
Io: mi piaci anche tu. Confesso il mio sentimento tanto tenuto dentro.
Ev: Ah...chi ti ha detto che mi piaci? Dice ironoco.
Io: ma mi hai baciata stupido. Gli faccio ricordare il suo gesto.
Ev: ok è vero lo ammetto, mi piaci, molto.

Mi stringe la mano e mi guarda mentre entrambi restiamo lí a fissare le stelle per un arco di tempo a me indecifrabile.

Spazio autrice
Che ve ne pare? Io sono abbastanza soddisfatta.
Il prossimo dovrebbe essere su aka, questa informazione prendetela sotto gamba che dipende tutto da su chi ho ispirazione.
Baci.



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