Quanto poteva essere disturbante osservare costantemente un uomo come uno stalker?
Matthew non ne aveva idea e sinceramente non gli interessava, tanto era già in prigione no? Cosa sarebbe potuto accadere di peggio? In realtà, poteva succedere di peggio, dopotutto non stava appena uscendo da una stanza con in mano uno stupidissimo foglio di carta che attestava che aveva un bruttissimo enorme problema: il cancro?
Non gli importava più di tanto, ormai cosa avrebbe potuto fare in prigione? Al massimo l'avrebbe potuta usare come scusante, ma certo, perchè non ci aveva pensato prima? Se qualcuno sarebbe venuto a lamentarsi del suo essere uno stalker avrebbe potuto semplicemente dire: ho un tumore al cuore.
Comunque non capiva se stesse facendo ironia perchè ormai sapeva che era finita, che la vita l'aveva fottuto un' altra volta, oppure perchè non aveva pienamente compreso la situazione e che quindi presto sarebbe diventato un alcolista.
Tanto non avrebbe avuto un funerale, non dopo tutte le vittime valorose che cadevano per mano della guerra, e non l'avrebbe avuto visto che era omosessuale, un frocio.
Che poi a lui non fregava niente, detto sinceramente.
Non capiva come gli altri potessero essere così tanto odiosi nei confronti dell'amore.
Finito il suo stupendo dialogo interiore si ritrovò catapultato nella realtà vera e propria della prigione: la mensa.
Una stanza semplice e spoglia, non decorata, illuminata da varie candele sparse qua e là, ma ricca di tavoli e sedie imbanditi da vari omoni del carcere, che ti attendevano con sguardi che sembravano stessero esclamando <<Benvenuta carne al macello!>>
Si sedette al primo posto libero e nello stesso momento fece ingresso l'uomo che tanto osservava; Lucas.
Entrava con passo deciso, con gli occhi azzurri che trasmettevano odio da tutti i pori per gli altri prigionieri, come se lui fosse stato di una razza diversa; cercava di sistemarsi alla meglio i capelli ricci neri che secondo suo parere, erano diventati davvero indomabili.
Comunque, non credeva alla facciata esteriore, Matthew l'aveva compreso sin dal primo sguardo. Un uomo che cercava di dimostrarsi forte quando in realtà era completamente diverso, ma che seguiva ideali totalmente sbagliati.
Si sedette in un tavolo isolato mentre gli altri l'osservavano ridacchiando, dopotutto era girata subito la voce di un soldato che era stato fregato dai partigiani, un soldato valoroso ma con idioti ideali -così l'avrebbe descritto-.
Un pò gli faceva pena, per gli ideali che seguiva sia chiaro.
Prese coraggio, tanto aveva il tempo contato ora e si avvicinò al suo tavolo.
Il ragazzo alzò lo sguardò e i suoi occhi celesti lo intrappolarono per un momento.
"Posso ritrarti?"
Non si meravigliò di ritrovarsi in infermeria con un livido sul volto, dopotutto se lo aspettava.
Sarah, l'infermiera che tanto adorava, entrò nella stanza con i capelli biondi raccolti in quello che a inizio giornata sarebbe dovuto essere uno chignon ma che adesso lasciava i capelli un pò sparpagliati qua e là.
"Matthew? Cosa ci fai qui?" Gli chiese un pò preoccupata, dal ritrovarselo lì dove l'aveva lasciato quella stessa mattina, dopo avergli comunicato la brutta notizia.
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REMEMBER ME (DA REVISIONARE)
القصة القصيرةQuanto è importante poter avere la libertà d'amare chi si vuole? Matthew lo capì quando incontrò gli occhi celesti di Lucas. Lucas lo comprese quando perse Matthew.