outside the volleyball court | kagheina |

4.

In uno stanzino freddo e buio Kageyama se ne stava seduto a gambe incrociate davanti a me, la sua espressione mi fece drizzare i capelli.

Sembrava freddo e distaccato, non voleva di certo un contatto visivo né tantomeno fisico, eppure mi ha trascinato qui di botto senza neanche darmi spiegazioni.

Si è limitato a stare in silenzio per una decina di minuti buoni.

Ma che vuole?
Questo silenzio è troppo imbarazzante; a meno che non voglia menarmi, direi che non ha nulla da dirmi.

Mi alzai da terra per uscire dalla porta.

Una mano mi bloccò la gamba.

"Senti devo parlarti.." aveva una voce sottile, quasi come avesse un nodo in gola.
Da un paio di giorni era pensieroso.

"Non credevo di arrivare a questo punto nella situazione dove ci troviamo ora, io e te.
Probabilmente questo è il modo e periodo peggiore per dirtelo, contando che ho la mezza idea di andare via, però non è giusto tenermi tutto quanto dentro guardandoti giorno con il peso che tu non sappia nulla.."

Il suo respiro man mano diventava sempre più corto, nei suoi occhi vidi un bagliore di luce intensa, umidi.

"Nonostante i nostri caratteri, siamo cresciuti tanto da quando siamo capitati in squadra insieme, uno ha cresciuto l'altro, faticando, divertendoci, e non voglio che tutto ciò vada a diminuire con il tempo.
Un po' di tempo fa hai detto che tra noi c'è un rapporto di amicizia, ma anche un po' di più, se ricordo bene. Quella tua frase mi ribolle in testa da quando l'hai detta, pensandoci ogni momento, ad ogni allenamento che facevamo, ad ogni gara di corsa per entrare primi in palestra.. Prima che io me ne vada in un'altra città, in un'altra squadra con altri compagni, volevo solo dirti che il sentimento è ricambiato. E mi pento di essere stato zitto fin troppe volte quando avevo la possibilità di farmi avanti. Sei un bravissimo giocatore e un bravo amico, ma tutto ciò non mi bastava mai. Volevo qualcosa di più anche io, qualcosa che ci legasse molto più che un semplice campo o una semplice veloce che ti alzavo. Un rapporto molto più intimo e stretto di palleggiatore/centrale che ci ha sempre legato fino ad ora. Mi spiace averti fatto aspettare a lungo, ma più ti guardavo più me ne rendevo conto.."

Un brivido mi corse per tutta la schiena.

Me lo sta dicendo veramente? Si sta dichiarando in uno stanzino per le pulizie?

"Io ti amo, Hinata."