Pov. Venere
Mi sveglio in una stanza che non conosco, sono su un letto king size e la camera è tutta spoglia con le pareti bianche tranne un armadio e un comodino di colore nero. La porta si trova proprio di fronte a me, ma quando la raggiungo e provo ad aprirla scopro che è chiusa a chiave e anche se al di là della porta sento delle voci non voglio sappiano che sono sveglia, così torno sul letto rannicchiata in posizione fetale pensando a come uscire da questo casino
Ieri quando la mia coinquilina Aurora mi ha detto che usciva e che non sapeva se sarebbe tornata a casa mi sono preoccupata così l'ho seguita, già sapevo che aveva problemi di droga ma non fino a questo punto, quando mi ha detto che doveva un sacco di soldi a un tipo di nome Alexander perchè le aveva dato della droga mi sono offerta di aiutarla, in due settimane saremmo riuscite ad arrivare alla cifra se le davo una mano, ma mi ha detto che era l'ultimo giorno, infatti poco dopo sono arrivati due energumeni che avrebbero fatto paura anche al diavolo in persona a prelevarci
Ci hanno portato appena fuori dal paese e una volta arrivate ci hanno fatto parlare con un ragazzo bello quanto crudele, aveva occhi profondi color ghiaccio dai quali non traspariva nessuna emozione, capelli scuri e mascella squadrata. Quasi tutta la pelle in vista era ricoperta da tatuaggi, dalle dita fino al collo, appena entrata nella stanza non so perchè ma ho subito capito che quello era Alexander, ma la cosa che più di tutto mi ha preoccupata è stata l'attrazione che provavo nei suoi confronti
Appena finisco di ripensare all'orribile giornata di ieri e a cosa voleva farmi fare la porta si spalanca mostrando ancora uno dei due energumeni che mi dice di seguirlo fino alla sala da pranzo dove mi scontro subito con quegli occhi color ghiaccio che mi hanno stregata
"Siediti" e io lo faccio subito perchè non ho intenzione di replicare la scena di ieri, quando quel ragazzo ha tentato di allungare le sue manacce su di me, poi riprende a parlare
"Forse non ci siamo capiti, o ti fai fottere da un mio uomo abbastanza bravo, uno che penserebbe anche al tuo di piacere e non solo al suo, oppure ti faccio stuprare da uno dei miei clienti, ma fai attenzione perchè sceglierò il più cattivo" lo dice con una tale mancanza di tatto mentre va avanti a fare colazione che la cosa mi inquieta ancora di più
Rimango in silenzio fino a quando non ha finito la colazione perchè non so davvero cosa scegliere, non voglio nessuno dei due, soprattutto per la mia prima volta, preferirei morire, così decide di parlare ancora lui
"Bene allora, vieni con me" e senza lasciarmi nemmeno il tempo per protestare mi prende per un braccio e mi porta fino all'ascensore con i due scimmioni sempre al seguito, una volta nell'ascensore schiaccia il piano terra, per poi dirigersi verso una porta
Quando entriamo scopro essere una specie di sala conferenze, c'è un lungo tavolo con tutte intorno delle sedie dove ad ognuna ci sono seduti degli uomini, saranno almeno quindici uomini, Alexander si dirige a capo tavola, si siede sulla sedia e mi posiziona in piedi accanto a lui, i due scimmioni invece sono rimasti accanto alla porta, non riesco a capire cosa stia succedendo fino a quando Alexander non parla
"Ragazzi ieri i gemelli mi hanno portato questa splendida creatura, ma che non vuole stare alle mie regole, facciamole capire chi comanda, vi va?"
Io non capisco cosa sta succedendo fino a quando non mi prende di peso e non mi lascia sul tavolo, e le mani di quindici uomini sono tutte sul mio corpo, comincio a urlare e scalciare ma non faccio altro che farli divertire di più, mi viene strappato il vestito e tolte le scarpe, così rimango in intimo davanti a tutti quanti, fino a quando non mi tolgono anche il reggiseno ed è solo allora che scoppio a piangere e guardo in faccia Alexander e lo vedo in fondo al tavolo seduto sulla sedia che si gode lo spettacolo, con in mano un bicchiere con all'interno del liquido ambrato, lo guardo con occhi imploranti ma lui non muove un muscolo, al meno fino a quando non mi arriva uno schiaffo in pieno visto e un pugno in pancia, è solo allora che sia alza in piedi e ordina a tutti di uscire, una volta rimasti soli mi accoccolo in posizione fetale e piango in silenzio, sperando che il dolore passi, anche se non sto parlando di dolore fisico
Dopo quella che a me sembra un eternità lo vedo avvicinarsi e mettermi sulle spalle la sua giacca, per poi prendermi in braccio e farmi sedere sul suo grembo con la testa appoggiata alla sua spalla, così ho l'occasione di avvicinare il naso al suo collo e inalare il suo profumo che scopro avere la capacità di distrarmi
"Non volevo arrivare fino a questo punto, però tu devi anche capire che il mondo non è tutto rose e fiori, una volta che sei entrata nel mio mondo, non ne esci più, le donne non hanno nessun valore per uomini come me, e quando io ti faccio una domanda tu devi rispondermi e portarmi rispetto, sennò queste sono le conseguenza, mi capisci?"
Mi sussurra all'orecchio intanto che le sue mani hanno preso a scorrere sulle mie gambe e sulla schiena, anche se non so se per riscaldarmi o per consolarmi, così decido di parlare anche io "Io sono vergine"
Lo sento sussultare sotto di me e mi fa scostare leggermente da lui per guardarmi in faccia ma io tengo lo sguardo basso, fino a quando non mette il suo pollice sotto il mio mento e mi fa alzare il viso, "Dio, non lo sapevo, non sono abituato a ragazze inesperte come te e soprattutto disubbidienti, poi nel mio mondo trovare una ragazza pura come te è una rarità" finito di parlare si avvicina e non capisco se mi abbia annusato i capelli
Rimaniamo così per un altro pò di tempo, poi lui chiama qualcuno al cellulare "Droko, mi serve che non ci sia nessuno sul tragitto dall'ufficio fino all'ascensore" poi una volta che gli è arrivato un messaggio, sempre tenendomi in braccio mi porta fino all'ascensore e poi fino alla stanza dove mi sono svegliata questa mattina, "Vedi di riposarti un pò, quando sarà ora di pranzo vengo a svegliarti e parleremo del tuo futuro" e detto questo esce dalla stanza chiudendo la porta ma senza la chiave, e io in pochissimo tempo scivolo tra le braccia di Morfeo.
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Non pensavo fossi te
RomanceAlexander è un uomo freddo e spietato, dai suoi occhi color ghiaccio non faceva trasparire nulla, e non credeva nell'utilità dei sentimenti, soprattutto in quella cosa chiamata amore, ma cosa succederebbe se un giorno il capo mafia più temuto incont...